Primera División 1931 (Argentina): differenze tra le versioni

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==Avvenimenti==
===Antefatti===
Il [[1931]] segnò l'inizio dell'era professionistica del calcio argentino, con la creazione della [[Liga Argentina de Football]] – non riconosciuta dalla [[FIFA]] – da parte di 18 squadre, staccatesi dalla [[Asociación Amateurs Argentina de Football]]. La nuova federazione, presieduta da [[Julio Planisi]],<ref name=presidentes>{{Cita web|lingua=es|url=http://www.afa.org.ar/index.php?option=com_content&view=article&id=7795&Itemid=129|titolo=Presidentes|editore=AFA.org.ar|accesso=8 dicembre 2011}}</ref> che ricopriva anche l'incarico di presidente del Racing di [[Avellaneda]],<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.rsssf.com/tablesr/racingclub.html|titolo=Racing Club|editore=[[RSSSF]]|autore=Osvaldo Gorgazzi|accesso=4 dicembre 2011}}</ref> era nata in seguito a uno [[sciopero]], effettuato dai giocatori della AAAF, che contestavano la regola, allora vigente, secondo la quale per trasferirsi da un club all'altro necessitavano del consenso di entrambe le società.<ref name=efdeportes1>{{Cita news|lingua=es|url=http://www.efdeportes.com/efd17/futpro.htm|titolo=El nacimiento del fútbol argentino: resultado inesperado de una huelga de jugadores|autore=Julio Frydenberg|pubblicazione=Educación Física y Deportes|data=dicembre 1999|accesso=4 dicembre 2011|pagina=1}}</ref> Essi, invece, ritenevano giusto che solo la squadra cui erano destinati desse il proprio assenso al trasferimento; era inoltre in vigore una clausola punitiva che prevedeva, in caso di passaggio da un club all'altro senza il consenso del primo, l'allontanamento del calciatore dal campo per un periodo di due stagioni.<ref name=efdeportes1 /> Questa clausola era rispettata dai presidenti, non già per una regola scritta, ma per un "[[gentlemen's agreement|accordo tra gentiluomini]]" che prevedeva il suo mantenimento.<ref name=efdeportes1 /> Proprio nel 1930 venne preso un analogo provvedimento ai danni di Hugo Settis, Pablo Bartolucci e altri cinque calciatori, colpevoli d'eccessive proteste contro questa clausola, denominata ''Ley Candado''.<ref name=enchuracan>{{Cita web|lingua=es|url=http://www.enciclopediadehuracan.com/2010/02/hugo-r-settis.html|autore=Pablo Viviani|titolo=Hugo Settis, el Maestro|editore=enciclopediadehuracan.com|data=febbraio 2010|accesso=9 gennaio 2012}}</ref><ref name=settis>{{Cita news|lingua=es|url=http://edant.clarin.com/diario/2006/05/31/deportes/d-05401.htm|titolo=El fútbol profesional y su cumpleaños número 75|giorno=31|mese=maggio|anno=2006|autore=Oscar Barnade|pubblicazione=[[Clarín]]|accesso=9 gennaio 2012}}</ref> Lo stesso Settis fu una delle figure principali della ''Asociación Mutual de Footballers'', l'organizzazione dei calciatori che decise lo sciopero.<ref name=enchuracan /> I giocatori decisero quindi di astenersi dal gioco, e l'iniziativa venne intrapresa ilin giornoseguito seguente ilal termine del [[Primera División 1930 (AAAF)|campionato del 1930]],;<ref name=efdeportes1 /> il [[18 aprile]] iniziò lo sciopero vero e proprio, dopo che il [[13 aprile]] era stata presentata una petizione, sottoscritta dai giocatori, nella quale si chiedeva l'abolizione della suddetta clausola, che impediva il libero trasferimento (''pase libre'') da un club all'altro.<ref name=settis /> [[File:El Grafico n. 620, 30-5-1931.jpg|200px|thumb|right|Copertina de ''[[El Gráfico]]'' del [[30 maggio]]: [[Hugo Settis]] cancella simbolicamente la parola "amateur" dal nome della federazione]] All'epoca, il calcio in Argentina era ufficialmente dilettantistico (''amateur'', parola importata nella [[lingua spagnola]] dalla [[lingua inglese]])<ref>{{Cita web|lingua=es|url=http://buscon.rae.es/draeI/SrvltConsulta?TIPO_BUS=3&LEMA=amateur|titolo=Amateur|editore=[[Real Academia Española]]|accesso=4 dicembre 2011}}</ref> ma, come accadeva anche in [[Europa]], alcuni tra i giocatori più valenti ricevevano uno stipendio – seppur "camuffato" come emolumento d'altro tipo; era questa una pratica che aveva preso piede già negli [[anni 1920]].<ref name=efdeportes1 /> Diversi giocatori figuravano quali lavoratori di società, pubbliche e private, alle cui attività non partecipavano mai; in tal modo, essi potevano giustificare il loro reddito, che poteva essere dato loro sia sotto forma di pagamento successivo a ciascun incontro giocato, sia come retribuzione al termine del mese.<ref name=efdeportes1 /> Queste due situazioni coesistenti, sciopero e professionismo "mascherato" da dilettantismo (che in spagnolo era chiamato ''amateurismo marrón''),<ref>{{Cita|AFA 1931|p. 13}}</ref> portarono alla richiesta, ad [[aprile]], di una mediazione del [[Presidente dell'Argentina|Presidente d'Argentina]] [[José Félix Uriburu]], il quale delegò a sua volta la decisione a José Guerrico: egli riconobbe uno scopo comune a coloro che desideravano l'istituzione del professionismo, di cui già si discuteva dagli [[anni 1910|anni '10]], e agli scioperanti; conseguentemente, affidò la soluzione del contendere ai dirigenti delle società.<ref name=efdeportes1 /> Verso la fine di aprile, Guillermo Jordán aveva presentato al consiglio della AAAF un progetto con cui intendeva proporre l'introduzione del professionismo. Esso fu così commentato il [[29 aprile]] dallo stesso consiglio:<ref>{{Cita|AFA 1931|p. 14}}</ref>
{{Quote|Il sig. presidente nominerà una Commissione Speciale di cinque membri affinché venga studiato il progetto presentato dal sig. Guillermo Jordán e gli altri presentati a tempo debito e si prenda una decisione al riguardo.||El Sr. presidente designará una Comisión Especial de cinco miembros para que estudie y dictamine en el proyecto presentado por el Sr. Guillermo Jordán y los que se presentaren oportunamente|lingua=es}} La AAAF compì un estremo tentativo di chiarire la situazione internamente, senza giungere a uno smembramento: l'[[11 maggio]] furono presentate ai vari club 9 domande, per sondare la volontà dei dirigenti.<ref name=afa15>{{Cita|AFA 1931|p. 15}}</ref> A esse rispose solamente il River Plate, che asserì la propria volontà di istituire il professionismo all'interno della stessa AAAF.<ref name=afa15 /> Con il controllo del governo, che conosceva l'importanza del gioco del calcio nella società argentina, che da poco aveva assistito a un [[colpo di stato]],<ref name=enc332 /> si arrivò alla decisione di formare un campionato professionistico, composto dai principali club dell'epoca&nbsp;– che sostenevano che, per rispettare il neonato professionismo, era impossibile rinunciare a un alto livello tecnico degli incontri<ref name=efdeportes1 /> – e organizzato dalla LAF, federazione creata dalle società maggiori, che si staccarono pertanto dalla AAAF,<ref name=efdeportes1 /> presentando la propria disaffiliazione dalla AAAF il [[18 maggio]].<ref>{{Cita|AFA 1931|p. 17}}</ref> Una volta istituito l'organo amministrativo, fu redatto un contratto standard e si iniziò a preparare lo svolgimento del torneo.<ref name=efdeportes1 /> Giacché la LAF non fu riconosciuta dalla [[FIFA]], la confederazione mondiale, che invece riteneva la AAAF l'unica federazione ufficiale argentina,<ref name=hist>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.rsssf.com/tablesa/arghist.html|titolo=Final Tables Argentina since 1891|editore=[[RSSSF]]|autore=Osvaldo Gorgazzi|accesso=5 dicembre 2011}}</ref> essa poté gestire al meglio i propri conti finanziari: la mancanza di una affiliazione a un organo superiore rendeva possibile l'arrivo di giocatori senza contratto senza che la LAF dovesse pagare alcunché per i trasferimenti.<ref name=efdeportes1 /> Si originò inoltre una rottura tra le due federazioni: dato che i rapporti tra di esse erano scarsi, e le entità erano considerate interamente indipendenti, anche la modalità dei trasferimenti, che aveva originato lo sciopero, venne a modificarsi.<ref name=efdeportes1 /> I club non si sentivano più in obbligo di rispettare il summenzionato "accordo tra gentiluomini", e le società appartenenti alla LAF iniziarono a trattare gli acquisti dei giocatori di squadre della AAF senza tenere in conto la volontà dell'altro club, ma mettendosi in contatto esclusivamente con il calciatore.<ref name=efdeportes1 />