Cristianizzazione della Rus' di Kiev: differenze tra le versioni
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[[Immagine:Battesimo della Russia.jpg|thumb|200px|Vladimir I nell'atto di distruggere le statue degli Dei pagani, opera di Vereščagin.]]
La '''conversione al Cristianesimo della Rus' di Kiev''' fu portata a termine in diverse tappe. All'inizio del [[867]], il [[Fozio I di Costantinopoli|Patriarca Fozio I di Costantinopoli]] informò gli altri [[Patriarchi Orientali]] che il [[slavi orientali|popolo russo]], presso cui aveva inviato un proprio vescovo, stava [[Conversione al Cristianesimo del Khaganato di Rus'|accogliendo la novella cristiana]] con particolare entusiasmo. I tentativi di Fozio di introdurre tale religione in quei popoli non ebbero tuttavia conseguenze durature, tanto è vero che sia il [[Manoscritto Nestoriano]] che le altre fonti slave antiche descrissero la [[Rus' di Kiev ]]del [[X secolo]] come decisamente orientata al [[paganesimo]]. La cristianizzazione definitiva di [[Kiev]] risale alla fine degli [[Anni 980]] (l'anno esatto non è certo<ref> Oleg M. Rapov, ''Russkaya tserkov v IX–pervoy treti XII veka'' (''The Russian Church from the 9th to the First 3rd of the 12th Century''). Moscow, 1988.</ref>), quando [[Vladimir I di Kiev|Vladimir il Grande]] dopo essere stato battezzato a [[Cherson]], impose alla sua famiglia e alla popolazione di Kiev il battesimo nelle acque del [[Dnepr]].
==IX secolo==
La fonte più autorevole del primo tentativo di conversione della Rus' fu una lettera enciclica del Patriarca Fozio datata 867. Riferendosi all'[[assedio di Costantinopoli]] del 860, informò gli altri Patriarchi e vescovi d'Oriente che dopo la [[conversione al cristianesimo dei Bulgari]] del [[863]] <ref> History of the Bulgarians from Antiquity to the 16th Century by Georgi Bakalov (2003) ISBN 954-528-289-4</ref>, le genti della Rus' si erano dimostrate disposte a seguirne l'esempio. Come già aveva fatto con i [[Bulgari]], il Patriarca ritenne più prudente inviare presso questo popolo "barbaro" un vescovo da [[Costantinopoli]] <ref>Photii Patriarchae Constantinopolitani Epistulae et Amphilochia. Eds.: B. Laourdas, L.G. Westerinck. T.1. Leipzig, 1983. P. 49.</ref>. Con alcune varianti, tale narrazione è ripetuta da [[Costantino VII di Bisanzio|Constantino VII]] nel ''[[De Administrando Imperio]]''. Che la Corte imperiale e il Patriarcato ritenessero la Rus' del X secolo cristiana è evidente dalla circostanza che il vescovado di Rus' fu enumerato nelle liste dei seggi cristiani compilate sotto i regni di [[Leone VI di Bisanzio]] e dello stesso Costantino. Vi è inoltre un ''argumentum ex silentio'': nessuna fonte greca riportò alcun secondo battesimo della Rus' alla fine del X secolo.
==X secolo==
[[Immagine:PerovVG PervHristianKievGRM.jpg|275px|thumb|Dipinto di [[Vasilij Perov]] raffigurante le riunioni clandestine dei cristiani nella Kiev pagana.]]
Nonostante gli sforzi di Fozio di convertire la Rus', la nuova religione non attecchì. Anche se evitarono di menzionare il fallimento del tentativo del Patriarca, gli autori del [[Manoscritto Nestoriano]] riferiscono che solo dal [[944]] una consistente minoranza della popolazione russa si convertì al cristianesimo. Nel [[Trattato Rus'-bizantino (945)|Trattato Rus'-bizantino]] del 945, pervenutoci nella sua interezza, la parte cristiana dei Russi giurò sulla propria fede, mentre il principe regnante e gli altri nobili non cristiani invocarono [[Perun]] e [[Veles (divinità)|Veles]] secondo i costumi pagani. La [[Collegiata]] di [[Sant'Elia]] (il cui culto nei paesi slavi fu modellato su quello di Perun)
Nel [[945]] o nel [[957]], la reggente [[Olga di Kiev]], visitò Costantinopoli con un tale prete Gregorio. L'accoglienza della corte imperiale verso la nobile russa è descritta nell'opera ''[[De ceremoniis]]''. Anche se solitamente si presume sia stata battezzata nella capitale bizantina piuttosto che a Kiev, non c'è alcuna fonte che possa confermare tale ipotesi. Olga è anche conosciuta per aver richiesto un vescovo e dei preti mandati da Roma.<ref>[[Dietmar di Merseburgo]] narra che il primo [[arcivescovo di
Il suo successore, [[Jaropolk I di Kiev|Jaropolk I]], sembrò essere più tollerante con la religione cristiana. Fonti medievali sostengono che il medesimo abbia addirittura scambiato ambasciate con il Papa. Il ''Chronicon'' di [[Ademaro di Chabannes]] e la vita di [[San Romualdo]] (di [[Pietro Damiani]]) documentano la visita di San [[Bruno di Querfurt]] nella terra di ''Russia'', dove riuscì a convertire al cristianesimo un Re locale (uno di tre fratelli che governavano il Paese). Sulla base di queste testimonianze [[Aleksander Nazarenko]] ritiene che Jaropolk abbia posto in essere alcuni riti preliminari al battesimo, ma che fosse stato ucciso prima della formalizzazione della conversione dal fratellastro Vladimir. Secondo tale teoria, ogni informazione riguardante il battesimo di Jaropolk secondo il rito latino fu occultata dai redattori delle Cronache slave con lo scopo di conservare intatta per le generazioni future la figura di Vladimir quale Apostolo della Russia<ref>Aleksander Nazarenko. ''Древняя Русь на международных путях''. Moscow, 2001. ISBN 5-7859-0085-8.</ref>
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