Asma: differenze tra le versioni

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La diagnosi dell'asma bronchiale non presenta difficoltà qualora si presenti nella sua forma più caratteristica di [[broncospasmo]] + [[dispnea]] espiratoria (anche se vanno comunque tenute in considerazioni patologie che presentano medesimi caratteristiche asmatiformi del quadro clinico quali la [[Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva]] o BPCO e lo [[scompenso cardiaco]]).
Nel caso non si presenti con questa forma caratteristica ma con [[tosse]] stizzosa o dispnea dopo sforzo è necessario andare a cercare l'asma anche se le prove funzionali respiratorie basali sono normali.
L'esame fondamentale per lo studio dell'asma è la [[spirometria]], che consiste nel soffiare in uno strumento ([[spirometro]]) che misura sia la quantità di aria emessa sia la velocità con cui viene emessa, e fornisce informazioni sullo stato di ostruzione delle vie aeree. Un test semplice quanto importante è il cosiddetto "test di reversibilità" eseguibile nei pazienti in cui la spirometria abbia evidenziato la presenza di ostruzione bronchiale. Il test consiste nell'eseguire due spirometrie di cui una prima e una dopo la somministrazione di un farmaco broncodilatatore spray. Negli asmatici tale somministrazione provoca una broncodilatazione significativa che consente la diagnosi. Nei soggetti con spirometria nella norma (la maggior parte degli asmatici in periodo intercritico) la diagnosi può essere posta identificando l' iperreattività bronchiale mediante test alla [[metacolina]]. L' esame consiste nell' esecuzione di una spirometria basale e successivamente varie altre spirometria dopo inalazione di concentrazioni crescenti di metacolina (sostanza broncocostrittrice). Nei soggetti asmatici il test è in grado di determinare una broncostenosi che invece non si verifica nei soggetti normali. Il monitoraggio giornaliero della malattia può essere eseguito mediante misurazione del picco di flusso (misurazione approssimativa ma praticabile dal paziente stesso, munito di un semplice strumento). In caso di patologia asmatica mostrerà un aumento del ''morning gap'' ovvero una riduzione dei valori mattutini più consistente che nelle persone sane.
Infine si può eseguire il test di stimolazione bronchiale ''specifico'' per le patologie professionali.
 
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La D.D. per l'asma va quindi posta con:
 
'''Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO):''' simile all'asma per sintomatologia ma con patogenesi ed eziologia assolutamente differenti. Nel caso della BPCO la causa principale è il fumo di sigaretta, l' ostruzione bronchiale è irreversibile o solo parzialemnete reversibile (test di reversibilità negativo e test alla metacolina in genere negativo). Il trattamento è sostanzialmente basato su farmaci broncodilatatori piuttosto che sullo steroide inalatorio.
 
'''Scompenso cardiaco''' (detto anche "asma cardiaco") dovuto a una insufficiente forza di contrazione del cuore che determina il raccogliersi di liquidi nelle vie aeree con conseguente difficoltà respiratoria.
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== Terapia ==
Non esistono cure capaci di guarire definitivamente l'asma, ma trattamenti continuativi (''vita natural durante'') che permettono di tenerlatenerlo sotto controllo e garantire una vita del tutto normale.
 
Attualmente si ottengono ottimi risultati facendo assumere al paziente con regolarità dei farmaci in via aerosolica spray o in forma di polvere inalatoria in modo da arginare l'infiammazione cronica per evitare che non degeneri, ed arginare il broncospasmo, "allargando" i bronchi quando questi tenderebbero a respingersi. In ogni caso è lo specialista a decidere caso per caso quali farmaci prediligere, mentre l'asmatico deve essere sempre cosciente dei farmaci che assume e, secondo le indicazione del medico, sapere come e quando variarne il dosaggio.
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I [[corticosteroidi]], farmaci derivati o a base di [[cortisone]], inibiscono tempestivamente il rilascio dei fattori endogeni responsabili del processo infiammatorio. Alcuni tra gli steroidi inalatori più diffusi per la terapia inalatoria dell'asma sono il [[beclometasone]], la [[budesonide]], la [[flunisolide]], il [[fluticasone]]. Lo steroide inalatorio è il cardine della terapia dell'asma. Gli steroidi inalatori sono solo minimamente assorbiti a livello ematico e quindi non sono gravati dagli effetti collaterali dei farmaci steroidei a somministrazione sistemica (ovvero assunti per orale, intramuscolare o endovenosa). Un evento avverso possibile in corso di terapia con steroidi inalatori è la comparsa di candidosi orale (una micosi) che può essere facilmente evitata lavandosi i denti dopo l'inalazione del farmaco. Altro possibile effetto collaterale è la disfonia (modificazione del tono della voce) che in genere regredisce riducendo la dose del farmaco.
 
I farmaci antiinfiammatori non steroidei possono in alcuni soggetti predisposti causare broncocostrizione ma in linea di massima possono essere assunti con sicurezza dalla maggior parte degli asmatici. Sono comunque inutili come terapia specifica dell' asma.
 
Una categoria di farmaci ad azione antiinfiammatoria particolare sono gli antileucotrienici. Tali farmaci al momento sono disponibili solo per via orale. Sono utilizzati specificatamente per l' asma da esercizio fisico o per l' asma da aspirina e se assunti in associazione allo steroide inalatorio consentono di ridurre i dosaggi dello stesso.
 
=== [[broncodilatatore|Broncodilatatori]] ===
I farmaci broncodilatatori si differenziano sulla base della velocità con cui cominciano a funzionare.
I broncodilalatori a lunga durata di azione (LABA) hanno un'azione prolungata (circa 12 ore), tra questi il formoterolo presenta anche una rapida insorgenza di azione a differenza del salmeterolo.
Sono farmaci di fondo da affiancare allo steroide inalatorio in caso l' asma non sia adeguatamente controllato. Si tratta di farmaci sicuri se somministrati in associazione allo steroide inalatorio, di contro non devono mai essere somministrati come monoterapia in assenza di terapia steroidea (potenziali effetti avversi fatali). Tra gli effetti collaterali più comuni si ricordano i tremori delle mani, i crampi muscolari e la tachicardia.
In caso di crisi, invece, il soggetto può ricorrere a un'altra categoria di farmaci chiamati broncodilatatori a breve durata di azione (SABA), il più comune è il salbutamolo, come suggerisce il nome, dilatano le vie bronchiali qualora un episodio di asma le abbia fatte occludere. Va sottolineato che tali farmaci, seppur molto importanti, sono atti solo al superamento della crisi acuta poiché non intervengono sui meccanismi che stanno alla base della malattia asmatica.
Farmaci utilizzati meno comunemente sono gli anticolinergici ed i teofilinici (sostanze naturali analoghe a teina e caffeina).
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I vaccini antiallergici consistono nella somministrazione per un periodo di tempo prolungato (alcuni anni) di concentrazioni crescenti di allergeni (sostanza a cui il paziente asmatico è allergico o "sensibilizzato") per determinare una tolleranza. Sono estremamente specifici (ogni vaccino funziona solo per un singolo allergene) e efficaci anche dopo anni dalla sospensione.
A causa della loro specificità possono essere impiegati in modo utile solo in soggetti con un numero limitato di sensibilizzazioni allergiche (ad esempio è inutile vaccinare un soggetto per le graminacee quando è anche allergico alla polvere o a altri pollini).
Attualmente possono essere somministrati per via sottocutanea o sublinguale, entrambi i tipi di terapia sono efficaci, la terapia sottocutanea però deve essere somministrata da un medico specialista ed è necessario un periodo di osservazione di almeno 30 minuti dopo l' inoculo a cause delle possibili (anche se rare) reazioni avverse anche gravi. La terapia sublinguale è sostanzialemnte priva di effetti collaterali quindi viene autosomministrata dal paziente a proprio domicilio. I vaccini trovano indicazione '''solo nell'asma allergico''' quando l'allergene causale è stato ben identificato e non hanno nessuna azione diretta antiinfiammatoria e non possono, pertanto, in nessun modo essere usati come sostituti dei farmaci precedentemente citati che quindi dovranno essere assunti dall'asmatico anche durante la assunzione della immunoterapia specifica.
Differente dai vaccini è il trattamento con anticorpi antiIgE. Si tratta di anticorpi creati in laboratorio diretti contro gli anticorpi mediatori dell'allergia (IgE). Si tratta di un tipo di terapia molto efficace ma anche estremamente costosa che deve essere limitata a pazienti che non rispondono adeguatamente alle terapia convenzionali.