Giovanni delle Bande Nere: differenze tra le versioni

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Le Bande Nere: wikilink
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L’origine delle Bande Nere può farsi risalire alle compagnie che il giovane Giovanni de’Medici comandò durante la [[guerra di Urbino]] del [[1517]].
Questo breve conflitto fu per Giovanni una “scuola militare” nella quale egli si formò per la fase cruciale delle guerre d'Italia, quella compresa tra il [[1521]] e il [[1527]], dove si guadagnò grande fama prima di essere mortalmente ferito a [[Governolo]].
Durante questi anni Giovanni e le sue Bande cambiarono ripetutamente campo, passando prima al servizio di [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]], poi di [[Francesco I di Francia|Francesco I]], poi ancora di [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]] e quindi nuovamente di [[Francesco I di Francia|Francesco I]]. Ferito alcuni giorni prima della [[battaglia di Pavia (1525)|battaglia di Pavia]], Giovanni fu portato a [[Piacenza]] per esservi curato. Le sue Bande, rimaste senza il loro capitano, nulla poterono contro la massa dei [[Lanzichenecchi]] imperiali sortiti dalla città assediata.
 
La guerra, ripresa con la [[Lega di Cognac]], vide nuovamente Giovanni schierato dalla parte del pontefice [[Clemente VII]].
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Le Bande Nere sopravvissero alla morte di Giovanni per quasi due anni.
All’inizioAll'inizio del [[1527]] diedero ancora una volta prova della loro efficienza difendendo [[Frosinone]] dall’esercito del Viceré di [[Napoli]]. Nell'aprile dello stesso anno Clemente VII, ansioso di alleggerirsi delle gravose spese che il mantenimento di truppe mercenarie comportava, fidandosi dell’accordo con [[Carlo di Lannoy]] e ingannato da [[Carlo III di Borbone-Montpensier|Carlo di Borbone]], licenziò “imprudentissimamente - scrive il Guicciardini - quasi tutti i fanti delle bande Nere”. Un migliaio di questi, raccolti da [[Renzo da Ceri]] dopo che il pontefice ebbe finalmente realizzato che gli imperiali avrebbero investito Roma, tentarono di difendere la città dall'assalto nemico venendo in gran parte uccisi sulle mura.
 
Le Bande, passate al soldo di Firenze, furono affidate ad [[Orazio di Giampaolo Baglioni|Orazio Baglioni]] e parteciparono alla sciagurata spedizione guidata da [[Odet de Foix]], visconte di [[Lautrec]], per la conquista del regno di Napoli. Nel corso di questa campagna ebbero modo di distinguersi più volte per il loro valore. Non mancarono comunque dimostrazioni di crudeltà e ferocia, come avvenne in occasione della [[Assedio di Melfi|presa di Melfi]] “ dove - così ci informa il Sanuto - introno per forza dentro amazando tutti chi trovorono, fanti homeni et done, fino i putti, et fatti presoni, et sachizato la terra, nè alcun si salvò se non quelli se butorono de muri, quali si amazavano et erano etiam presi et morti”.