Massimbona: differenze tra le versioni

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==Luoghi di interesse culturale==
=== Il mulino ===
Il primo riferimento storico al [[mulino]] risale al [[1231]]. Nel [[1313]] gli statuti bonacolsiani disciplinavano l'attività dei mugnai, tra cui quelle delle città di Massimbona e [[Goito]]<ref>Eugenio Camerlenghi, Viviana Rebonato e Sara Tammaccaro, [http://books.google.it/books?id=UU9oAAAAMAAJ&q=Massimbona+Il+mulino&dq=Massimbona+Il+mulino&hl=it&sa=X&ei=nHf9Tv-EAobz-gakhtSrAQ&ved=0CDMQ6AEwAA ''Il paesaggio mantovano nelle tracce materiali, nelle lettere e ''], [[2007]], 624 pagine</ref>. Su una delle travi dell'edificio è inciso il cognome della famiglia Bonetti che nel [[1393]]<ref>[http://www.turismo.mantova.it/index.php/risorse/scheda/id/650 ''Mulino ad acqua di Massimbona''] su turismo mantova</ref> ne era proprietaria. Successivamente la struttura appartenne ai [[Gonzaga]] e fu più volte modificata. Il mulino funzionava tramite il movimento di quattro ruote, sfruttando la notevole portata del fiume Mincio e poteva macinare da 800 a 1000 kg di cereali all'ora. All'interno della struttura, che attualmente è di proprietà di Guido Ramaroli, sono oggi conservati numerosi attrezzi agricoli originali costruiti nei secoli dai mugnai.
 
=== Chiesa di S.Pietro in Vincoli ===
La Chiesa, dedicata a S.Pietro in Vincoli, non ha una precisa data di fondazione, ma si suppone che sia stata fondata dai monaci benedettini nel corso dei secoli XI-XII : l'edificio rientra infatti nella tipologia delle chiese campestri (a navata unica, con facciata a capanna, di piccole dimensioni) che si diffusero molto nel territorio dell'alto mantovano proprio in questo periodo. L'edificio ha dimensioni modeste (m.14x8), è costruito in mattoni e cotto e coperto da intonaco all'esterno e, sul lato destro, presenta un piccolo campanile, nel quale è presente una campana ad oggi ancora funzionante. Esternamente si presenta con una facciata lineare a capanna in cui si apre la porta d'ingresso che termina con un frontone triangolare e con al centro una finestra; nelle pareti laterali emergono stralci di affreschi ad oggi però in cattivo stato di conservazione. L'interno è ad aula, ovvero è presente un'unica navata in fondo alla quale si trova il presbiterio in cui, al di là della balaustra, è sistemato l'altare. Sulle pareti interne si possono scorgere affreschi appartenenti ad epoche diverse mentre sulla parete frontale, ai lati dell'altare, sono presenti due dipinti ad olio su tela, di autore ignoto: in quello di destra è raffigurata "La morte di Giuseppe", mentre in quello di sinistra si può ammirare "La madonna, Gesù e i re Magi". La pala d'altare originariamente raffigurava "S.Pietro con le catene ai piedi", ma dopo il restauro del dipinto ad olio è uscita l'opera originale, che è quella presente attualmente, raffigurante "S.Giuseppe avvertito dall'angelo", opera che è conservata oggi presso la canonica di [[Goito]].