Dialetto ionico: differenze tra le versioni

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not hebrew jod/yod but jot of German origin - see http://www.tlg.uci.edu/~opoudjis/unicode/yot.html#ancient
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<small>Ciò determina fra l'altro il fatto che alcuni nomi geografici, passati per lo ionico, ne conservino le caratteristiche: così il latino ''Ītalia'' deriva dal greco ionico-attico Ἰταλία, con caduta del digamma e ''psilosi'' (vedi sotto), a partire dalla denominazione italica ''Uīt(e)liū'', terra del vitello sacro, ''uītlu'' (in latino ''uĭtulus'' attesta invece una variante con ''i'' breve). Questo dato è in buon accordo con l'epoca dei primi contatti degli Ioni con il mondo italico, risalenti all'inizio dell'VIII secolo a.C., quando ormai il digamma in ionico era svanito. Tali contatti non erano tuttavia i primi che una popolazione greca avesse avuto con l'[[Italia meridionale]]. Erano infatti certamente esistite stazioni commerciali dei [[Micenei]] già nella tarda [[età del bronzo]]. [[Domenico Musti]], nella parte introduttiva del suo libro ''Magna Grecia'', ricorda come i coloni greci di età arcaica ravvisassero, negli insediamenti relitto dei [[Micenei]], degli insediamenti ''troiani''.</small>
 
Lo ionico mostra il fenomeno della ''psilosi'': la caduta di consonanti e semivocali iniziali come [[digamma]], [[jodjot (lettera)|jot]], sigma, non determina la comparsa di aspirazione iniziale, sotto forma di ''spirito aspro''. L'attico invece è un dialetto marcatamente ''non psilotico''. Ogni volta che una consonante iniziale cade, in attico compare dunque un'aspirata /h/ (fricativa laringale sorda) sotto forma di spirito aspro. Così per esempio lo ionico ha ἴημι "io getto", letto /-iε:mi/, senza aspirazione, dove l'attico ha ἵημι, letto /-hiε:mi/ con aspirazione.
 
La legge di Grassmann, che vieta la presenza di consonanti aspirate all'inizio di due sillabe contigue, si trova talora disattesa.