Pëtr Nikitič Tkačëv: differenze tra le versioni

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=== Il partito e il programma della rivoluzione ===
L'avvicinamento a Bakunin durò poco. Nel novembre del [[1875]] Tkačëv fondò a [[Ginevra]], con un gruppo di [[blanquisti]] polacchi e russi, il periodico ''«Nabat''» (Набат, La campana a stormo). Vi precisò la necessità che le forze rivoluzionarie si unissero e si organizzassero in partito, il «partito social-rivoluzionario», abbandonando l'illusione anarchica che il movimento rivoluzionario potesse sorgere per «evoluzione naturale», e superando la fase dei gruppi sparsi e isolati.<ref>P. N. Tkačëv, cit., III, p. 286.</ref> Organizzato con un'unica direzione, in cui si accentrasse il potere delle decisioni e si decentrassero le funzioni, il partito rivoluzionario doveva avere per «scopo prossimo e immediato» la conquista del potere statale e «la trasformazione dello Stato conservatore in uno Stato rivoluzionario».<ref>P. N. Tkačëv, cit., III, p. 224.</ref>
 
La prima fase dell'azione rivoluzionaria sarebbe stata necessariamente violenta, distruttiva, e avrebbe avuto successo se condotta sotto un unico comando con «disciplina, rapidità, decisione e unità». La seconda fase, costruttiva, sarebbe stata condotta esercitando la forza morale della convinzione. Una ''Narodnaja duma'', un'assemblea popolare convocata subito dopo la conquista del potere, avrebbe sanzionato l'attività del nuovo Stato rivoluzionario.<ref>P. N. Tkačëv, cit., III, p. 225.</ref>