Accuratezza: differenze tra le versioni

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===Relatività dell'accuratezza===
Bisogna notare che il [[valore vero]] è un valore convenzionale, tanto più che nessun valore può essere perfettamente noto. Il valore vero, pur essendo convezionaleconvenzionale, è dedotto da misure effettuate con strumenti molto precisi, cioè strumenti i cui valori misurati, di una stessa grandezza fisica, si discostano molto poco fra loro. Ad esempio, non assumeremmo mai come valore vero della massa di un oggetto, il valore medio misurato con una bilancia che ha fornito un set di misure del genere: 20,3 g; 25,4 g 32,5g 27,9 g. Al contrario il valore medio della stessa grandezza, misurato con una bilancia che ha fornito quest'altro set di misure :" 20,3 g; 20,2 g; 20,1 g ; 20,2 g può ragionevolmente essere assunto come valore vero. Ne consegue che il concetto d'accuratezza va sempre messo in relazione al '''valore-vero''' che gli operatori considerano "giusto", per scelta, dove tale scelta è motivata dalla precisione dello strumento con cui è stato ottenuto quel valore: la precisione è oggettiva non soggettiva.
 
Esempio:
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Come si è accennato, la presenza d'errori costanti che "spostano" le letture reali dal valore vero, indicano l'esistenza di fonti di [[errore sistematico|errori sistematici]].
 
Una volta riconosciuti ede adeguatamente caratterizzati, gli errori sistematici possono essere corretti agendo sul valore misurato. Riprendendo l'esempio precedente, se la bilancia in [[taratura]] presentasse a tutti i pesi campione usati una lettura superiore dello 0,01 %, si potrebbe pensare di correggere a posteriori tutte le misure da essa effettuata, annullando l'errore d'accuratezza.
 
Un altro sistema per correggere gli errori d'accuratezza è quello di agire a priori, [[calibrazione|calibrando]] opportunamente la strumentazione di misura o eliminando fisicamente le fonti d'errore sistematico.