Ferrari F40: differenze tra le versioni
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|antenata=Ferrari 288 GTO
|erede=Ferrari F50
|concorrenti=[[Jaguar XJ220]], [[Porsche 959]], [[Lamborghini Diablo]]
|esemplari=1.337<ref name=berruti>Valerio Berruti e Aurelio Magistà, ''L'Automobile - Marche e modelli dalle origini a oggi'', (La biblioteca di Repubblica-L'Espresso, 2009), vol. 3 p. 264</ref>
|note=
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== Storia ==
L'idea di festeggiare i 40 anni di vita della Ferrari con un'auto particolare si presenta subito complessa viste le prestazioni e le caratteristiche tecniche della [[Ferrari 288 GTO|288 GTO]]. Pertanto viene realizzata un'auto che
Si utilizza il [[kevlar]] per rinforzare la scocca e la [[fibra di vetro]] per la carrozzeria. Il cofano motore (posteriore) si apre completamente come sulle vetture [[Sport Prototipo|sport prototipo]] e presenta un'estesa superficie trasparente in [[Polimetilmetacrilato|plexiglas]] che lascia in mostra il motore. Antesignana della F40 è la Gto Evoluzione, dall'aspetto esterno simile al modello poi deliberato ma sperimentale in molte soluzioni tecniche. Mentre il telaio in acciaio e materiali compositi era già quello definitivo, il motore di 2885cc era arrivato a sprigionare anche 650 cv. La Ferrari intendeva così esplorare la robustezza del propulsore con tali potenze in gioco e la possibilità di evoluzioni per l'impiego agonistico. La F40 infatti rispondeva al cliché tecnico del [[Gruppo B]], mai abolito ufficialmente negli allegati tecnici, ma che all'epoca non era più ammesso in nessuna competizione sanzionata dalla [[Federazione Internazionale dell'Automobile]].<br /> Dopo approfondite prove in pista si omologò per la produzione un V8 con qualche cc in più (2936, per la precisione) e parecchi cavalli in meno, per soddisfare le esigenze di trattabilità nell'uso quotidiano e soprattutto per rispettare le stingenti norme sulle emissioni.
Come per la GTO, anche l'F40 fu subito oggetto di speculazioni: all'inizio il prezzo di listino venne fissato intorno a 374 milioni [[lira italiana|lire]], ma sul mercato non ufficiale le vetture vennero vendute a cifre vicine ai 1,5/2 miliardi di lire<ref name=berruti />.
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