Marina di Bitinia: differenze tra le versioni

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{{Santo
|nome= Santa Marina Vergine di Bitinia
|note= Monaca
|immagine= Santa Marina Vergine.jpg
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|patrono di= vedi Patronati
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'''Santa Marina Vergine''' ('''''Marino''''') ([[Bitinia]], [[715]] – [[740]]) è stata una Monaca Maronitamonaca vissuta in [[Libano]] nell'[[VIII secolo]], venerata come [[santa]] dalla [[Chiesa Cattolicacattolica]] e [[OrtodossaChiesa ortodossa|ortodossa]]. Le sue spoglie, dal [[1810]], sono venerate a [[Venezia]] nella [[Chiesa di Santa Maria Formosa]].
 
==Biografia==
Santa Marina nacque in [[Bitinia]], antica regione dell'Asia Minore, da genitori cristiani nel [[725]] circa. Dopo la morte della madre, il padre, di nome Eugenio, ancora addolorato per la perdita dell'amata moglie, decise di ritirarsi in un [[Conventoconvento]] a Canobin, in [[Siria]]. Marina in cuor suo era molto triste, per la lontananza dell'amato padre. Anche Eugenio soffriva molto. Allora un giorno recatosi dall'[[Abateabate]], mediante un innocuo stratagemma, disse che a casa aveva un figlio, il quale aveva espresso ripetutamente il desiderio di poter entrare nel [[Conventoconvento]]. L'[[Abateabate]], commosso, consentì ad Eugeno di poter portare il figlio. Eugenio, allora, partì e prese con se la figlia. Marina entrò in [[Conventoconvento]] con il nome di Frafra' Marino, vestendosi da uomo, in quanto non era ammesso alle donne di entrarvi. Non era difficile per Marina dissimulare il proprio sesso, il padre gli aveva tagliato i lunghi [[capelli]], inoltre i Frati vivevano in celle molto buie indossando un grande cappuccio che copriva il volto. Restò in [[Convento]] anche dopo la morte di Eugenio, conducendo vita monastica, e seguendo gli insegnamenti dell'amato padre.

Durante un lungo viaggio, per raccogliere provviste per il [[Conventoconvento]], con alcuni confratelli passò la notte in una locanda. La figlia del locandiere, rimasta incinta di un soldato la notte stessa, accusò successivamente il ''Monacomonaco Marino'' del misfatto. I genitori della ragazza, infuriati, corsero al [[Conventoconvento]] e raccontarono tutto all'[[Abateabate]], che rimase allibito, non credendo per nulla alle accuse che venivano rivolte verso uno dei suoi Fratifrati. Marina accusata ingiustamente, andò col pensiero a [[Dio]] e, invece di discolparsi, si autoaccusò di una colpa non sua. L'[[Abate]]abate, addolorato, la cacciò immediatamente fuori dal [[Convento]]convento e le fu affidato, subito dopo lo svezzamento, il bambino, che secondo la tradizione si chiamava [[Fortunato]], e che allevò con mezzi di fortuna. Restò sempre nei dintorni del [[Convento]]convento facendo penitenza per una colpa che non aveva mai commesso, ed elemosinando il poco cibo che serviva per il piccolo Fortunato.

Finalmente dopo tre lunghi anni, dietro intercessione dei Fratifrati, che mai avevano creduto all'accusa verso il confratello, l'[[Abate]]abate riammise in [[Convento]]convento Frafra' Marino, a condizione che si mettesse al completo servizio dei [[Frati]]frati. Ma troppo duri erano stati i sacrifici, tanto che avevavo colpito il fisico di Marina. Poco tempo dopo nel [[740]] circa, infatti morì. I Monaci, mentre lo svestivano, prima della sepoltura, fecero la sorprendente scoperta, capirono allora di quale grossa diffamazione fosse stata vittima e l'ammirarono per la sua grande rassegnazione. Grande fu la commozione dell'[[Abate]]abate e dei confratelli davanti al corpo di Marina. La figlia del locandiere, rimasta posseduta dal demonio dopo l'accaduto, corse al [[Convento]],convento e Santasanta Marina compì il suo primo grande [[miracolo]], liberandola dal male.

Fu sepolta nel [[Convento]]convento, da dove fu trasferita dopo qualche tempo in [[Romania]] ed infine a [[Venezia]], in cui ancora oggi si venera il suo corpo incorrotto.
 
==Il culto==
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[[File:Santa Marina Vergine Milazzo.jpg|thumb|250px|Quadro olio su tela di Santa Marina Vergine venerato a [[Santa Marina di Milazzo]], [[Messina]]]]
 
Le reliquie di Santasanta Marina sarebbero state traslate dal convento in cui era morta, in [[Romania]]; da qui il mercante veneziano Giovanni Bora le avrebbe acquistate, corrompendo i custodi, portandole a Venezia il [[17 luglio]] [[1228]]. Qui il corpo di santa Marina fu collocato nella chiesa di San Liberale, che prese quindi il nome di Santi Liberale e Marina. Dopo la distruzione della chiesa nel [[1810]] le reliquie sono solennemente esposte in un sontuoso altare in marmi policromi nella [[Chiesa di Santa Maria Formosa]].
[[File:Particolare del volto del Simulacro di Santa Marina Vergine - Santa Marina di Milazzo (Messina).JPG|thumb|250px|Particolare del volto del Simulacro di Santa Marina Vergine Patrona e Protettrice di [[Santa Marina di Milazzo]], [[Messina]]]]
Durante la festa patronale del [[2000]], a [[Casole Bruzio]] e a [[Polistena]], da [[Venezia]] sono giunte le spoglie della santa, le quali sono rimaste per una [[settimana]] nella Chiesachiesa di Santa Marina Vergine delle rispettive città.
 
A [[Santa Marina di Milazzo]] in provincia di [[Messina]] ogni anno viene festeggiata Santa Marina Vergine la [[domenica]] successiva il [[18 giugno]], con una solenne processione per le vie del paese del venerato simulacro della Santa. Il [[18 giugno]] viene celebrata la Festa Liturgica con una solenne [[Messa]], celebrata dall'Arcivescovo di Messina.