Oracolo Nechung: differenze tra le versioni

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Secondo un' antica tradizione, il [[Dalai Lama]] lo consulta anche in occasione del [[Losar]], il [[Capodanno]] tibetano, a proposito dell' [[anno]] che verrà.
 
==Cerimonia==
Durante la consueta cerimonia di consultazione, il [[medium]] indossa un costume pesante trentacinque chilogrammi costituito di vari strati di [[stoffa]], ricoperti a loro volta da una veste di [[broccato]] antico. Sul petto ha uno specchio contornato da turchesi e ametiste. Inoltre indossa un' armatura a cui sono fissati quattro bandiere e tre stendardi con simboli di vittoria, e un casco di quindici chili che in passato ne pesava oltre quaranta.
Quando l’ [[oracolo]] è posseduto dal [[demone]] entra in uno stato di agitazione, ha quasi le bave alla bocca e gli occhi sbarrati sembra gli si iniettino di sangue. In questo momento si dice che riesca a acquisire una forza sovrumana che gli permette di sollevare pesi immani e di piegare sbarre di ferro, mentre si agita e getta sementi in segno di benedizione a coloro che gli stanno attorno. L’ oracolo in trance pronuncia delle parole che vengono registrate e trascritte dai [[monaco buddhista|monaci]] che successivamente vengono interpretate.
 
==Il monastero==
A [[Lhasa]], Nechung viveva in un suo [[monastero]] a circa dieci minuti a piedi da [[Drepung (Tibet)|Drepung]], e a seguito del grande [[Storia del Tibet|esodo tibetano]] in [[India]] a partire dal [[1959]], lo stesso avviene a [[Dharamsala]], ove è situato all' interno del complesso di Gangchen Kyishong.
Si racconta che il [[monastero]] originario a [[Lhasa]] fosse la residenza di [[Pehar]], il demone protettore dei [[Gelug]], raffigurato con tre teste e sei braccia, ove fu trasferito durante il [[Monarchia|regno]] di [[Lozang Gyatso]], il [[Dalai Lama|Grande Quinto Dalai Lama]], dopo un periodo trascorso a [[Samye]] e [[Tse Gugtang]]. La [[leggenda]] narra che [[Pehar]] vivesse dapprima a est del [[Lago Kokonor|lago Kokonor]], fino a che [[Padmasambhava]] lo portò a [[Samye]] con l' intento di proteggere il [[Buddhadharma|Dharma]] e il futuro lignaggio dei [[Dalai Lama]]. Un’ altra leggenda invece sostiene che fu portato a [[Samye]] quale [[Divinità|divinità tutelare]] del tesoro del monastero locale, divenendo poi protettore del [[Bön]] da Tara Lugong, che prese possesso della scuola di meditazione dei Bhaţa Hor, una [[tribù]] [[Uiguri|uigura]] stanziata vicino a [[Kanchow]] intorno alla fine dell’ [[VIII secolo]].
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Il monastero di [[Lhasa]] fu quasi del tutto distrutto durante la [[Grande rivoluzione culturale|Rivoluzione culturale]] di [[Mao Tse-tung|Mao]], dato che in virtù della sua funzione rappresentava il potere [[teocrazia|teocratico]] dei [[Dalai Lama]].
 
==Dorje Shugden==
Sembra che proprio un particolare responso dell' [[oracolo]] di [[Stato]] sia la causa di una forte controversia che sta dividendo la comunità dei [[tibetani]] in esilio. Negli [[Anni 1970|Anni Settanta]], infatti, il [[Tenzin Gyatso|XIV Dalai Lama]] bandì il culto di [[Dorje Shugden]] descrivendolo come un [[demone]] dal temibile potere mondano. L' ipotesi più accreditata suggerisce che l' [[Dalai Lama|Oceano di Saggezza]] abbia dato peso appunto al parere di Nechung.