Jiaqing: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m fix link
Riga 51:
Nell'ottobre del [[1795]], nel suo sessantesimo anno di regno, l'Imperatore Qianlong annunciò la propria intenzione di abdicare in favore del giovane principe ereditario dal momento che non riteneva rispettoso regnare per un periodo superiore a suo nonno, l'Imperatore [[Kangxi]]. Il principe Jiaquing divenne quindi imperatore dal febbraio [[1796]], anche se per i due anni successivi governò solo formalmente, dal momento che le decisioni vennero prese in gran parte da suo padre Qianlong.
 
Con la morte di Qianlong, all'inizio del febbraio del [[1799]], Jiaqing ottenne il controllo totale sul governo e perseguì come primo atto l'infedele consigliere Heshen che, accusato di corruzione e abuso di potere, ; vennefu pertanto privato dei propri titoli, efu dellespogliato propriedi proprietàtutti ei suoi beni ed infine gli venne intimato il suicidio; con la sua morte si scoprì che aveva lasciato un tesoro di oltre 90 milioni di tael, frutto delle sue malversazioni. La cognata di Heshen, la principessa He Xiao, era la sorella del nuovo imperatore e venne pertanto risparmiata da questa punizione.
 
L'imperatore tuttavia aveva ereditato un impero prostrato dalle lunghe guerre ed indebolito finanziariamente, il peggioramento dell'economia poi aveva generato, negli ultimi anni del regno di Quialong, numerose rivolte tra le quali la [[Ribellione del loto bianco]] tra il 1796 e il 1804.
A quel tempo, l'Impero stava incontrando non pochi disordini interni, di cui la più importante fu indubbiamente la [[Ribellione del loto bianco]] (1796-1804), ribellione che aveva già provocato la morte di oltre 16 milioni di persone. L'Imperatore Jiaqing per prima cosa, a causa del precario stato delle finanze, ridusse le spese militari e attuò alcune riforme nella burocrazia di cui ridusse i privilegi, attuando una politica di austerità e di risparmio cercando di risolvere i problemi delle classi disagiate, riequilibrando il carico fiscale e concedendo un'amnistia riuscendo finalmente a reprimere le rivolte.
In conseguenza di ciò L'Imperatore Jiaqing non intraprese campagne militari, ridusse le spese militari e di corte in modo da riordinare le finanze. In politica interna,per reprimere i disordini, inviò forti distaccamenti militari e, per riottenere l'appoggio dei sudditi, promulgò un'amnistia e ridusse l'imposta fondiaria.
Sempre durante il suo governo cercò di potenziare le esportazioni e la produzione agricola per riordinare la bilancia commerciale dell'impero, ma i suoi sforzi furono vanificati dall'aumento del commercio clandestino dell'oppio, cosa che l'imperatore non riuscì mai a bloccare.
In materia economica cercò di dare nuovo slancio alla produzione agricola, migliorando le colture e i sistemi di irrigazione e incoraggiando i contadini più produttivi; queste misure, tuttavia, ebbero solo effetti momentanei in quanto già con il regno di suo figlio e successore [[Daoquang]], la concorrenza con l'India Britannica e l'esaurimento delle miniere d'argento avrebbero provocato la decadenza dell'impero.
 
Tuttavia alla sua morte l'economia cominciò a manifestare i primi sintomi di una crisi dovuta all'esaurimento delle miniere d'argento e della concorrenza con l'India Britannica.
 
===Morte e sepoltura===