Francesco Torraca: differenze tra le versioni

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Nato da Luigi (notaio) e Anna Maria Zottarelli, la sua famiglia (di nobili origini) professava ideali liberali: due suoi fratelli combatterono sotto il comando di [[Giuseppe Garibaldi]], uno fu ufficiale dei garibaldini, l'altro fu un membro degli insorti che da Pietrapertosa giunse presso il comitato insurrezionale della [[Basilicata]] a [[Corleto Perticara]], entrambi seguirono Garibaldi fino al [[Volturno]].<ref name ="A">[http://www.old.consiglio.basilicata.it/pubblicazioni/Appunti%20Letterat/Appunti%20Lett%20Parte%2017.pdf old.consiglio.basilicata.it: biografia di Francesco Torraca]</ref> Torraca ricevette la prima istruzione dal padre e dallo zio sacerdote Antonio, interessandosi sin da piccolo alla letteratura, in particolare medievale.
 
Ancora adolescente, nel [[1869]] si stabilì a [[Napoli]], iniziando a studiare presso la facoltà di ingegneria ma, la passione per gli studi classici, lo portò a laurearsi in lettere nel [[1876]]. Durante il suo soggiorno napoletano, Torraca frequentò intellettuali come [[Francesco De Sanctis]] e [[Luigi Settembrini]]. Il rapporto con De Sanctis fu molto stretto, tant'è che Torraca ne divenne il suo trascrittore ufficiale, pubblicando le sue lezioni sui giornali. In questo periodo consolidò la sua formazione e condusse ricerche archivistiche che gli diedero notorietà nazionale, ricevendo il plauso da altri intellettuali come [[Pasquale Villari]], [[Alessandro D'Ancona]] e [[Giosuè Carducci]].<ref name ="A"/>
trascrittore ufficiale, pubblicando le sue lezioni sui giornali. In questo periodo consolidò la sua formazione e condusse ricerche archivistiche che gli diedero notorietà nazionale, ricevendo il plauso da altri intellettuali come [[Pasquale Villari]], [[Alessandro D'Ancona]] e [[Giosuè Carducci]].<ref name ="A"/>
 
Iniziò la carriera di insegnantedocente insegnando letteratura italiana nei licei "Domenico Cirillo" e "Vittorio Emanuele II" di Napoli e successivamente ricoprì l'incarico di direttore della Scuola Tecnica di [[Portici]]. Nel [[1880]], si trasferì a [[Roma]] con suo fratello, il quale divenne direttore del giornale ''Il Diritto'' di [[Agostino De Pretis]], mentre Torraca iniziò a lavorare presso alcuni studi archivistici. Alcune sue critiche sulla letteratura contemporanea, tra cui quella sui [[Malavoglia]], furono recensite su giornali come ''Il Diritto'', ''La Rassegna'' e ''L’Opinione Liberale''.<ref name ="A"/>
 
Dopo aver perso un concorso per la cattedra di Letteratura Italiana presso l'[[Università di Padova]], nel [[1888]] fu nominato, dal ministro della Pubblica Istruzione [[Michele Coppino]], [[provveditore agli studi]] della [[provincia di Forlì]], tornando in seguito a Roma in veste di funzionario del ministero della Pubblica Istruzione. Successivamente, [[Emanuele Gianturco]], a quel tempo ministro dell'Istruzione, lo nominò Capo di Gabinetto. Nel [[1902]], fece ritorno a Napoli, in cui gli fu assegnata la [[Cattedra universitaria|cattedra]] di [[Letteratura comparata]] dell'[[Università Federico II di Napoli|Università Federico II]], esercitandone la funzione per circa vent'anni. In questo periodo Torraca si dedica alla lettura critica delle opere di [[Dante Alighieri]].
 
Il [[3 ottobre]] [[1920]] il Presidente del Consiglio [[Giovanni Giolitti]] lo nominò tra i [[Senatori della XXV Legislatura del Regno d'Italia]]. [[Antifascismo|Antifascista]] convinto, sposò le idee di [[Benedetto Croce]], con il quale ebbe un'intensa corrispondenza epistolare durata oltre quaranta anni<ref>Cfr. E. Guerriero (a cura di), ''Carteggio fra Benedetto Croce e Francesco Torraca'', Congedo editore, Galatina 1979.</ref>. Nel [[1928]] abbandonò l'insegnamento e si ritirò a vita privata. Si spense nelil [[15 dicembre]] [[1938]], all'età di 85 anni.
 
==Opere scelte==