Enrico Mattei: differenze tra le versioni
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Il [[26 ottobre]] del 1944 fu arrestato nella sede milanese della costituenda DC,<ref>Il Lomartire nella sua biografia raccoglie l'ipotesi che a fare la "soffiata" fosse stata la segretaria del titolare dell'ufficio di copertura, l'impiegata infatti avrebbe in seguito sposato il commissario Saletta, autore dell'operazione. Il Saletta fu poi ucciso dai partigiani ed Italo Mattei sostenne che a chiederne la testa fosse stato proprio Enrico.</ref> insieme ad altri esponenti politici, dalla polizia politica della [[Repubblica Sociale Italiana]]. Recluso in un carcere di [[Como]], ne evase il [[3 dicembre]] con la complicità di una guardia. Uno degli altri arrestati, [[Pietro Mentasti]], evase un mese e mezzo dopo con l'aiuto di [[Edgardo Sogno]].<ref>In seguito Sogno raccontò che Mattei, in sua presenza, millantò di essere stato l'organizzatore dell'evasione.</ref>
Il suo ruolo al vertice delle organizzazioni partigiane crebbe ancora e Mattei si trovò in pratica a divenire l'interlocutore di [[Ferruccio Parri]] e di Luigi Longo, il quale
Alla liberazione, Mattei fu uno dei sei esponenti del CLN alla testa della manifestazione di Milano.
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===Le concessioni===
Mentre abilmente "traccheggiava" prima di "riconsegnare i libri", rinviando la liquidazione, Mattei analizzò il sistema di assegnazione dei permessi di ricerca e delle concessioni di coltivazione del giacimento in vigore al tempo,<ref>Regio Decreto 1443 (1927) Norme di carattere legislativo per disciplinare la ricerca e la coltivazione delle miniere del Regno (La ricerca petrolifera era quindi inserita nel più generale quadro legislativo sulla ricerca mineraria)</ref> con le quali lo [[Stato]] concedeva a soggetti privati (in genere aziende minerarie, e l'Agip era una di queste, senza privilegi derivanti dall'essere di proprietà statale) il diritto di eseguire prospezioni, ricerche e perforazioni nel sottosuolo al fine di verificare la presenza di [[giacimento|giacimenti]] petroliferi o di gas;<ref>Questi permessi di ricerca hanno una scadenza temporale, entro la quale le aziende possono e dovono eseguire le ricerche</ref> in caso di ritrovamento positivo, la successiva concessione di sfruttamento governativa garantisce
Il sistema, con poche differenze, era ed è tuttora simile in quasi tutti i paesi occidentali, ad esclusione degli [[Stati Uniti d'America|USA]].
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Le concessioni di ricerca e sfruttamento sarebbero state il campo di battaglia di Mattei, in Italia e all'estero, il terreno di scontro sul quale sarebbe stata celebrata la sua gloria e sul quale sarebbe ricaduta la sua polvere: la sabbia del [[deserto]].
In Italia queste concessioni erano quasi esclusivo appannaggio {{citazione necessaria|di aziende straniere, con una certa prevalenza di quelle statunitensi}}. L'Agip, inoltre, non veniva preferita fra le aziende concessionarie (la modalità di rilascio della concessione hanno un profondo contenuto discrezionale governativo), malgrado la professionalità e la capacità tecnica del personale e
Poiché formalmente si doveva registrare una sorta di "unità nazionale" sul proposito di chiudere l'ente, pur variamente motivata, non era possibile richiedere al governo ulteriori stanziamenti per la ricerca e per il perfezionamento dei mezzi, né certamente avrebbe avuto senso richiedere nuove concessioni, perciò Mattei cominciò a lavorare con intensità per verificare se in taluna delle concessioni correnti vi fosse la possibilità di raggiungere qualche risultato.
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Mentre su dati gonfiati ed enfatizzati si fondavano certezze di ripresa industriale, la reale situazione evidenziava un fabbisogno petrolifero piuttosto inquietante, cui l'esiguo prodotto di Cortemaggiore non poteva affatto sopperire. Ma i rapporti con le compagnie statunitensi, che di fatto detenevano un [[monopolio]] di fornitura sull'[[Europa occidentale]], si erano incrinati non molto tempo addietro ed erano divenuti tesi per via della recente legge petrolifera, perciò il prodotto importato costava caro e non sempre era di buona qualità (richiedendo quindi una maggiore e più costosa lavorazione).
Mattei, che non amava sottostare a limiti imposti e dunque non se ne imponeva egli medesimo, studiò a fondo i comportamenti commerciali delle principali compagnie del settore e decise che in fondo non gli mancava nulla per gettarsi nella competizione sul mercato dell'approvvigionamento. Egli cercò quindi di far entrare l'Agip nel "Consorzio per l'Iran"
Altre porte trovò pregiudizialmente sbarrate, sinché ebbe notizia di essere oggetto di una campagna di discredito ordita a sua insaputa da parte delle ''sette sorelle'' e decise di ponderare meglio e più accuratamente la sua azione.
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La via del petrolio, in ogni caso, sebbene con modalità di imprevista complicazione, era stata aperta. Altri paesi avrebbero presto interpretato l'imperiale avallo come una preventiva autorevole validazione dell'interlocutore, e le concessioni si sarebbero presto sovrapposte alle concessioni.
Ministro degli esteri del suo proprio governo aziendale, in trasferta Mattei parlava di politica internazionale per procacciare petrolio all'Italia. In patria, invece, rintuzzava gli attacchi che gli venivano rivolti a titolo talvolta più vendicativo che non combattivo. Come per il sopraddescritto progetto di costruzione della poi realizzata [[centrale nucleare]] di [[Borgo Sabotino]], a poca distanza da [[Latina]], cui l'Eni - ormai senza più vincoli di oggetto sociale né di compiti d'istituto - partecipava in cordata con altre imprese (ma fu l'unica criticata). Il risultato fu che, con notevole aggravio di costi e di dilazione nei programmi, i tempi del progetto nucleare vennero a diluirsi per effetto delle polemiche interne, secondo l'arte antica e mai in obsolescenza della curiale [[dialettica]] italiana, per poi scomparire a seguito della nazionalizzazione e conseguente nuova organizzazione di produzione e vendita dell'energia elettrica tramite l'[[ENEL]], la società di
Ma l'Eni poteva a sua volta vendicarsi, ed è probabilmente con questa condizione d'animo che fu richiesta ed ottenuta la rappresaglia. Essendo appunto titolare di un potere ancora poco dipendente da quello politico, {{citazione necessaria|Mattei chiese ed ottenne la revisione della legge mineraria,}} per poter operare in [[Sicilia]], dove ottenne concessioni e trovò altro petrolio. La Sicilia sarebbe stata un'importantissima vittoria interna, che Mattei avrebbe sfruttato con toni da alcuni definiti populistici, al fine di imporre la sua visione eticizzante della missione delle imprese di Stato. Proprio in Sicilia avrebbe poi tenuto un famoso comizio (ché tale era divenuto, in luogo del previsto discorso di inaugurazione) il giorno stesso della sua morte, discorso-comizio che giustamente Rosi ha ricostruito con ampiezza nel suo film, correttamente riportandone i toni - ormai consueti - di romantico riscatto dalla miseria, dall'[[emigrazione]], dall'umiliazione straniera.
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{{CN|Ricevette "perciò", una suggestiva missiva dell'[[Organisation armée secrète]] (OAS), un organismo armato francese ufficialmente clandestino (che comunque almeno in quella fase mostrava di avere interessi coincidenti con quelli governativi), che senza grandi perifrasi gli preannunciava le possibili funeste evoluzioni di una sua eventuale pertinacia nell'appoggiare il [[Fronte di liberazione algerino]]. Le minacce, i cui tempi e modi di trasmissione erano stati accortamente studiati, ebbero l'effetto di preoccupare Mattei, che non poté nascondere i suoi crucci alla moglie ed al capo della sua scorta, un fidato amico partigiano; questi immediatamente creò un ulteriore cordone di sicurezza attorno al ''dominus'' dell'Eni, distanziandone la scorta ufficiale composta di poliziotti e carabinieri (ed agenti del [[SIFAR]], quantunque Mattei controllasse anche questo) e frapponendovi una squadra di altrettanto fidati amici dei tempi della Resistenza.}}
{{CN|L'[[8 gennaio]] [[1962]] Mattei era atteso in Marocco per l'inaugurazione di una raffineria, ma il pilota del suo aereo personale, accorgendosi di una lievissima sfumatura sonora da uno dei reattori, scoprì un [[giravite]] fissato con del nastro adesivo ad una delle pareti interne del [[motore]]. L'episodio, classificato come banale ''dimenticanza'' dei tecnici,
{{citazione necessaria|Tra la fine del settembre dello stesso anno e l'inizio del mese successivo, Mattei ricevette [[Leonid Kolosov]], capo-centro del [[KGB]] sovietico per l'Italia settentrionale, il quale gli segnalò che contro la sua persona erano in corso progetti di ''neutralizzazione''. }}
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==Filmografia==
*[[1972]]. ''[[Il caso Mattei]]'', con [[Gian Maria Volonté]], [[Luigi Squarzina]], [[Peter Baldwin]], regia di [[Francesco Rosi]]
*[[2000]]. ''Processo al silenzio: il mistero della morte di Enrico Mattei'', di Claus Bredenbrock e
*[[2003]]. ''[[Soraya (miniserie televisiva)|Soraya]]'', con [[Anna Valle]], [[Erol Sander]], regia di [[Lodovico Gasparini]]
*[[2009]]. ''[[Enrico Mattei: l'uomo che guardava al futuro]]'', con [[Massimo Ghini]] e [[Vittoria Belvedere]], regia di [[Giorgio Capitani]]
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* Antonio Trecciola, ''Enrico Mattei, scritti e discorsi 1945-1953'', Comune di Matelica, Fondazione Enrico Mattei, Università di Camerino
* Antonio Trecciola, ''Enrico Mattei, scritti e discorsi 1953-1962'', Comune di Matelica, Fondazione Enrico Mattei, Università di Camerino
* [[Giuseppe Accorinti]], ''Quando Mattei era l'impresa energetica. Io c'ero'', Halley, Matelica (MC), 2007,
* [[Luigi Bazzoli]], [[Riccardo Renzi]], ''Il miracolo Mattei'', Rizzoli, Milano, [[1984]]
* [[Fulvio Bellini]], [[Alessandro Previdi]], ''L'assassinio di Enrico Mattei'', Flan, Parigi, [[1970]]
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*[[Accordo tripartito]]
*[[Petrolio]]
*[[Stati Uniti d'America nella
*[[Le Sette Sorelle]]
*[[Eni]]
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