Musica minimalista: differenze tra le versioni

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In Italia negli [[Anni 1990|anni novanta]] è stato significativo il connubio tra filosofia minimalista e monodia gregoriana attuato da [[Gianmartino Durighello]] in opere prevalentemente vocali, alla ricerca di una profonda suggestione mistico-religiosa.
 
Attualmente in Italia il minimalismo si esprime soprattutto con [[Ludovico Einaudi]], [[Stefano Ianne]] e [[Raul Lovisoni]]. Il primo compone prevalentemente melodie pianistiche minimali contaminate da cenni elettronici (per esempio nell'album [[Divenire (album)|Divenire]]) pertanto affine alla scuola di stile europeo; il secondo è decisamente sinfonico (vedi l' album [[Variabili armoniche]]) nel quale infinite variazioni e microvariazioni rinnovano i temi musicali. Il terzo è tutto proteso verso una concezione wagneriana di arte totale dove musica, letteratura ed immagine fanno corpo unico.(vedi il romanzo-melologo di sette ore [[ Res Solaris - Il ritorno dei Benandanti]]).
 
Altri rappresentanti di musica minimalista sono infine [[Yann Tiersen]], [[Alva Noto]], [[Ryuichi Sakamoto]], [[John Cale]], [[Charlemagne Palestine]], e [[Phill Niblock]].