Ford Cosworth DFV: differenze tra le versioni
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== Versioni derivate ==
Durante la sua lunga carriera dal "DFV" furono derivate altre versioni per specifiche applicazioni estranee alla Formula 1<ref name=CTR>{{cita web|titolo=Cosworth Type Reference - DFV V-8 Family|url=http://www.race-cars.com/utility/coswrthr.htm#DFV|lingua=en|editore=www.race-cars.com|accesso=21 gennaio 2012}}</ref><ref name=ganador>{{cita web|titolo=Ford Cosworth: el motor más ganador de la historia|url=http://www.taringa.net/posts/autos-motos/2755354/Ford-Cosworth_-el-motor-mas-ganador-de-la-historia.html|lingua=es|editore=www.race-cars.com|accesso=21 gennaio 2012}}</ref>, di seguito le principali:
;Ford Cosworth DFX
[[File:Cosworth DFX engine.jpg|thumb|right|Un Cosworth DFX esposto al ''Museum of American Speed'' di Lincoln, [[Nebraska]].]]
A partire dalle metà degli anni '70 la scuderia di Parnelli Jones realizzò una variante del ''DFV'' per impiegarlo nella serie americana ''[[USAC]] American Championship Car Racing'', riservata a vetture monoposto, che vedeva come evento più importante della stagione la [[500 Miglia di Indianapolis]]. La cilindrata fu ridotta a 2650 cm³ (limite regolamentare) e fu installato un [[turbocompressore]]: sviluppato dapprima in proprio dal team privato statunitense per la stagione 1976 e in seguito con il coinvolgimento diretto della Cosworth, fu un immediato successo e così come era stato il DFV per la Formula 1, il ''DFX'' divenne lo standard di riferimento per la serie USAC e la concorrente ''CART'', in seguito ridenominata [[Champ Car]], fino a quando non finì soppiantato da nuove tecnologie<ref>{{cita web|titolo=Ford Cosworth DFX Turbocharged Indy Car|url=http://www.museumofamericanspeed.com/Ford-Cosworth-DFX-Turbocharged-Indy-Car,2918.html|editore=www.museumofamericanspeed.com|accesso=18 gennaio 2012}}</ref>.
;Ford Cosworth DFL
Il ''DFV'' originale era stato usato in gare di durata già nel 1968 sul [[Sport prototipo|prototipo]] Ford P68 e negli anni settanta, principalmente grazie all'ostinazione dapprima della scuderia [[J.W. Automotive Engineering Ltd.]] e in seguito della [[Automobiles Jean Rondeau]], ma le sue caratteristiche vibrazioni creavano problemi di affidabilità agli accessori del motore (nello specifico all'impianto di scarico) e, nonostante le vittorie ottenute nel [[24 Ore di Le Mans 1975|1975]] e [[24 Ore di Le Mans 1980|1980]] a [[Le Mans]], si decise di riprogettare il motore per le specifiche esigenze delle gare di durata, aumentandone al contempo le quote di alesaggio e corsa, denominandolo ''DFL''<ref name=ganador/> e ottenendone due varianti: inizialmente 3,3 litri e in seguito 3,9 litri<ref name=CTR/>.
== Risultati ==
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