Oracolo Nechung: differenze tra le versioni

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In [[Tibet]] gli [[oracolo|oracoli]] costituiscono da secoli un forte collegamento tra il [[Homo sapiens|mondo dei mortali]] e [[divinità|quello divino]]. In passato la [[teocrazia]] [[tibetani|tibetana]] ne contava a centinaia, mentre oggi molti sono scomparsi. I principali si sono tuttavia mantenuti fino ai giorni nostri. Gli [[oracolo|oracoli]] del [[Tibet]] non si limitano a predire il [[futuro]], ma vengono consultati come protettori e [[guaritore|guaritori]], e si riconosce loro la missione primaria di aiutare la gente a praticare bene il [[Buddhadharma|Dharma]], l' insegnamento del [[Gautama Buddha|Buddha Śākyamuni]].
 
Diversamente da come accade per la maggiorparte degli [[sciamanesimo|sciamani]] d' [[Asia]], che durante la [[Trance (psicologia)|trance]] sono soliti uscire dal proprio corpo per migrare verso la terra degli spiriti, da cui al loro ritorno portano messaggi, gli oracoli tibetani sono invece posseduti dallo spirito che, attraverso di lui parlano e profetizzano quasi senza che il medesimo [[medium]] ne abbia coscienza, addirittura rispondendo alle domande che gli vengono poste. L’ antica tradizione [[oracolo|oracolare]] deriva dal [[Bön]], la [[religione]] [[Tibet|tibetana]] originaria, e fu adottata per la prima volta in era [[Buddhismo|buddhista]] dal [[LobsangLozang Gyatso|Quinto Dalai Lama]], proprio con Nechung.
 
Nechung è uno dei più antichi [[oracolo|oracoli]] [[Tibet|tibetani]], e da secoli è il più importante tra quelli regolarmente consultati sia dal [[governo]] [[Tibet|tibetano]] che dai [[monaco buddhista|monaci]]. La [[teocrazia]] di [[Lhasa]] richiede i suoi responsi sulle questioni più importanti, come ad esempio gli accordi con l' [[Paese (area geografica)|estero]] o la ricerca della [[reincarnazione]] di un insigne [[Lama (buddhismo)|Lama]] defunto.
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A [[Lhasa]], Nechung viveva in un suo [[monastero]] a circa dieci minuti a piedi da [[Drepung (Tibet)|Drepung]], e a seguito del grande [[Storia del Tibet|esodo tibetano]] in [[India]] a partire dal [[1959]], lo stesso avviene a [[Dharamsala]], ove è situato all' interno del complesso di Gangchen Kyishong.
Si racconta che il [[monastero]] originario a [[Lhasa]] fosse la residenza di [[Pehar]], il demone protettore dei [[Gelug]], raffigurato con tre teste e sei braccia, ove fu trasferito durante il [[Monarchia|regno]] di [[LobsangLozang Gyatso]], il [[Dalai Lama|Grande Quinto Dalai Lama]], dopo un periodo trascorso a [[Samye]] e [[Tse Gugtang]]. La [[leggenda]] narra che [[Pehar]] vivesse dapprima a est del [[Lago Kokonor|lago Kokonor]], fino a che [[Padmasambhava]] lo portò a [[Samye]] con l' intento di proteggere il [[Buddhadharma|Dharma]] e il futuro lignaggio dei [[Dalai Lama]]. Un’ altra leggenda invece sostiene che fu portato a [[Samye]] quale [[Divinità|divinità tutelare]] del tesoro del monastero locale, divenendo poi protettore del [[Bön]] da Tara Lugong, che prese possesso della scuola di meditazione dei Bhaţa Hor, una [[tribù]] [[Uiguri|uigura]] stanziata vicino a [[Kanchow]] intorno alla fine dell’ [[VIII secolo]].
 
Il monastero di [[Lhasa]] fu quasi del tutto distrutto durante la [[Grande rivoluzione culturale|Rivoluzione culturale]] di [[Mao Tse-tung|Mao]], dato che in virtù della sua funzione rappresentava il potere [[teocrazia|teocratico]] dei [[Dalai Lama]].