Montefiascone: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 95:
Segue in successione storica la rocca, che lega la sua genesi,il suo sviluppo e anche la sua decadenza ai rapporti di Montefiascone con vari pontefici. Nel periodo che risale alle invasioni barbariche il paese si vide costretto a rafforzare le difese ambientali con opere murarie che impedissero a chicchessia di introdursi all'interno del centro abitato. Venne cosi eretta una grande e possente rocca con alte mura, all'interno delle quali si riversarono anche gli abitanti delle campagne. Presto essa divenne meta privilegiata di papi che, costretti a scappare dalla Roma assediata, la scelsero quale meta del loro esilio. Questa assidua presenza di personalità ecclesiastiche fece ben presto di Montefiascone una Sede Vescovile. La zona della Rocca rappresenta ancor oggi una delle principali attrattive del luogo, ma non è l'unico punto di orgoglio del paese: non dimentichiamo infatti l'ottimo vino.
[[File:Montefiascone5.jpg|thumb|left|200px|<center>Santa Margherita]]
Al terzo posto, l'ordine cronologico colloca il maestoso tempio,La della cattedrale di Santa Margherita, che insieme alla rocca, costituisce l'elemento caratteristico del panorama di Montefiascone; la cattedrale dedicata ad una giovinetta le cui spoglie erano giunte fortunosamente sul colle falisco dalla remota terra di Antiochia dove era vissuta e morta per la fede cristiana.
I lavori furono avviati intorno al secolo XV su ordine di Alessandro Farnese, poi Paolo III, su una chiesa già esistente e vi presero parte artisti quali il Bramante e Antonio Sangallo il Giovane. Sembra sia stato proprio il Bramante a disegnare la pianta ottagonale, prendendo spunto dalla forma originale della vecchia costruzione. A causa di ostacoli imprevisti però, quali la peste e le varie guerre, vennero portati a termine molto più tardi.. Fatalità volle che a causa dei carboni usati per sciogliere la cera che serviva per l'organo, lasciati sembra proprio dall'organista, nel 1670 la grande chiesa si incendiasse irrimediabilmente. La ricostruzione iniziò immediatamente su ordine del card. Albertoni Altieri, vescovo della città, il quale sopportò tutte le spese, e in 4 anni l'edificio era completato più grande e sontuoso di prima, dominato da una maestosa cupola, simbolo della città.