Binetto: differenze tra le versioni

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==Storia==
Alcuni reperti archeologici rinvenuti nel [[1908]] attesterebbero che il territorio binettese era popolato sin dal [[IV secolo a.C.|VIV]]-[[V secolo a.C.]]
Il casale di ''Vinetum'' (in [[lingua latina|latino]] "vigneto"), fondato presumibilmente in epoca altomedievale e oggetto di devastazioni ad opera dei saraceni, nell'[[XI secolo]] ebbe come feudatario un certo Umfredo, probabilmente imparentato con [[Tancredi d'Altavilla]], che lo dotò di fortificazioni. Nel [[1181]] ne era feudatario Roberto ''de Benetto'', che pagava alla corona 260 once d'oro, e nel [[1199]] Ruggiero di Binetto, giustiziere imperiale. Nel [[1268]] il feudo venne ceduto da [[Roberto d'Angiò]] a [[Roberto da Bari]]. In seguito passò alle famiglie Nicastro e Moncello, prima di essere donato al barone Cristoforo D'Angelo nel [[1507]]. Nel [[1592]] venne venduto a Baldassarre Caracciolo che lo trasmetté ai suoi eredi e poi alla famiglia Carafa sino al [[1650]], quando fu venduto al casato De Angelis. Ultimi feudatari furono i d'Amely, dalla fine del [[Settecento]] al [[1806]], quando la feudalità venne abolita in tutto il [[Regno di Napoli]].