Forte Coldarco: differenze tra le versioni

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Il '''forte Coldarco''' è stata una [[fortezza]] militare costruita a difesa del confine italiano contro l'[[Impero Austro-Ungarico]]. Il forte si trova nel territorio comunale di [[Enego]].<br>Nella strada che da Enego scende in [[Valsugana]], in località Coldarco, sorge il "fortino Stella" (si trattava di una batteria in caverna). Le due fortificazioni servivano come supporto per lo sbarramento della [[Valsugana]].
 
==Cenni storici==
La fortificazione venne costruita tra il 1912 e il 1914 e, nel piano difensivo italiano, doveva integrare l'azione del [[forte Lisser]] e di [[forte Cima Campo]]. Dopo essere stata disarmata, nel primo dopoguerra la galleria venne utilizzata dai genieri italiani e dai recuperanti per far brillare i proiettili inesplosi raccolti sull'Altopiano, ciò provocò gravi danni alla struttura del forte.
 
La fortificazione è stata recentemente restaurata, le gallerie sono state inoltre dotate di illuminazione a led comandata da sensori alimentati da un pannello solare.
 
==Caratteristiche==
Il forte era interamente scavato nella roccia. Si trattava di una lunga galleria di circa 300 m alternata da 5 gallerie che si affacciavano sulla sottostante Valsugana. La prima galleria fungeva da osservatorio mentre le altre si allargavano in piccole casematte ospitanti cannoni da 75A su affusti a candeliere. Sul lato sinistro della galleria principale, ed all'estremità di quest'ultima, erano state ricavate le riservette per le munizioni.<br>
L'intera struttura era pavimentata e rivestita interamente in calcestruzzo con un sistema di canalette che raccoglievano l'acqua convogliandola nella cisterna costruita a destra dell'ingresso della galleria principale. Una trincea collegava la batteria in caverna al fabbricato di servizio, provvisto di magazzino di derrate e materiali vari, che poteva ospitare fino a 100 uomini.
 
===Armamento===
Il cannone da 75A con cui venne armata la batteria in caverna di Coldarco era un pezzo a tiro rapido che sparava un proiettile di circa 6 kg di peso a distanze comprese tra i 3,7 e gli 8 km, con una velocità iniziale di 500 m/s. Si trattava di un'arma studiata per l'interdizione del fondovalle e per il tiro contro i reparti di fanteria nemici.
 
===Corazzatura===
Le casematte erano protette da piastre di corazzatura in acciaio nichel.
 
==Vie d'accesso==
Lungo la strada provinciale 76 che da Primolano porta ad Enego, all'altezza del sedicesimo tornante si imbocca la strada per Coldarco di Mezzo. Si prosegue sino a giungere nei pressi di un parcheggio e in breve si giunge al forte..
 
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