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[[File:Philips_SBC_MD_110.jpg|thumb|right|Microfono]]
{{F|fisica|febbraio 2009}}
Il '''microfono''' è un [[trasduttore]] di tipo elettro-meccanico in grado di convertire le onde di pressione sonora in [[segnale elettrico|segnali elettrici]].
[[Immagine:Fendersrvstratfront.jpg|thumb|Una [[Fender Stratocaster]].{{citazione necessaria|La [[chitarra elettrica]] ''[[solid body]]'' fu inventata proprio per eliminare i problemi di ''feedback'' che affliggevano le chitarre con cassa di risonanza.}}]]
 
Esistono diversi tipi di microfono che basano il proprio funzionamento su differenti tecnologie e metodi di conversione.
L''''effetto Larsen''' (dal nome del fisico [[Søren Absalon Larsen]] che per primo ne scoprì il principio), detto anche '''''feedback'' acustico''', è il tipico [[fischio]] stridente che si sviluppa quando i suoni emessi da un [[altoparlante]] ritornano ad essere captati con sufficiente "potenza di innesco" da un [[microfono]] (o dal [[pick-up (elettronica)|pick-up]] di un qualsiasi strumento musicale elettrico, come una [[chitarra elettrica|chitarra]] o un [[basso elettrico|basso]]) e da questo rimandato al medesimo altoparlante, in un [[circuito chiuso]].
L'effetto si innesca solitamente quando il microfono è troppo vicino all'altoparlante e capta una [[frequenza]] emessa da quest'ultimo, in un dato momento più forte delle altre, che quindi viene amplificata e riprodotta a sua volta con [[ampiezza]] via via crescente, virtualmente [[infinito|illimitata]], se non fosse che l'amplificatore va in [[overdrive]]. Un microfono è un apparato di trasduzione fonoelettrica come la puntina di un giradischi. Anche la puntina, tecnicamente detta [[fonorilevatore]], può ritrasmettere all'impianto acustico il suono riprodotto dal medesimo <ref>[http://www.cieri.net/Documenti/Articoli/Il%20feedback%20acustico%20dei%20giradischi%20%28SuperStereo%2080_81%20-%2006_07-1986%29.pdf Feedback acustico dei giradischi]</ref> . La puntina è sensibile a tutto il range uditivo (20Hz-20KHz) ma in questo caso le frequenze che possono determinare l'innesco difficilmente superano i 500Hz. Questo ultimo tipo di innesco, che ha un andamento più costante nella relazione potenza/tempo, è più difficile da rilevare per l'orecchio umano e viene provocato dall'azione meccanica che le [[onde sonore]] esercitano sul supporto del giradischi e sul giradischi stesso. Per le caratteristiche fisiche delle [[onde sonore]] , l'innesco causato da una puntina può raggiungere potenze di un entità tale da danneggiare i diffusori acustici preposti all'amplificazione dei bassi più facilmente dell'innesco causato da un [[microfono]] a membrana o piezoelettrico ([[pick-up (elettronica)|pick-up]]) , che è decisamente più fastidioso e veicolando meno energia rischia di danneggiare i diffusori acustici preposti all'amplificazione delle medie a alte frequenze <ref>[http://fisicaondemusica.unimore.it/Potenza_di_una_sorgente_sonora.html Potenza delle onde sonore]</ref>.
Il problema si presenta soprattutto in situazioni ''live'', dove è più difficile curare l'[[acustica]] ambientale.<ref>[http://fisicaondemusica.unimore.it/Acustica_architettonica.html Acustica architetturale]</ref>.
 
I microfoni vengono classificati principalmente secondo la ''tipologia di funzionamento'' (in pratica il tipo di trasduttore) e la [[figura polare]] (ovvero la diversa sensibilità del trasduttore in relazione alla direzione di provenienza del suono).
La comparsa dell'effetto Larsen si può minimizzare utilizzando microfoni direzionali, oppure cambiando opportunamente la posizione e la direzione del microfono o dell'altoparlante nello spazio o, ancora, utilizzando [[processore|processori]] di dinamica con funzione di ''[[Noise gate|gate]]'', spesso associata a funzioni di compressione ed espansione o agendo sul segnale con un [[equalizzatore]]. Con l'utilizzo del compressore la dinamica dei suoni captati dal microfono viene compressa (i suoni più forti attenuati e quelli più lievi potenziati) e poi ri-espansa (i suoni che sono inferiori ad un certo valore in [[Decibel|dB]] vengono eliminati - funzione cioè di ''gate'', ossia "porta che taglia fuori i suoni indesiderati"); in tal modo si evita che qualche frequenza "inneschi". Con l'utilizzo dell'equalizzatore si agisce sulle frequenze di innesco in maniera selettiva attenuando così che le eventuali risonanze che eccitano una o più frequenze.
Altre caratteristiche tecniche sono la [[banda passante]] / [[risposta in frequenza]], [[dinamica (musica)|dinamica]] e [[sensibilità di un sistema di misura|sensibilità]], l'impedenza, la necessità o meno di alimentazione.
 
Vi sono poi le caratteristiche psico-acustiche: trasparenza del suono, risposta ai transienti, selettività, resa sulle armoniche, ecc.
Talvolta, specialmente nell'ambito del rock d'avanguardia o di generi musicali sperimentali, l'effetto Larsen è volutamente ricercato. Si pensi alla capacità di [[Lou Reed]], [[Jimi Hendrix]], [[Steve Vai]], [[Joe Satriani]] e [[Tom Morello]] di "governare" i ''feedback'' della propria chitarra elettrica, o agli effetti ipnotici e onirici ottenuti da gruppi quali i [[Sonic Youth]].
 
Possono fare parte del sistema microfonico, a seconda del tipo: trasduttori meccanici ed elettrici, cavità di risonanza, tubi ad interferenza, [[filtro (elettronica)|filtri]], sospensioni, [[alimentatore|alimentatori]], amplificatori.
== Note ==
<references/>
 
== VociTipi correlatedi microfono ==
*[[Retroazione]]
 
=== Il microfono a carbone ===
{{portale|fisica|musica}}
[[File:Coal microphone.jpg|thumb|left|Antica capsula microfonica a carbone]]
Praticamente non più utilizzato, il microfono a carbone sfrutta la variazione di [[resistività]] di granuli di [[Carbone (minerale)|carbone]] sottoposti ad agitazione meccanica dalla sottile membrana che chiude la capsula che li contiene. Economico da costruire, può coprire un campo di frequenza molto limitata.
Erano di questo tipo i primi microfoni radiofonici (quelli stile anni '30, che si vedono nei vecchi film), ma anche le capsule microfoniche adottate per i telefoni a cornetta in uso fino agli anni 80; agitando tra le dita la capsula, è percepibile il movimento dei granuli, simili a zucchero.
 
=== Il microfono dinamico (magnetico) ===
 
Il microfono dinamico è strutturalmente simile ad un piccolissimo [[altoparlante]], con funzionamento inverso: sfrutta il fenomeno dell'[[induzione elettromagnetica]] per convertire il movimento di una [[membrana (telecomunicazioni)|membrana]] (la parte destinata a raccogliere le pressioni sonore, normalmente costituita da una pellicola di mylar, poliestere dello spessore di pochi decimi di mm) in [[forza elettromotrice]], grazie ad un avvolgimento di filo [[Conduttore elettrico|conduttore]] sottilissimo meccanicamente fissato alla membrana stessa chiamato ''bobina mobile''. Tale struttura è immersa nel [[campo magnetico]] generato da un nucleo di [[magnete]] permanente. Il movimento della bobina mobile nel campo magnetico genera, ai capi del filo di cui è composta, una corrente elettrica proporzionale all'ampiezza dei movimenti dell'avvolgimento e quindi, in definitiva, alla magnitudo del segnale acustico: questa corrente costituisce il segnale elettrico audio il quale, tramite un cavo oppure via radio, viene trasferito alla consolle o agli outboard.
 
===== Microfoni a nastro =====
Usano un nastro sottile e, a volte, ondulato sospeso in un campo magnetico. Il nastro è collegato da un circuito elettrico all'uscita audio del microfono cosicché le sue vibrazioni nel campo magnetico possano generare un segnale elettrico. Sia il microfono a nastro che quello a bobina mobile hanno in comune la caratteristica di produrre il suono per induzione magnetica.
 
=== Il microfono a condensatore ===
{{vedi anche|Microfono a condensatore}}
[[File:Oktava319-internal.jpg|thumb|right|L'interno di un microfono a condensatore]]
{{U|pagina=Microfono a condensatore|argomento=musica|data=marzo 2011|commento=Scorporare le informazioni mancanti di questa sezione in quella pagina (che ha pure interlink) e lasciare il "Vedi anche" dopo la definizione}}
Il [[microfono a condensatore]] ([[electret]]) sfrutta le variazioni di capacità del [[Condensatore (elettrotecnica)|condensatore]], realizzato con una lamina [[metallo|metallica]] o di plastica [[metallizzazione|metallizzata]] costituente l'armatura fissa del condensatore, ed una seconda, mobile, (la membrana).
 
La capsula del microfono a condensatore, avendo caratteristiche di alta sensibilità, si presta a prelevare suoni anche a grande distanza: per tale uso è possibile accentuare le caratteristiche direzionali del microfono, montando la capsula all'interno di tubi progettati e calibrati per ottenere determinate interferenze additive e sottrattive.
 
Viene spesso impiegato nella [[sonorizzazione]] di molti film durante la [[Presa diretta (cinema)|presa diretta]]. Altri impieghi del microfono a condensatore sono: conferenze, televisione (microfoni lavalier), traduzioni simultanee ecc.
 
Il microfono a condensatore, il cui principio di funzionamento si basa sulla variazione di un campo elettrico, per funzionare ha bisogno di una [[batteria (chimica)|batteria]] per amplificare il segnale generato dalla capsula che risulterebbe altrimenti troppo tenue. Spesso alternativamente alla batteria si fornisce l'alimentazione tramite lo stesso cavo microfonico ([[Alimentazione phantom]]). Molto spesso tali microfoni, specialmente se di buona qualità, sono composti da due moduli separati: il modulo di alimentazione (con batteria da pochi [[volt]], fino ai 48 volt dei microfoni professionali) ed il modulo microfono vero e proprio che può essere ad una, due o quattro celle, per distanze piccole, medie e grandi.
 
La batteria potrebbe non essere necessaria nel caso in cui l'amplificatore al quale viene allacciato sia provvisto di alimentazione "fantasma" ''([[Alimentazione phantom|phantom]])'': questo metodo permette di fornire l'energia necessaria al [[preamplificatore]] contenuto all'interno del microfono.
 
=== Radiomicrofoni ===
 
Per ovviare alle scomodità dei cavi di trasmissione del segnale elettrico utilizzati dai microfoni tradizionali, sono stati introdotti, e vengono utilizzati principalmente negli studi televisivi o in manifestazioni dal vivo, i cosiddetti '''radiomicrofoni''', che incorporano, oltre ad una normale capsula microfonica (solitamente magnetica), un circuito trasmettitore che modula il segnale su un'onda [[radiofrequenza|radio]] ed una piccola antenna che trasmette il segnale ad un ricevitore, posto vicino alla [[Console (musica)|console]] o comunque all'unità che si occupa dell'acquisizione del suono. Il ricevitore si occupa quindi di riconvertire il segnale radio in un segnale audio e passarlo via cavo alla consolle.
 
Tali microfoni sono capaci di funzionare anche a decine di metri dal ricevitore, soprattutto in ambienti privi di ostacoli (in particolare pareti in muratura). Data però la necessità di convertire il suono in frequenze radio e poi viceversa, oltre al rischio che si esaurisca la batteria durante la performance o che altre fonti di onde radio interferiscano con la comunicazione, nei concerti e tantopiù negli studi di registrazione musicali vengono preferiti i tradizionali microfoni a cavo.
 
I radiomicrofoni sono disponibili principalmente in due formati: viene comunemente detto '''gelato''' (per evidenti motivi di somiglianza con un [[gelato|cono gelato]]) il radiomicrofono che presenta una forma simile al microfono tradizionale (in gergo tecnico è detto radiomicrofono palmare) e quello a '''spillo''' (detto in gergo tecnico lavalier) il radiomicrofono in cui la capsula microfonica è separata dal resto e, data la piccola dimensione, può essere appesa al colletto della camicia o al bavero del vestito di colui che parla/canta oppure può essere collegata ad un "archetto", costituito di plastica, che, attraverso uno scheletro di plastica permette di avere la capsula microfonica perpendicolare alla direzione del suono emesso dalla bocca; nei microfoni a spillo e ad archetto il sistema di [[preamplificatore|preamplificazione]], conversione e trasmissione si trova in una scatoletta a parte (bodypack), collegata alla capsula per mezzo di un cavetto e che solitamente si tiene attaccata alla cintura: ciò consente una libertà di movimento massima, non essendo più necessario sorreggere il microfono con le mani. L'unico difetto che appartiene al microfono a pulce è, avendo la capsula microfonica di dimensioni ridotte, la scarsa qualità sonora mentre per il microfono ad archetto non sempre è così poiché l'esigenza di muoversi e coinvolgere il pubblico anche attraverso il movimento delle mani o il semplice ballare, ha spinto i produttori di microfoni a migliorare la qualità sonora infatti molti artisti preferiscono questo tipo di microfoni al classico microfono "gelato".
 
== Figura polare dei Microfoni ==
{{vedi anche|Figura polare}}
A seconda della direzionalità, i microfoni omnidirezionali sono trasduttori di pressione, mentre gli altri sono trasduttori a gradiente di pressione oppure una combinazione tra le due.
 
Figure polari comuni per i microfoni:
 
<gallery heights="80px">
Image:Polar pattern omnidirectional.png|<center>Omnidirezionale</center>
Image:Polar pattern subcardioid.png|<center>Subcardioide</center>
Image:Polar pattern cardioid.png|<center>[[Cardioide]]</center>
Image:Polar pattern supercardioid.png|<center>Supercardioide</center>
Image:Polar pattern hypercardioid.png|<center>Ipercardioide</center>
Image:Polar pattern figure eight.png|<center>Bi-direzionale</center>
Image:Polar pattern directional.png|<center>Direzionale (Mezzofucile)</center>
</gallery>
 
=== Interfaccia digitale microfonica ===
 
Lo standard [[AES 42]], pubblicato dalla [[Audio Engineering Society]], definisce un'interfaccia digitale per i microfoni. I microfoni conformi a questo standard fanno uscire un segnale digitale direttamente dalla loro uscita tramite un connettore XLR maschio, invece di un segnale analogico. I microfoni digitali possono essere usati solo con equipaggiamento nuovo che disponga di connessioni conformi allo standard AES 42, oppure tramite l'utilizzo di un'interfaccia di conversione. Microfoni di alta qualità che operano in conformità con questo standard sono già disponibili da alcuni produttori di microfoni.
 
== Antivento microfonici ==
 
Gli antivento vengono utilizzati per proteggere i microfoni dal vento o da consonanti esplosive (consonanti come "P", "B", ecc.), in questo caso chiamati nel gergo "anti-pop". Molti microfoni hanno un antivento integrale costruito intorno al diaframma. Uno schermo in plastica viene mantenuto ad una certa distanza dal diaframma per schermarlo. Questa protezione offre una prima linea di difesa contro un urto o il vento. Alcuni microfoni hanno uno strato addizionale di spugna per aumentare la protezione. Oltre all'antivento integrato, esistono tre classi di protezione dal vento.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt|commons=Category:Microphones}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.audiomaster.it/tutorial/microfoni.htm Tutorial tecniche di registrazione: i microfoni]
 
{{Componenti_basilari_computer}}
 
{{Portale|controlli automatici|fisica|musica}}
 
[[Categoria:Acustica]]
[[Categoria:AudioTrasduttori]]
[[Categoria:ChitarraDispositivi audio]]
[[Categoria:Apparecchiature cinematografiche]]
[[Categoria:Apparecchiature televisive]]
[[Categoria:Tecnologia musicale]]
{{Link VdQ|de}}
 
[[af:Mikrofoon]]
[[ar:ارتجاع صوتى]]
[[ar:مصدح]]
[[de:Feedback (Rockmusik)]]
[[enbg:Audio feedbackМикрофон]]
[[esbs:AcopleMikrofon]]
[[frca:Effet LarsenMicròfon]]
[[cs:Mikrofon]]
[[he:היזון חוזר (מוזיקה)]]
[[jada:ハウリングMikrofon]]
[[nlde:Audio feedbackMikrofon]]
[[diq:Mikrofon]]
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[[id:Mikrofon]]
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[[nn:Mikrofon]]
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[[pt:Microfone]]
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[[sr:Микрофон]]
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