Maude Abbott: differenze tra le versioni

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===Le malattie cardiache congenite===
Il primo evento a suscitare l'interesse della Dottoressa Abbott per le malattie congenite del cuore avvenne nel [[1900]]. Durante la sua piena attività, stilava quello che lei chiamò il "Catalogo di Osler" in onore del grande apporto dato da Osler in cui erano documentate le descrizioni cliniche e patologiche edi oltre 700 autopsie eseguite negli otto anni in cui aveva lavorato al [[Montreal General Hospital]]. Molti campioni, le cui informazioni erano incomplete e mancanti, furono recuperate grazie all'aiuto dello stesso e tra questi "l'Holmes Heart", un cuore con un'anomalia molto evidente che presentava solo tre camere perché privo del setto interventricolare.<ref>Ibid. Pag 76</ref> Questo campione suscitò il suo interesse tanto da approfondirne l'analisi a riguardo: ripubblicò un articolo redatto da Holmes,primo Preside della MCGILL[[McGill]] nel [[1823]] e cominciò a fare alcune ricerche. Il suo lavoro di ricerca suscitò l'interesse di Osler che la invitò a scrivere una sezione sulle malattie cardiache congenite nel suo [[System of Modern Medecine]]. La Dottoressa Abbott cominciò a raccogliere e a registrare tutte le anomalie cardiache a partire dai verbali della [[Pathological Society]] di [[Londra]], in cui erano documentate le autopsie. Realizzò una tabella in cui erano presenti le descrizioni dettagliate e i sintomi clinici delle varie classi di anomalie ed illustrò i dati raccolti con le immagini dei campioni del Museo della [[McGill]]. Il lavoro fu completato nel dicembre del [[1907]] e fu considerato da Osler il miglior pezzo scritto sull'argomento:
 
{{q|Sapevo che avresti scritto un buon articolo, ma non me ne aspettavo uno di tal merito. É di gran lunga il pezzo migliore mai scritto sull'argomento in lingua inglese, e oserei in qualsiasi altra lingua. Non riesco a esprimere quanto apprezzo la cura e la fatica che hai sopportato, ma so che ne sarà valsa la pena. Per anni sarà il lavoro modello sull'argomento, sono articoli di questa portata, e non ce ne sono molti, che fanno un sistema di medicina<ref>Ibid. Pag 77</ref>...|William Osler}}