Pycnogonida: differenze tra le versioni

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Le dimensioni dei Picnogonidi variano da qualche centimetro ad un massimo di 10. In essi si ha una grande riduzione del capo e del tronco in relazione al grande sviluppo delle zampe (da cui il nome di ''Podosomi'' o ''Pantopodi''). La maggior parte di essi è incolore, ma, in qualche caso, si hanno colorazioni vivacissime o anche omocrome con il substrato o anche dipendenti dal tipo di alimentazione. Generalmente all'assenza di colore si unisce una trasparenza così elevata dei tegumenti da rendere possibile lo studio dell'anatomia interna senza ricorrere a dissezioni. Il loro aspetto caratteristico deriva dalla enorme sproporzione tra il ''[[cefalon]]'', il tronco e l'addome.
 
Il cefalon presenta una tromba mobile orientata anteriormente, la cui funzione è succhiante; alla sua base ede ad ogni lato si trovano appendici, un tempo interpretate come [[cheliceri]], formati da scapo e pinza e che tendono ad atrofizzarsi e regredire nelle forme in cui vi è un grande sviluppo della tromba. Il cefalon porta anche i palpi, siti più esternamente rispetto ai ''cheliceri'' ed in numero vario, anche entro la stessa specie. Posteriormente ai palpi, in una regione che per il suo restringimento viene detta ''collo'', si trovano inseriti ventralmente alcuni organi che, per la loro funzione, sono detti ''ovigeri''. Gli ovigeri sono composti da più articoli e forniti di spicole negli animali più adulti, e si ritrovano solo nei maschi o, molto più ridotti, anche nelle femmine (sono infatti i maschi a raccogliere le uova ed a trasportarle).
 
Il tronco è nettamente segmentato e ad ognuno dei vari segmenti corrisponde una tuberosità su cui si articola l'arto. Generalmente il numero dei segmenti è 4, ma talvolta anche 5 o 6. Analogo numero hanno le coppie di zampe, ciascuna composta di 8 articoli e terminante con una unghietta. Nella femmina il femore può essere dilatato e deputato, nella sua parte interna, a raccogliere le uova prima che queste vengano deposte.