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==Origini e XVIII secolo==
[[File:Rive, Roberto (18..-1889) - n. 400 - Anfiteatro di Pompei.jpg|thumb|left|250px300px|L'anfiteatro, uno dei primi edifici ad essere ritrovato, in una foto di fine '800]]
Già poco dopo l'[[eruzione]] l'[[Imperatore romano]] [[Alessandro Severo]] diede ordine di scavare nella zona dove sorgeva l'antica [[Pompei]], ma a causa della fitta colte di [[Cenere|ceneri]] e [[Lapillo|lapilli]], l'esperimento si esaurì poco dopo<ref name="Storia">{{cita web|url=http://www.pompei.it/categoria/storia-scavi-pompei.htm|titolo=La storia degli scavi archeologici di Pompei|accesso=16-01-2012}}</ref>. Tra il [[1594]] ed il [[1600]], a causa della costruzione di una [[Canale artificiale|canale]] che aveva il compito di portare [[acqua]] dal [[Sarno (fiume)|fiume Sarno]] fino a [[Torre Annunziata]], voluto dall'[[architetto]] [[Domenico Fontana]], furono rinvenute [[Moneta|monete]] e resti di [[Edificio|edifici]]: tuttavia non fu compreso che si trattava dell'antica [[città]] [[Storia romana|romana]] ed a seguito del [[terremoto]] del [[1631]] tutto fu nuovamente abbandonato<ref name="Storia"/>.
[[File:Sommer, Giorgio (1834-1914) - n. 1216 - Tempio d'Iside - Pompei.jpg|thumb|right|250px300px|Il tempio di Iside in una foto di fine '800]]
A seguito del ritrovamento dell'antica [[Ercolano]] e dei suoi reperti, la [[Borbone|dinastia borbonica]] voleva accrescere il suo patrimonio artistico con l'intento di dare maggiore prestigio alla [[casa reale]]<ref name="Generale"/>: fu così che il [[23 marzo]] [[1748]] l'ingegnere [[Rocque Joaquin de Alcubierre]], con l'aiuto dell'abate Giacomo Martorelli e degli ingegneri [[Karl Jakob Weber]] e Francisco la Vega, questi ultimi due con il compito di curare i giornali di scavo, aprì un primo [[cantiere]] nella zona di Civita, presso l'incrocio di una [[strada]] che da un lato portava nell'attuale [[Castellammare di Stabia]], dall'altro a [[Nola]]<ref name="1748-98">{{cita web|url=http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=1748-1798&idSezione=748&idSezioneRif=525|titolo=Gli scavi dal 1748 al 1798|accesso=16-01-2012}}</ref>. Furono ritrovate monete, [[Statua|statue]], [[Affresco|affreschi]] e uno [[Scheletro (anatomia umana)|scheletro]], ma fu anche individuato una parte dell'[[Anfiteatro romano di Pompei|anfiteatro]] e la [[necropoli]] di Porta Ercolano: de Alcubierre credeva che si trattasse dell'antica [[Stabiae]]. Tuttavia la mancanza di ritrovamenti di oggetti di valori, fece spostare l'attenzione nuovamente su Ercolano ed il cantiere fu chiuso<ref name="1748-98"/>: durante di [[Scavo (archeologia)|scavi]] di questo primo periodo, dopo l'esplorazione e la raccolta di reperti, le costruzioni venivano nuovamente sepolte e le modalità d'indagine erano molto approssimative, tant'è che quando le [[pittura|pitture]] non venivano considerate adatte, le mura degli edifici che le contenevano venivano distrutte<ref name="1748-15">{{cita web|url=http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=Gli%20scavi%20Borbonici%20dal%201748%20al%201815&idSezione=525&idSezioneRif=207|titolo=Il primo secolo di scavi|accesso=16-01-2012}}</ref>. Gli scavi a Pompei ripresero nel [[1754]], grazie anche all'entusiasmo prodotto dal ritrovamento della [[Villa dei Papiri]] ed Ercolano e riguardarono per lo più diverse zone già individuate negli anni precedenti come i ''Praedia di Iulia Felix'' e la Villa di Cicerone nei pressi di Porta Ercolano; nel [[1759]], con la creazione da parte di Carlo di Borbone, dell'[[Accademia Ercolanese]]<ref name="1748-15"/>, si iniziò a registrare e descrivere i vari ritrovamenti che venivano effettuati nella zona vesuviana. Nel [[1763]], grazie all'individuazione di un'[[epigrafe]] di Titus Suedius Clemens, dov'era nominata la ''Res Publica Pompeianorum'', si poterono associare i ritrovamenti archeologici a Pompei e non a Stabiae<ref name="1748-98"/>.