Difficult to Cure: differenze tra le versioni
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'''''Difficult to Cure''''' è il quinto album in studio dei [[Rainbow (gruppo musicale)|Rainbow]].
Anche in questo disco si registra un nuovo cambio di formazione con Cozy Powell e Graham Bonnet che vennero rimpiazzati; il primo all'indomani dell'Epico concerto al primo Monsters Of Rock di Castle Donington del 1980 decise di lasciare a seguito di crescenti tensioni con Blackmore (''probabilmente simili a quelli che erano stati alla base dell'addio di Dio''), mentre Bonnett venne rimpiazzato quando la band era già in studio per volontà di Blackmore. Già allora Bonnett non era riuscito a convincere e soddisfare i gusti difficili del leader, e ciò nonostante una voce potenzialmente molto buona; esibizioni poco disciplinate, urli sguaiati e fuori tono ed un'ostinata pervicacia nel mantenere un look ''diverso'' da quello tipico delle Rock Band pre-punk avevano creato molto malumore, ma poi l'abuso di alcool spinse definitivamente Blackmore a liberarsi di lui, aprendo lo spazio perchè Ritchie perseguisse libero il suo desiderio di completare la trasformazione della band in un gruppo che suonava (Hard) Rock da USA FM e da Arena, leccato, rotondo e commerciale, cancellando ogni elemento di epicità ''europea'' che aveva fatto la storia e l'importanza della band. Lo stile A.O.R. in quei tempi dominava le classifiche ed i concerti negli Stati Uniti e i sostituti sicurament si attagliavano a questo ''disegno'': [[Bobby Rondinelli]] era un batterista tanto preciso e metronomico quanto monotono, ed assolutamente privo della potenza, dinamicità e personalità nel suono e nell'esecuzione che aveva Powell; [[Joe Lynn Turner]], ex cantante di un'oscura band, Fandango, era un tipico cantante AOR dal timbro neanche molto personale, vista la straordinaria somiglianza con lo stile vocale adottato in quegli anni da [[Lou Gramm]] nei [[Foreigner]], band che (''non a caso'') viveva in quegli anni il suo massimo splendore ed era indicata come la band per eccellenza dell'FM Rock USA.
Unico residuo, per quanto piuttosto banale, del passato delle origini della band fu la [[title track]], basata sulla [[Sinfonia n. 9 (Beethoven)|nona sinfonia]] di [[Ludwig van Beethoven]], di cui costituisce una versione Rock, che Blackmore ha voluto da lì in poi portar con sè sempre in tutti i concerti fino al 1997, quando abbandonò la scena Rock/Hard Rock per la sua svolta Reinassance/Pop dei [[Blackmore's Night]].
Il resto dei pezzi si caratterizzano per una attitudine commerciale tanto spiccata ([[I Surrender]] di Russ Ballard, [Magic]] di Brian Moran, e [[Freedom Fighter]]) quanto banale e mediocre nella composizione: unici sprazzi di Hard Rock di qualità e di melodia non banale o commerciale sono la opener [[Spotlight Kid]], il cui riff e impostazione e costruzione ha ispirato numerosissime hard bands (''il più famoso, nel 1984, quello degli Alcatrazz di Graham Bonnett & Yngwie Malmsteen, con la loro [[Jet To Jet]]''), lo splendido Hard-Blues post-Hendrixiano di [[Midtown Tunnel Vision]] e il toccante strumentale [[Vielleicht Das Nachste Mal (Maybe Next Time)]], in cui Blackmore riesce a far riemergere la sua vera anima e background musicale, quasi ofssero delle piccole ''enclave'' musicali all'interno di contesti e scelte musicali programmati con l'occhio alle charts (''ed al conto in banca'') delle FM Radios.
==Tracce==
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