Total factor productivity: differenze tra le versioni

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funzione di produzione aggregata e con l’ipotesi di [[progresso tecnico]] neutrale ''à la'' [[John R. Hicks|Hicks]], la TFP venne investita, in quella che è successivamente divenuta famosa come la ''Cambridge capital controversy'', dalle critiche che colpirono queste ultime. In particolare, da un lato, si negava in nuce la possibilità di utilizzare misure aggregate del capitale e la tendenza all’uguaglianza tra tasso di rendimento del capitale e [[produttività marginale]] dello stesso, e tutto ciò minava alle basi la funzione di produzione aggregata neoclassica formulata in termini di lavoro e capitale; dall’altro, si criticava la concezione del progresso tecnico, propria del primo Hicks (1964) e dei neoclassici, che distingueva spostamenti lungo la funzione di produzione da spostamenti della funzione stessa.
 
Di diversa natura sono state le critiche di Read (1968), Rymes (1971, 1972, 1983), Cas & Rymes (1991) e Durand (1996). In particolare, nei suoi lavori pionieristici [[Thomas K. Rymes]] mise in evidenza come l’errore di trattare il capitale come un fattore produttivo scarso, al pari di lavoro e terra, assunzione implicita nella concezione di progresso tecnico Hicks-Meade-Solow, invece di un bene riproducibile nella riproduzione del quale si trasferiscono pertanto gli incrementi di produttivit`a conseguiti dal sistema, finisca per condurre a risultati a volte paradossali. Tra questi, il fatto che la distinzione tra pro..progresso tecnico incorporato e scorporato, l’unico catturato dalla TFP, riposi in ultima istanza sulla possibilità di "incorporarlo" nel capitale a costo zero. La conseguenza è che ridefinizioni "statiche" di cosa è e cosa non è capitale
inevitabilmente modificano il tasso stimato della produttività.{{rif|rymes}}
 
Un ulteriore difetto è la stretta dipendenza della TFP dal livello assunto di "lordità" (''grossness'') dell’output, difetto messo in luce recentemente anche da Gullickson & Harper (1999) e Balk (2003). Così ad esempio, la TFP calcolata sulla base del valore aggiunto `e necessariamente maggiore di quella calcolata sulla base del cosiddetto [[output settoriale]],{{ref|output_settoriale}} che è a sua volta maggiore o uguale di quella calcolata sulla base della produzione lorda. Inoltre, essendo la relazione tra la TFP basata sul valore aggiunto (<math>\ \pi_{VA}</math>) e quella basata sulla produzione lorda (<math>\ \pi_{KLEMS}</math>) la seguente:
...
 
:<math>\pi_{VA} = (1 + \frac{M}{VA})\ \pi_{KLEMS}</math>
 
dove VA è il valore aggiunto settoriale e M i consumi intermedi, la disintegrazione verticale e la riorganizzazione della produzione conseguenti alla diffusione dell’[[outsourcing]], producendo un aumento del rapporto M/VA, necessariamente tendono a far aumentare la TFP calcolata sulla base del valore aggiunto anche se non si è prodotto alcun incremento nell’efficienza produttiva.
 
==Note==
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# {{note|numeri_indice}} La larga diffusione degli studi di TFP negli anni 80 fu in parte dovuta anche agli sviluppi in materia di numeri indice. In particolare, Diewert (1976) riuscì a dimostrare che l’utilizzo dell’[[indice di Törnqvist]] per approssimare in ambito discreto l’indice di Divisia fornisce una misura esatta del "residuo" laddove la sottostante funzione di produzione sia una [[funzione di produzione translogaritmica|translogaritmica]]. Inoltre, poiché la translogaritmica può essere considerata un’approssimazione al secondo ordine di una qualsiasi funzione di produzione, l’indice di Törnqvist sembra così dare buoni risultati anche laddove la sottostante funzione di produzione abbia una forma funzionale diversa.
# {{note|capitale}} In tal senso sembra andare il manuale recentemente pubblicato dall’OCSE (2001).
# {{note|rymes}} Così, ad esempio, Rymes osserva che, considerando le spese in [[Ricerca e sviluppo]] come esclusivamente spese in capitale fisico, invece che spese correnti, la TFP necessariamente diminuisce (Rymes, 1983, p.305). Rymes mostra anche come, nel caso semplificato di due economie in equilibrio di lungo periodo che sperimentassero lo stesso tasso di progresso Harrod-neutral, si osserverebbero TFP differenti qualora vi fossero differenze nelle [[elasticità di output]] del lavoro (Rymes, 1971, p.84).
# {{note|output_settoriale}} Per ''sectoral output'' si intende la produzione lorda settoriale al netto delle transazioni intraindustriali.
 
==Riferimenti bibliografici==
* Abramovitz, M. (1956) Resource and output trends in the United States since 1870, ''American Economic Review'', 46(2), pp. 5–23.;
* Balk, M. (2003) On the relation between gross-output and value-added based productivity measures: The importance of the Domar factor, Working paper, Centre for Applied Economic Research;
* Battese, G. E. & Coelli, T. J. (1992), Frontier production functions, technical efficiency and panel data: with application to paddy farmers in India, ''Journal of Productivity Analysis'', 3, pp. 153–169;
* Battese, G. E. & Coelli, T. J. (1995) A model for technical inefficiency effects in a stochastic frontier production function for panel data, ''Empirical Economics'', 20, pp. 325–332;
* Cas, A. & Rymes, T. K. (1991) ''On Concepts and Measures of Multifactor Productivity in Canada, 1961-1980'', Cambridge, Cambridge University Press;
* Coelli, T. J. et al. (2005) ''An Introduction to Efficiency and Productivity Analysis'', Springer;
* Cooper, W. W. et al. (2000) ''Data Envelopment Analysis: A Comprehensive Text with Models, Applications, References and DEA-Solver Software'', Boston, Kluwer Academic Publishers;
* Denison, E. F. (1972) Some major issues in productivity analysis: an examination of the estimates by Jorgenson and Griliches, ''Survey of Current Business'', 49(5, Part II), pp. 1–27;
* Diewert, W. E. (1976) Exact and superlative index numbers, ''Journal of Econometrics'', 4, pp. 115–145;
* Durand, R. (1996) Canadian input-output-based multi-factor productivity accounts, ''Economic Systems Research'', 8(4), pp. 367–389;
* Gullickson, W. & Harper, M. J. (1987), Multifactor productivity in U.S. manufacturing, 1949-83, ''Monthly Labour Review'', pp. 18–28;
*
* Hulten, C. R. (2001) Total factor productivity: A short biography, in C. R. Hulten, E. R. Dean & M. J. Harper (eds.), ''New Directions in Productivity Analysis, Studies in Income and Wealth'', Chicago, University of Chicago Press for the National Bureau of Economic Research;
* Jorgenson, D. W. & Griliches, Z. (1967) The explanation of productivity change, ''Review of Economic Studies'', 34, pp. 349–383;
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* Solow, R. M. (1987), Book review, ''New York Times'', 36;
* Triplett, J. E. (2004) ''Handbook on hedonic indexes and quality adjustments in price indexes: Special application to information technology products'', STI Working Paper 2004/9, OECD Directorate for Science, Technology and Industry, Parigi;
 
==Voci correlate==
* [[Produttività]];
* [[Indice di Divisia]];
 
[[Categoria:Economia della produzione]]