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[[Anche se non è a Gurone, proprio a questo punto ci potrei schiaffare dentro la vendita e passaggio di tot roba della curia/parrocchia ecc. ecc...]]
 
===Simboli e ricordi rimasti, realtà e patrimoni perduti===
 
[[Già messo]]
====La Madonnina====
[[immagine:Gurone, Madonnina di via N. Bixio.jpg|thumb|right|210px|Foto della Madonnina - Nel riflesso della teca s'intravvede uno scorcio della valle.]]
[[Già messo]]
 
====Un’antica strada====
In una delle zone più antiche del paese e più esattamente tra l'attuale congiunzione delle vie Trento, Nino Bixio ed '''una terza via''', esiste un [[Tabernacolo#Altri significati|tabernacolo]] contenente una scultura raffigurante la Madonna che, a braccia aperte, '''guarda ancora verso la valle'''. <br />
[[Già messo]]
Al giorno d'oggi forse, a chi si soffermi ad osservarla, potrebbe non esser più chiaro l'intento di coloro che verso la metà del [[1850]] decisero di sistemarla proprio in quel luogo, ora stretto tra le case ed a cui rimane soltanto la vista di uno scorcio sulla valle antistante.<br />
====Due lavatoi scomparsi====
Sembra essere soltanto un monumento religioso dimenticato ma, a suo tempo, una precisa ragione di collocarla in quell'incrocio di piccole vie ci fu e quella scultura, realizzata in legno ma creduta essere per lungo tempo di manifattura in [[Scagliola|scagliola di gesso]] (la sua antica colorazione rimossa con il restauro degli anni ottanta era in bianco), aveva lo scopo di poter mostrare a coloro che fossero giunti in paese '''seguendo la più antica strada''', la devozione e la riconoscenza dei guronesi verso [[Maria (madre di Gesù)|Maria Vergine]] che, ascoltando le loro preghiere, li salvò dall'[[epidemia]] di [[colera]] che nei mesi di agosto e settembre del 1885, oltre ad affliggere quasi tutte le località dell'[[Italia Settentrionale]], nel paese di Gurone fece dieci vittime <ref name=Colera>{{cita web|url=http://www.parrocchiagurone.it/storia_6.html|titolo=Parrocchia di Gurone - Sintesi del contenuto del settim-ultimo paragrafo del capitolo "Don ILARIO cairo"|accesso=14-11-2011}}</ref>.
[[Già messo]]
 
Nella parte superiore del tabernacolo appare una data, 1885 e la dicitura sottostante ad essa recita:<br /> "1885 - S(AE)VIENTE CHOLERA - GURONENSES M. V. GRATIARUM EREXERUNT".
 
====Un’antica strada====
[[immagine:Qòmbra Tzüca.jpg|thumb|left|90px|La Qòmbra Tzüca.]]
L'antica strada (e forse la prima costruita dai guronesi), dal manto interamente costruito con [[Rocce sedimentarie clastiche#Conglomerati|ruditi di sasso]] ed il cui nome tramandato a voce fino alla fine degli settanta suonava all'incirca "'''la Qòmbra Tzüca'''" (dizione dialettale), scendeva un tempo fino a raggiungere la prosimita dell'attuale [[Numero civico|numero civico]] 20 di via dei Mulini e permetteva ai forestieri di risalire tra i boschi per giungere all'inizio del paese.<br />
Fu distrutta nell'ultimo tratto della sua parte inferiore nel corso dei primi lavori di realizzazione della [[Strada statale 712 Tangenziale Est di Varese|tangenziale Est di Varese]] mentre, ciò che rimane della parte superiore risulta oggi abbandonato e chiuso al passaggio da una transenna.<br />
 
Questa via era, probabilmente ed in antichità, l'unico percorso a disposizione dei guronesi per raggiungere il mulino e macinarvi le farine mentre, le loro donne ne avrebero disceso il percorso per dedicarsi al lavaggio dei panni.
 
====Due lavatoi scomparsi====
A sinistra dell'antica strada e pur seguendo la direzione osservata dal tabernacolo, scende un’altrettanto antica scalinata (tuttora esistente) che dirigendosi anch'essa verso la valle e giungere a fianco dell'attuale numero civico 8 di via dei Mulini, conduceva un tempo le donne ad un lavatoio costituito da una vasca in pietra e suddivisa in due parti per un totale d'[[Bacino (idraulica)|invaso]] di circa 250x400 [[Centimetro|cm]]. Era ricoperto da un tetto con [[Capriata#Elementi|elementi di capriata]] e [[Puntone|puntoni in legno]] a loro volta sorretti da colonne di [[Mattone#Mattone pieno|mattoni pieni]].<br />
Quest'ultimo, costruito nei primi anni del novecento, cadde sotto il peso della grande [[Nevicata del 1985|nevicata del gennaio 1985]] prima di essere definitivamente abbattuto e ricoperto di terra negli anni successivi. Oggi al suo posto vi sorge un orto coltivato.<br />
Dirigendosi verso la valle ed oltrepassando il numero 20 di via dei Mulini per poi cercare alla sinistra dell'attuale strada, si può scovare (tra rovi ed erba) ciò che rimane del più antico dei lavatoi guronesi che, realizzato in pietra e privo di tetto cadde quasi completamente in disuso fin dagli anni sessanta. Aveva una vasca di circa 150x350 cm ed ora, a causa dell'incuria, ne rimangono solo le strutture rudenti nonché una parte del canale che vi porta l'acqua sorgiva.
 
===Altro===