Li Hongzhang: differenze tra le versioni

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Li ottenne, di fatto, il totale controllo della politica estera [[Cina|cinese]]. Egli rappresentò l'[[Impero cinese|Impero]] alla [[Convenzione di Chefoo]] con [[Thomas Francis Wade|Sir Thomas Francis Wade]] ([[1876]]), mettendo fine alla controversia per l'assassinio di [[August Raymond Margary]], ma anche riaffermando i privilegi [[Gran Bretagna|britannici]] sulla [[Cina]]. Inoltre, strinse accordi con [[Perù]] e [[Giappone]] e si impegnò a rafforzare la supremazia [[Cina|cinese]] in [[Corea]].
 
Dopo la morte dell'[[imperatore [[Tongzhi]], Li promosse attivamente alla salita di un riformista sul trono, ordinando alle proprie forze armate di occupare [[Pechino]] affinché non vi fossero opposizioni alla nomina dell'[[imperatore [[Guangxu]], controllato dall'[[imperatrice madre]]. Infatti, Li sosteneva che ci fosse la necessità urgente di rafforzare e modernizzare l'impero prima che le forze straniere riuscissero a schiacciarlo; in questo senso era particolarmente ispirato dalle riforme che stavano venendo implementate in quel periodo in [[Giappone]]. Sul piano militare, Li si adoperò per dotare lo Zhili di un forte esercito; inoltre, spese ingenti somme per rafforzare i [[Forti di Taku]] e le difese di [[Lüshunkou|Port Arthur]], oltre che per consolidare la flotta.
 
Fu in questo periodo che Li notò un intraprendente ufficiale [[Yuan Shikai]], ponendolo anche a capo della prima [[Nuova Armata (Qing)|Nuova Armata]] creata nello Zhili, armata che si sarebbe poi evoluta nell'[[Esercito del Beiyang]].
 
A seguito della [[Guerra Cino-Francese]], nel [[1885]] Li rattificò il [[Trattato di Hué]], una mossa controversa che gli portò non poche critiche da parte di altri militari e uomini politici [[Cina|cinesi]].