Regno di Sardegna (1720-1861): differenze tra le versioni

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===Le Riforme albertine===
{{Vedi anche|Statuto Albertino|Città libere di Mentone e Roccabruna}}
{{main |Città libere di Mentone e Roccabruna}}
I principi di Carignano erano lontani parenti dei Savoia. Si erano staccati dal ramo principale nel [[1596]] e si erano riavvicinati nel [[1714]] con il matrimonio fra Vittorio Amedeo Principe di Carignano e Vittoria Francesca, figlia naturale di [[Vittorio Amedeo II di Savoia]]. Carlo Alberto, fu un cattolico devoto e anti-rivoluzionario: non appena salito al trono, forte di una solida tradizione di alleanze dinastiche, firmò un patto militare con gli Asburgo, chiedendo l'appoggio dell'Impero austriaco per difendere il trono dalla rivoluzione. Fu anche un «lavoratore» instancabile e cercò di attuare un piano di rinnovamento del regno. Nel [[1837]] riformò l'organizzazione della giustizia in Sardegna e vengono istituiti sette «Tribunali di Prefettura» (Sassari, Tempio, Nuoro, Lanusei, Oristano, Isili e Cagliari). Nel [[1838]], il [[12 maggio]], abolì il [[feudalesimo]], introdotto in Sardegna dai catalano aragonesi nel 1323; fu imposto ai Savoia con il trattato di Londra del 1718 e loro - con Vittorio Amedeo II - giurarono di non abrogare. La proprietà feudale terminerà ufficialmente solo l'11 dicembre. Gli ex duchi, conti e marchesi furono compensati con un singolare indennizzo. Con delle rendite garantite da obbligazioni di Stato (quindi debito pubblico), ma furono i rispettivi comuni locali a doversi accollare l'indennizzo con imposte aggiuntive ai cittadini. Il valore di questi terreni, nella maggior parte incoltivati ed incoltivabili, o le case, vere e proprie catapecchie, vennero valutate profumatamente come pregiatissimi giardini e come splendide residenze. Molti nobili persero il titolo ma divennero dieci o cento volte più ricchi di prima a spese della collettività. Questa operazione fu chiamata ''case e terreni d'oro'' con perenne gratitudine ai Savoia da parte dei beneficiati. Il [[29 novembre]] [[1847]], con la [[Fusione perfetta del 1847|Fusione perfetta]] e la rinuncia dei sardi alla loro autonomia statuale, il regno di Sardegna si fuse con gli Stati della terraferma, divenendo uno stato unitario. In conseguenza di ciò, nel [[1848]] la struttura amministrativa dell'isola viene riorganizzata sul modello piemontese nelle tre Divisioni di Sassari (comprendente le Province di Sassari, Tempio, Alghero e Ozieri), Nuoro (con le Province di Nuoro, Cuglieri e Lanusei) e Cagliari (Province di Cagliari, Oristano, Iglesias e Isili). Il [[4 marzo]] [[1848]], promulgò dal palazzo reale di Torino il ben noto [[Statuto Albertino]], contenente concessioni alle istanze liberali.
[[Immagine:Giuseppemazzini.jpg|thumb|right|250px|[[Giuseppe Mazzini]].]]