Romanticismo: differenze tra le versioni

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In generale «s’identificò la storia della civiltà con la storia della religione, e si scorse una forza provvidenziale non solo nelle monarchie, ma sin nel carnefice, che non potrebbe sorgere e operare nella sua sinistra funzione se non lo suscitasse, a tutela della giustizia, Iddio: tanto è lungi dall’essere operatore e costruttore di storia l’arbitrio individuale e il raziocino logico».<ref>[[Adolfo Omodeo]], ''L’età del Risorgimento italiano'', Napoli, 1955</ref>
 
D'altro lato, la stessa concezione provvidenziale della storia diede luogo ad altre tendenze che potremo definire [[liberalismo|liberali]], per le quali i principi proclamati nel [[1789]] restavano validi, pur essendo da condannare gli esiti [[giacobinismo|giacobini]] della Rivoluzione Francese.<ref>Cfr. Traniello, ''op. cit.'', p. 36.</ref> [[François-René de Chateaubriand]] in una sintesi esprimeva ad esempio l'esigenza di «conservare l'opera politica che è scaturita dalla rivoluzione» e «costruire il governo rappresentativo sulla religione». La libertà di religione fu ritenuta in genere ritenutaparticolare un antidoto basilare sia al dispotismo assolutistico, che all'anarchia rivoluzionaria.<ref>''Ivi''.</ref>
 
== Note ==