Battaglia di Normandia: differenze tra le versioni

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{{Conflitto
|nome del conflitto=Battaglia di Normandia
|immagine=[[File:Shermantofalaise.jpg|300px]]
|didascalia= Un [[carro armato]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[M4 Sherman]] durante l'avanzata verso [[Falaise (Calvados)|Falaise]] il [[15 agosto]] [[1944]]
|parte_di=del [[fronte occidentale (seconda guerra mondiale)|fronte occidentale]]<br />della [[seconda guerra mondiale]]
|luogo=[[Normandia]], [[Francia]]
|data=[[7 giugno]] - [[26 agosto]] [[1944]]
|esito=vittoria [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleata]]
|schieramento1={{DEU 1933-1945}}
|schieramento2=[[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]]:<br />
{{USA 1912-1959}} <br /> {{GBR}} <br /> {{CAN 1921-1957}} <br /> {{FRALib}} <br /> {{POL}} <br /> {{NZL}} <br /> {{AUS}}
|comandante1=
<small>'''OB West'''</small><br />
[[Gerd von Rundstedt]] <br /> <small>(fino al 2 luglio 1944)</small> <br/>
[[Günther von Kluge]] <br /> <small>(2 luglio - 16 agosto 1944)</small> <br />
[[Walther Model]] <br /> <small>(16 agosto - 3 settembre 1944)</small><br />
<small>'''Gruppo di armate B'''</small><br />
[[Erwin Rommel]]<br /><small>(fino al 17 luglio 1944)</small><br />
Günther von Kluge<br /><small>(17 luglio - 15 agosto 1944)</small><br />
[[Paul Hausser]]<br /><small>(15 - 17 agosto 1944)</small><br />
Walther Model<br /><small>(17 agosto - 17 aprile 1945)</small><br />
<small>'''7ª armata'''</small><br />
[[Friedrich Dollmann]]<br /><small>(fino al 28 giugno 1944)</small><br />
Paul Hausser<br /><small>(fino al 20 agosto 1944)</small><br />
|comandante2=
<small>'''Comandante supremo [[SHAEF|Forza di Spedizione Alleata]]'''</small><br />
{{bandiera|USA 1912-1959}} [[Dwight D. Eisenhower]] <br />
<small>'''XXI gruppo di Armate'''</small><br />
{{bandiera|GBR}} [[Bernard Law Montgomery|Bernard Montgomery]]<br />
<small>'''1ª armata USA'''</small> <br /> Nel corso del tempo:<br />
{{bandiera|USA 1912-1959}} [[Omar Bradley]]<br /><small>(fino al 1 agosto 1944, poi XII gruppo di armate)</small><br/>
{{bandiera|USA 1912-1959}} [[Courtney Hodges]] <br />
<small>'''1ª armata canadese'''</small><br />
{{Bandiera|CAN 1921-1957}} [[Harry Crerar]]<br />
<small>'''3ª armata USA'''</small><br />
{{bandiera|USA 1912-1959}} [[George Patton]]<br />
<small>'''2ª armata britannica'''</small><br />
{{bandiera|GBR}} [[Miles Dempsey]]<br />
<small>'''Forze aeree'''</small><br />
{{bandiera|GBR}} [[Trafford Leigh-Mallory]] <br />
<small>'''Forze navali'''</small><br />
{{bandiera|GBR}} [[Bertram Ramsay]] <br />
|effettivi1= 700.000 uomini <br /> 2.200 carri armati <br /> 2.100 aerei<ref>{{Cita|Hastings1985|p. 452|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>
|effettivi2= 2.050.000<ref name="ReferenceA">{{Cita|Badsey1990|p. 85|Badsey 1990|harv=s}}.</ref><br />8.000 carri armati<br />10.500 aerei<ref>{{Cita|Bauer1971|p. 160|Bauer 1971|harv=s}}.</ref>
|perdite1= tra 4.000 e 9.000 perdite nel [[D-Day]]<br /> 240.000 <small>(tra morti, feriti e dispersi)</small><br />210.000 prigionieri<br /> ~1.500 carri armati<br /> ~3.500 cannoni<br /> ~2.100 aerei<ref>{{Cita|Hastings1985|p. 405|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>
|perdite2= ~10.000 perdite nel [[D-Day]]<ref>{{Cita|Bauer1971|pp. 166-173|Bauer 1971|harv=s}}; secondo l'autore i paracadutisti americani ebbero 2.499 perdite, il VII corpo d'armata 197 perdite, il V corpo d'armata 3.881 perdite e la 2ª Armata britannica circa 3.000 perdite.</ref><br /> 226.000 morti, feriti, dispersi<br /><small>(53.700 morti<br />di cui 16.700 piloti<br />19.200 dispersi<br />153.500 feriti)</small><ref name="ReferenceA"/><br /> ~4.000 carri armati<br /> ~4.100 aerei<ref name="ReferenceA"/>}}
{{Campagnabox Fronte Occidentale (Seconda guerra mondiale)}}
{{Campagnabox battaglia di Normandia}}
 
La '''battaglia di Normandia''' fu il complesso dei combattimenti seguiti allo [[sbarco in Normandia|sbarco]] avvenuto il 6 giugno 1944 sulle coste della [[Normandia]], e terminati con la [[liberazione di Parigi]] da parte degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] e la ritirata verso la [[Germania nazista|Germania]] delle [[Wehrmacht|truppe tedesche]] sfuggite dalla [[sacca di Falaise]]. Essa si svolse nel quadro del piano Alleato d'invasione dell'Europa nord-occidentale, denominato in codice '''operazione Overlord'''<ref>Overy parla dell'operazione Overlord riferendosi al piano Alleato di invasione della Francia settentrionale. {{cita|Overy2000|pp. 230-231 e 247|Overy 2000|harv=s}}.</ref><ref>L'operazione Overlord finì con l'attraversamento della [[Senna]] il 19 agosto 1944, mentre la battaglia di Normandia continuò fino alla fine dello stesso mese. {{cita web|http://www.ddaymuseum.co.uk/faq.htm#overlord|What were Operation Overlord, Operation Neptune and the Battle of Normandy? When did they take place?|2 gennaio 2012|opera=D-Day Museum}}</ref>. I combattimenti in Normandia costituirono il preludio alle [[Campagna della Linea Sigfrido|battaglie sulla Linea Sigfrido]], all'invasione del [[Germania nazista|Terzo Reich]] ed alla [[fine della seconda guerra mondiale in Europa]].
 
La campagna consentì l'apertura del [[secondo fronte]], insistentemente richiesto da [[Stalin]] dall'inizio dell'[[operazione Barbarossa]], e riuscì a sottrarre risorse alle forze tedesche impegnate sul [[Fronte orientale (seconda guerra mondiale)|fronte orientale]] contro l'[[Armata Rossa]].
 
Altrettanto forti erano state le richieste di un attacco al [[Vallo Atlantico]], con la conseguente liberazione della [[Francia]], con la partecipazione delle forze armate della [[France libre|Francia libera]], rappresentata dal governo francese all'estero presieduto dal [[generale]] [[Charles de Gaulle]], le cui forze parteciparono attivamente alle operazioni con unità terrestri, aeree e navali affiancate da una significativa [[Maquis|attività partigiana]]. Il governo francese ebbe inoltre un forte peso politico nella tempistica delle operazioni, inducendo il comandante dello [[SHAEF]], il generale [[Dwight D. Eisenhower]] ad accelerare la liberazione della capitale francese, quanto a fare entrare per prima a [[Parigi]] la [[2e division blindée|2ª divisione corazzata francese]].
 
== L'attacco al Vallo Atlantico ==
{{vedi anche|sbarco in Normandia}}
L'attacco al [[Vallo Atlantico]] ebbe inizio il mattino del 6 giugno 1944 con lo sbarco delle truppe Alleate sul tratto normanno della costa [[Francia|francese]] compreso tra [[Quinéville]] e [[Merville-Franceville-Plage|Merville]]; il [[Supreme Headquarters Allied Expeditionary Force|comando delle operazioni]] fu affidato al generale [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Dwight D. Eisenhower]] mentre il comando delle truppe di terra, il [[21st Army Group|XXI gruppo d'armate]] Alleato, fu affidato al generale [[Regno Unito|britannico]] [[Bernard Law Montgomery]]<ref>{{Cita|LaRepubblica2004|p. 684|AA.VV. 2004|harv=s}}.</ref>.
 
L'attacco fu preceduto durante la notte da azioni aviotrasportate, effettuate allo scopo di occupare alcuni punti ritenuti strategici nell'entroterra, compiute nella parte ovest delle zone di sbarco dall'[[82nd Airborne Division|82ª]] e dalla [[101st Airborne Division|101ª divisione aerotrasportate]] statunitensi, comandate rispettivamente dai generali [[Matthew Ridgway]] e [[Maxwell D. Taylor]], e nella zona est dalla [[6th Airborne Division (British Army)|6ª divisione aviotrasportata]] britannica, comandata dal generale [[Richard Nelson Gale]].
 
Le operazioni di sbarco furono dirette verso cinque spiagge, i cui nomi in codice erano: [[Utah Beach|Utah]] ed [[Omaha Beach|Omaha]], dove prese terra la [[First United States Army|1ª armata statunitense]] del generale [[Omar Bradley]], e [[Gold Beach|Gold]], [[Juno Beach|Juno]] e [[Sword Beach|Sword]], dove sbarcò la [[Second Army (United Kingdom)|2ª armata britannica]] comandata dal generale [[Miles Dempsey]]<ref>La flotta comprendeva circa 2.700 navi per il trasporto dei mezzi e dei materiali e circa 2.500 mezzi da sbarco, scortate da oltre 700 unità da guerra. Vedi {{Cita|Salmaggi-Pallavisini1989|p. 527|Salmaggi, Pallavisini 1989|harv=s}}.</ref>. Le spiagge erano comprese in un settore, la [[Normandia]], presidiato dalla [[7. Armee (Wehrmacht)|7ª armata]] tedesca del generale [[Friedrich Dollmann]], appartenente a sua volta allo [[Heeresgruppe B]] comandato dal [[feldmaresciallo]] [[Erwin Rommel]], il quale era parte del più ampio [[Oberbefehlshaber West]], il comando del fronte occidentale comandato dal feldmaresciallo [[Gerd von Rundstedt]]<ref>La differenza di idee tra i due feldmarescialli tedeschi fu alla base della lenta reazione dopo lo sbarco; Rommel riteneva infatti che, dato il predominio dell'aria da parte Alleata, sarebbe stato necessario schierare le divisioni corazzate vicino alla costa mentre il suo superiore pensava che tali forze sarebbero dovute essere poste in riserva, ed impiegate solo dopo un'attenta analisi della situazione. Hitler risolse la disputa assegnando tre divisioni a ciascuno, con la clausola che le tre assegnate a von Rundstedt avrebbero potuto essere impiegate solo con la sua diretta approvazione. Vedi {{Cita|Keegan2000|p. 375|Keegan 2000|harv=s}}.</ref>.
 
Nelle prime 24 ore dell'invasione, gli Alleati prevedevano di riuscire a occupare una striscia di terra profonda dai 10 ai 15 chilometri, che avrebbe dovuto comprendere ad ovest dell'estuario del fiume [[Vire (fiume)|Vire]], la parte della penisola di [[Cotentin]] prospiciente la città di [[Carentan]], al centro delle zone di sbarco la città di [[Bayeux (Francia)|Bayeux]] ed a est la città di [[Caen]] ma nessuno di questi obiettivi fu raggiunto<ref>Il 6 giugno gli Alleati riuscirono a sbarcare circa 155.000 soldati ma la profondità della linea di penetrazione fu di soli 1500 metri. Vedi {{Cita|Biagi1992|p. 1940|Biagi 1992|harv=s}}.</ref>. Alla fine della giornata una breccia di circa 12 chilometri separava gli statunitensi dai britannici ed un'altra, di circa 5 chilometri, separava i [[Canada|canadesi]] dal resto delle truppe britanniche. Le perdite complessive Alleate nel D-Day furono comprese tra le 10.000 e le 12.000 unità, mentre quelle di parte tedesca furono stimate tra i 4.000 ed i 9.000 uomini<ref>{{Cita|Biagi1995VI|p. 1940|Biagi 1995 vol. VI|harv=s}}.</ref>.
 
== La prima fase (7 giugno - 20 luglio 1944) ==
=== Fronte della 2ª armata britannica ===
==== Il primo attacco verso Caen ====
{{vedi anche|operazione Perch|battaglia di Villers-Bocage}}
Il generale Montgomery riscontrato il fallimento del tentativo di occupare l'importante nodo stradale e ferroviario di Caen entro la giornata del D-Day, giunse in Francia l'8 giugno e stabilì il suo [[quartier generale]] nei terreni del castello di [[Creully]], dove constatò di persona sia lo stato di prostrazione delle truppe, da due giorni costantemente a contatto con il nemico, che la forza del dispositivo difensivo tedesco nei dintorni della città<ref>Il generale Montgomery l'8 giugno scrisse al Ministero della guerra britannico sostenendo che "i tedeschi stanno facendo di tutto per mantenere Caen; ho deciso di non rischiare di trovarmi con una caterva di perdite attaccando la città a testa bassa ed ho pertanto ordinato alla 2ª armata di mantenere una pressione costante sul nemico e di dirigere lo sforzo principale verso Villers-Bocage ed Evrecy, per poi puntare a sud-est verso Falaise". Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 162|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:Operation Perch.svg|thumb|La direttrice d'attacco dell'[[operazione Perch]] (7 - 14 giugno 1944).]]
 
Il giorno precedente infatti, dopo che la [[50th (Northumbrian) Infantry Division|50ª divisione di fanteria britannica "Northumbria"]], comandata dal generale [[Douglas Alexander Graham]], aveva occupato [[Bayeux (Francia)|Bayeux]] senza combattere a causa del frettoloso ritiro dei tedeschi<ref>La città di Bayeux, a causa del ritiro dei reparti tedeschi, fu una delle poche città della Normandia risparmiate dalla distruzione causate dai bombardamenti Alleati. Vedi {{Cita|Salmaggi-Pallavisini1989|p. 534|Salmaggi, Pallavisini 1989|harv=s}}.</ref>, la [[3rd Canadian Infantry Division|3ª divisione di fanteria canadese]], comandata dal generale [[Rod Keller]], si era diretta verso est ed aveva portato il primo attacco in direzione di Caen nel quadro della cosiddetta "[[operazione Perch]]", ma le sue avanguardie, costituite dalla [[7th Canadian Infantry Brigade|7ª brigata]] del generale [[Harry W. Foster]] e dalla [[9th Canadian Infantry Brigade|9ª brigata]], si erano trovate di fronte ai reparti avanzati della [[12. SS-Panzer-Division "Hitlerjugend"]] comandata dallo [[Brigadeführer|SS-Brigadeführer]] [[Kurt Meyer]] che, insieme alle altre unità corazzate di riserva (la [[Panzer-Lehr-Division]] del generale [[Fritz Bayerlein]] e la [[1. SS-Panzer-Division "Leibstandarte SS Adolf Hitler"]] dello SS-Brigadeführer [[Theodor Wisch]]), si stava dirigendo, nonostante le difficoltà dovute alla pressoché assoluta superiorità aerea da parte degli Alleati<ref>{{Cita|Carell1960|p. 146|Carell 1960|harv=s}}.</ref>, verso la costa per unirsi alla [[21. Panzer-Division (Wehrmacht)|21ª divisione corazzata]] del generale [[Edgar Feuchtinger]]<ref>Il feldmaresciallo von Rundstedt dopo lo sbarco ordinò immediatamente che le unità corazzate di riserva si dirigessero verso le zone dello sbarco per unirsi alla 21ª divisione corazzata ma i suoi ordini vennero annullati dal generale Jodl che riteneva lo sbarco in Normandia un diversivo. Solo dopo le insistenti richieste di Rommel Hitler acconsentì a fare muovere tali unità verso la costa. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 48|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>. Le due brigate canadesi subirono gravi perdite, venendo costrette ad arrestare la loro marcia e ad arretrare di circa 3 chilometri ma i tedeschi non riuscirono a realizzare lo sfondamento della linea Alleata per giungere fino alla [[La Manica|Manica]].
 
[[File:Moving towards inland from Gold Beach.jpg|thumb|left|Carri armati della [[7th Armoured Division (British Army)|7ª divisione corazzata britannica]] lasciano la spiaggia [[Gold Beach|Gold]] per avanzare verso l'entroterra francese]]
 
La sera del 9 giugno la Panzer-Lehr-Division giunse in linea e si schierò sul fianco sinistro della Hitlerjugend, nella zona della cittadina di [[Tilly-sur-Seulles]], a sud-est di Caen, costituendo, insieme alla 21ª divisione corazzata, un forte dispositivo difensivo intorno alla città<ref>La Panzer-Lehr-Division dovette percorrere circa 150 chilometri, venendo sottoposta continuamente agli attacchi aerei Alleati e, durante il suo spostamento, perse 130 automezzi, 5 carri armati, 84 cannoni semoventi ed un numero imprecisato di veicoli blindati. Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 163|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>. Dopo che l'avanzata della 50ª divisione di fanteria canadese venne nuovamente arrestata a seguito di violenti combattimenti, il generale Montgomery decise di impegnare nella battaglia quelle che lui considerava le sue forze migliori: la [[51st (Highland) Infantry Division|51ª divisione di fanteria "Highland"]], comandata dal generale [[D.C. Bullen-Smith]], e la [[7th Armoured Division (United Kingdom)|7ª divisione corazzata]], comandata dal generale [[George Erskine]]. Tali forze vennero impiegate in un attacco sui due fianchi del dispositivo difensivo tedesco di Caen: la 51ª divisione di fanteria "Highland" doveva superare la testa di ponte sul fiume [[Orne (fiume)|Orne]], creata dalla 6ª divisione aviotrasportata la notte precedente allo sbarco, ed attaccare la città da est, mentre la 7ª divisione corazzata sarebbe avanzata da ovest<ref>{{Cita|Salmaggi-Pallavisini1989|p. 537|Salmaggi, Pallavisini 1989|harv=s}}.</ref>; era inoltre previsto il lancio della [[1st Airborne Division (British Army)|1ª divisione aviotrasportata]], comandata dal generale [[Roy Urquhart]], alle spalle di Caen ma questo sarebbe stato effettuato solo se le condizioni dell'avanzata si fossero rivelate favorevoli<ref>Al lancio dei paracadutisti dietro le linee tedesche si oppose il comandante delle forze aeree britanniche, il generale Trafford Leigh-Mallory, ma l'andamento della battaglia risolse comunque in senso negativo il contrasto tra i due comandanti. Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 168|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-494-3376-22A, Villers-Bocage, zerstörte britische Militärfahrzeuge.jpg|thumb|right|La colonna di mezzi corazzati britannici distrutta dall'azione dello [[Gradi delle Schutzstaffel|SS-Hauptsturmführer]] [[Michael Wittmann]] durante la [[battaglia di Villers-Bocage]] ]]
 
L'attacco iniziò l'11 giugno<ref>Tra il 10 ed il 13 giugno gli Alleati riuscirono a chiudere tutte le brecce ed a collegare tutte le teste di sbarco e, grazie al controllo totale del canale della Manica, i rifornimenti iniziarono ad affluire con regolarità. Vedi {{Cita|Keegan2000|p. 389|Keegan 2000|harv=s}}.</ref> ma il contrattacco tedesco inflisse gravi perdite agli Alleati e l'unico significativo successo fu costituito dalla conquista di [[Bréville-sur-Mer]] ad opera del XII battaglione della 6ª divisione aviotrasportata ma, dopo due giorni di intensi combattimenti, l'attacco da est verso Caen dovette essere interrotto; sul lato ovest la 7ª divisione corazzata individuò uno spazio debolmente difeso del fronte tedesco tra [[Caumont-sur-Orne|Caumont]] e [[Villers-Bocage (Calvados)|Villers-Bocage]] e, il mattino del 13 giugno, i primi carri armati [[Mk VIII Cromwell|Cromwell]] fecero il loro ingresso nella cittadina di Villers-Bocage festeggiati dalla popolazione facendo credere per poche ore al generale Montgomery che l'operazione potesse avere successo. Nella zona prospiciente la cittadina stazionava infatti un reparto di cinque carri [[Panzer VI Tiger I|Tiger]], appartenenti al [[Schwere SS-Panzerabteilung 101|101º battaglione carri pesanti SS]] del [[I SS-Panzerkorps|I corpo corazzato SS]], comandati dall'[[Gradi delle Schutzstaffel|Hauptsturmführer]] [[Michael Wittmann]]<ref>L'avanzata della 7ª divisione corazzata l'aveva portata a circa 10 chilometri alle spalle del fianco sinistro della Panzer-Lehr-Division ed una diversione verso nord est le avrebbe consentito l'accerchiamento dell'intero dispositivo difensivo tedesco. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 54|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>.
 
L'ufficiale tedesco osservò la colonna corazzata britannica che si era arrestata all'esterno della cittadina e decise di lanciarsi in un'azione solitaria: percorrendo la strada, ai lati della quale sostavano i mezzi corazzati britannici, sparò ad alzo zero ed a distanza ravvicinata contro di loro, distruggendo 21 carri armati più altri 28 veicoli corazzati prima di allontanarsi per unirsi ai reparti avanzati della [[2. Panzer-Division (Wehrmacht)|2ª divisione corazzata]], comandata dal generale [[Heinrich Freiherr von Lüttwitz]], che stava convergendo presso Villers-Bocage, provocando il ripiegamento dei reparti britannici dalla cittadina che venne rapidamente riconquistata<ref>La battaglia di Villers-Bocage mise in evidenza l'errore con cui i britannici avevano spinto avanti i carri armati, ossia troppo distanziati dalla fanteria che, in un terreno non scoperto, avrebbe consentito di arginare gli improvvisi contrattacchi tedeschi. Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 173|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>. Il giorno successivo il [[XXX Corps (United Kingdom)|XXX corpo britannico]], comandato dal generale [[Gerard Bucknall]], tentò nuovamente di avanzare ma ancora una volta, nonostante un consistente appoggio aereo, i carri armati della 7ª divisione corazzata vennero fermati e questi evitarono di essere accerchiati solamente grazie ad un intenso fuoco di [[artiglieria]] che rallentò il contrattacco della 2ª divisione corazzata tedesca. La breccia nel fronte tedesco fu comunque saldata ed anche l'attacco da ovest verso Caen dovette essere interrotto<ref>{{Cita|Hart2009|p. 766|Liddell Hart 2009|harv=s}}.</ref>.
 
==== I tentativi di sfondamento del fronte tedesco ====
{{vedi anche|operazione Epsom|operazione Charnwood}}
[[File:IWM-B-8439-Crusader-AA-194408.jpg|thumb|right|Un carro armato britannico [[Mk VI Crusader]] attraversa il [[Mulberry Harbour|porto artificiale Mulberry]] ad [[Arromanches-les-Bains|Arromanches]] ]]
 
Frustrato dalla resistenza tedesca il primo tentativo di prendere Caen, le operazioni della 2ª armata britannica subirono un ulteriore rallentamento, dovuto tanto al consolidarsi della linea difensiva del fronte da parte delle divisioni corazzate tedesche quanto ad una burrasca sulla Manica, avvenuta tra il 19 ed il 23 giugno, che rese inutilizzabile il [[Mulberry Harbour|porto Mulberry]] statunitense e danneggiò gravemente quello britannico, impedendo l'afflusso di rifornimenti e privando le forze Alleate di circa 140.000 tonnellate di materiali<ref>Il porto Mulberry A, gestito dagli americani, andò distrutto mentre il Mulberry B britannico venne riparato e garantì per i mesi successivi lo sbarco dei materiali necessari alla battaglia di Normandia. vedi {{Cita|Keegan2000|p. 391|Keegan 2000|harv=s}}.</ref>. Il generale Montgomery utilizzò questo tempo per analizzare la situazione e si persuase che, data la "chiusura" delle forze tedesche intorno alla testa di ponte Alleata, non sarebbe stato possibile forzarne il dispositivo con singole unità e per il terzo tentativo di occupare Caen utilizzò l'intero [[VIII Corps (British Army)|VIII corpo]], al comando del generale [[Richard O'Connor]], su un fronte di circa 7 chilometri situato nella zona tra [[Carpiquet]] e [[Rauray]]<ref>{{Cita|Hastings1985|p. 177|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>; questo comprendeva la [[15th (Scottish) Infantry Division|15ª divisione di fanteria "Scottish"]], comandata dal generale [[Gordon Holmes MacMillan]], l'[[11th Armoured Division (British Army)|11ª divisione corazzata]], comandata dal generale [[George Philip Bradley Roberts]], e la [[43rd (Wessex) Infantry Division|43ª divisione di fanteria "Wessex"]], comandata dal generale [[Gwilym Ivor Thomas]]. Queste unità, dal 26 giugno, forti di 60.000 uomini e 600 carri armati, appoggiati da 700 pezzi di artiglieria e supportati dalle batterie navali delle unità da guerra, avanzarono ad ovest di Caen nel quadro della cosiddetta "[[operazione Epsom]]"<ref>Il 17 giugno il feldmaresciallo Rommel venne ricevuto da Hitler, il quale gli comunicò che avrebbe trasferito in Normandia due divisioni corazzate, una dal Belgio ed una dal sud della Francia, e che, dopo una settimana, avrebbe disposto il trasferimento dall'Unione Sovietica di altre due. Vedi {{Cita|Fraser1993|p. 131|Fraser 1993|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:Epsom26 June.jpg|thumb|left|Fanti britannici del [[Seaforth Highlanders|7º reggimento "Seaforth Highlanders"]] il primo giorno dell'[[operazione Epsom]] in attesa di avanzare]]
 
Le unità corazzate britanniche, seguite dalla fanteria, iniziarono ad avanzare ed il 27 giugno le avanguardie dell'11ª divisione corazzata attraversarono il fiume [[Odon (fiume)|Odon]], mentre, il giorno 29, vennero occupate le alture di "quota 112", e, dopo intensi combattimenti, venne respinto il [[contrattacco]] portato dalla [[9. SS-Panzer-Division "Hohenstaufen"|9ª]] e [[10. SS-Panzer-Division "Frundsberg"|10ª divisione corazzata SS]] (comandate rispettivamente dallo Standartenführer [[Thomas Müller (militare)|Thomas Müller]] e dal [[Brigadeführer]] [[Heinz Harmel]]) appartenenti al [[II. SS-Panzerkorps]] comandato dall'[[Gradi delle Schutzstaffel|Oberstgruppenführer]] [[Paul Hausser]], trasferito dalla [[Polonia]]<ref>Il comandante della 7ª armata tedesca, il generale Friedrich Dollmann, si suicidò il 29 giugno a seguito della richiesta di corte marziale da parte di Hitler dopo la caduta di Cherbourg, ed il comando dell'armata fu assunto dal comandante del II. SS-Panzerkorps, l'Oberstgruppenführer Paul Hausser. Vedi {{Cita|Salmaggi-Pallavisini1989|p. 547|Salmaggi, Pallavisini 1989|harv=s}}.</ref>. Il generale Dempsey tuttavia, aspettandosi un secondo contrattacco con forze maggiori proveniente da est, ritenne che la posizione dell'11ª divisione corazzata fosse troppo esposta al rischio di essere tagliata fuori e lo stesso giorno ne ordinò il ritiro sulla sponda sinistra del fiume, mentre il 30 giugno fu dato ordine all'VIII corpo di fermare la sua avanzata, terminando di fatto dopo soli quattro giorni l'operazione Epsom, e con essa il terzo tentativo di prendere Caen; allo stesso tempo i tedeschi, nonostante continuassero a tenere con successo il loro fianco sinistro, ancora una volta non erano riusciti a fare indietreggiare gli Alleati verso il Canale<ref>Nei quattro giorni dell'offensiva l'VIII corpo perse oltre 4.000 uomini mentre i tedeschi circa 800. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 68|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:Charnwood.svg|thumb|right|Movimenti dal 7 al 9 luglio del [[I Corps (British Army)|I corpo d'armata britannico]] durante l'[[operazione Charnwood]] ]]
 
La battaglia per la conquista di Caen che durava da circa un mese aveva contribuito ad abbassare il morale delle truppe e solo l'occupazione di [[Cherbourg]] aveva portato una dose di entusiasmo negli Alleati in un momento in cui la preoccupazione di un possibile intervento della [[15. Armee (Wehrmacht)|15ª armata]], comandata dal generale [[Hans von Salmuth]] e ancora trattenuta per ordine di [[Adolf Hitler]] nella zona del [[Passo di Calais]] in previsione di un secondo sbarco, diventava sempre più forte, preoccupazione aggravata dall'intensificarsi dei bombardamenti che [[Londra]] subiva ad opera delle [[V1 (Fieseler Fi 103)|V1]] e delle [[V2 (Aggregat 4)|V2]]<ref>I comandanti tedeschi, scettici sull'efficacia delle bombe volanti chiesero ad Hitler di impiegarle contro le teste di sbarco o, in alternativa, contro i porti dell'Inghilterra meridionale ma il Führer obiettò che i bombardamenti dovevano essere concentrati su Londra per spingere gli Alleati alla pace. Vedi {{Cita|Hart2009|p. 772|Liddell Hart 2009|harv=s}}.</ref>. Dopo una settimana dal fallimento dell'operazione Epsom, il generale Montgomery dispose un'altra offensiva, che sarebbe stata condotta dal [[I Corps (United Kingdom)|I corpo]], comandato dal generale [[John Crocker]], per attaccare nuovamente la città, nel quadro della cosiddetta "[[operazione Charnwood]]". Tale unità era composta dalla [[1st Infantry Division (British Army)|1ª divisione di fanteria]], comandata dal generale [[Harold Alexander]], dalla [[2nd Infantry Division (British Army)|2ª divisione di fanteria]], comandata dal generale [[Henry Loyd]], e dalla [[48th (South Midland) Division|48ª divisione "South Midland"]], comandata dal generale [[Arthur Edward Grassett]], e, l'8 luglio, preceduta da un intenso [[bombardamento aereo]] effettuato la sera prima, si mosse per effettuare il quarto tentativo di conquistare Caen<ref>Il bombardamento fu compiuto da 450 quadrimotori pesanti [[Handley Page Halifax]]. Dopo la fine della guerra, molti storici e militari concordarono sull'inutilità del bombardamento su Caen che, oltre a produrre vittime civili e la quasi completa distruzione della città, si rivelò inefficace, in quanto i piloti, al fine di evitare di colpire le proprie truppe di terra che si trovavano a ridosso delle linee avanzate tedesche, lanciarono le bombe molto più avanti, causando solo lievi danni al dispositivo difensivo tedesco. Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 287|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-721-0353-27A, Collombelles, Soldaten auf Feld vor Fabrik.jpg|thumb|left|Fanti tedeschi nei pressi di una delle fabbriche di acciaio site a [[Colombelles]] ]]
 
Durante i primi due giorni di battaglia i reparti di fanteria britannici riuscirono a spingersi fino alla riva settentrionale del fiume Orne, nonostante la resistenza della 12. SS-Panzer-Division "Hitlerjugend" continuasse ad essere, a dispetto delle perdite patite e non rimpiazzate, ancora molto intensa<ref>Al fronte occidentale la Wehrmacht dal 6 giugno aveva già perso 117.000 uomini, tra cui 2.700 ufficiali, ricevendo, dopo un mese, solo 10.000 rimpiazzi. Vedi {{Cita|Fraser1993|p. 491|Fraser 1993|harv=s}}.</ref>; la 3ª divisione di fanteria canadese e la [[3rd Mechanised Division (British Army)|3ª divisione di fanteria meccanizzata]], comandata dal generale [[Lashmer Whistler]], riuscirono a penetrare nella periferia di Caen, mentre ad ovest la 43ª divisione di fanteria "Wessex" riuscì, nonostante gravi perdite, a riconquistare quota 112 ma i tedeschi riuscirono a tenere due punti strategici quali la collina di [[Bourguébus]] e le grandi fabbriche di acciaio di [[Colombelles]]<ref>{{Cita|Salmaggi-Pallavisini1989|p. 554|Salmaggi, Pallavisini 1989|harv=s}}.</ref>.
 
Lo stesso giorno gli Alleati si impadronirono dei paesi di [[Éterville]] e [[Maltot]] continuando ad avanzare, nonostante un contrattacco sferrato durante la notte dalla Hitlerjugend che aveva permesso ad un reparto di [[panzergrenadier]] di rioccupare brevemente la quota 112, e, mentre al centro dello schieramento la [[59th (Staffordshire) Infantry Division|59ª divisione di fanteria "Staffordshire"]], comandata dal generale [[Lewis Lyne]], si faceva strada tra le rovine di Caen, la 3ª divisione di fanteria canadese riuscì ad occupare [[Bretteville]] e l'[[aeroporto]] di Carpiquet<ref>Hitler aveva dato ordine di difendere Caen fino all'ultimo uomo ma il Brigadeführer Kurt Meyer, conscio dell'impossibilità di tenere la posizione e non disposto a sacrificare la vita dei suoi soldati che continuavano a resistere, il 9 luglio ordinò il ripiegamento della 12. SS-Panzer-Division "Hitlerjugend" sull'altra sponda del fiume Orne. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 75|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>.
 
==== La conquista di Caen ====
{{vedi anche|operazione Goodwood}}
[[File:York bridge.jpg|thumb|right|Un carro armato britannico [[Mk VIII Cromwell|Cromwell]] attraversa un [[ponte Bailey]] sul [[canale di Caen]] durante l'[[operazione Goodwood]] ]]
Contemporaneamente all'avanzata su Caen il generale Dempsey propose a Montgomery un piano basato sull'uso di consistenti forze corazzate, allo scopo di operare quello sfondamento delle linee tedesche che fino a quel momento era mancato; il piano di attacco, la cosiddetta "[[operazione Goodwood]]", consisteva nella partenza dalla testa di ponte sull'Orne, dopo un intenso bombardamento aereo che avrebbe ammorbidito le difese tedesche, con le tre divisioni corazzate appartenenti all'VIII corpo, la 7ª e l'11ª divisione corazzata e la [[Guards Armoured Division|divisione corazzata della Guardia]], comandata dal generale [[Allan Adair]], che assommavano circa 8.000 tra carri armati e mezzi corazzati, e, dopo il superamento dell'altura di Bourguébus, l'avanzata nella pianura retrostante fino a [[Falaise (Calvados)|Falaise]]. Il [[II Canadian Corps|II corpo d'armata canadese]], comandato dal generale [[Guy Simonds]], avrebbe completato l'occupazione di Caen, mentre il I corpo ed il [[XII Corps (British Army)|XII corpo d'armata]] britannico, comandato dal generale [[Neil Ritchie]], integrati dalla [[79th Armoured Division (British Army)|79ª divisione corazzata]] del generale [[Percy Hobart]], avrebbero attaccato sui fianchi per circondare e distruggere le ultime difese tedesche<ref>Il generale Roberts, comandante dell'11ª divisione corazzata, espresse notevoli riserve sul piano, poiché alle forze corazzate ed alla fanteria erano stati assegnati obiettivi diversi e le espresse per iscritto al generale O'Connor, ma questi rispose che se non la sentiva di condurre l'attacco secondo il piano prestabilito avrebbe sostituito l'11ª divisione corazzata come unità di punta con un'altra e Roberts, seppure riluttante, si uniformò. Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 300|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-738-0275-09A, Bei Villers-Bocage, getarnter Panzer VI (Tiger I).jpg|thumb|left|Un [[panzer]] tedesco [[Panzer VI Tiger I|Tiger I]], mimetizzato nel [[bocage]] della Normandia]]
 
L'attacco iniziò alle ore 07:30 del 18 luglio, preceduto dal bombardamento aereo durato tre ore ed effettuato in tre ondate<ref>Il bombardamento del 18 luglio fu il più intenso bombardamento a tappeto di tutta la campagna e lo spostamento d'aria, provocato dalla enorme quantità di bombe sganciate, capovolse perfino alcuni carri Tiger, pesanti circa 66 tonnellate. Vedi {{Cita|Keegan2000|p. 394|Keegan 2000|harv=s}}.</ref> che sembrava avere frantumato le difese tedesche. In realtà, nei pressi del villaggio di [[Cagny (Calvados)|Cagny]], una batteria di quattro [[8,8 cm FlaK|cannoni antiaerei da 88 mm]] aprì il fuoco contro le avanguardie corazzate britanniche distruggendo 16 carri [[M4 Sherman|Sherman]], e l'avanzata subì un forte rallentamento dovuto non solo alle difese controcarro tedesche ma anche a causa dell'ingorgo provocato dal grande numero di mezzi corazzati che dovevano attraversare gli stretti corridoi dei [[campi minati]]; solo intorno alle ore 16:00 l'11ª divisione corazzata riuscì a fare il suo ingresso a Cagny mentre la fanteria raggiunse l'unità corazzata un'ora dopo. La reazione tedesca fu immediata ed efficace in quanto Rommel era venuto a conoscenza del piano dal proprio servizio informazioni ed il generale [[Heinrich Eberbach]] aveva disposto cinque linee di panzer e di [[Artiglieria controcarri|cannoni anticarro]] per fermare l'attacco britannico: nei combattimenti del 18 luglio, gli Alleati persero circa 200 carri armati<ref>Il dispositivo difensivo copriva una lunghezza di circa 160 chilometri, a sud dell'altura di Bourguébus era appostato il grosso dell'artiglieria, dotato di circa 250 pezzi di artiglieria campale e da 88 mm, integrati da 272 lanciarazzi [[Nebelwerfer]], e, sempre a sud dell'altura, si trovava una riserva mobile di 80 tra panzer e cannoni d'assalto. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 77|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>.
 
Al centro dello schieramento il II corpo d'armata canadese riuscì a conquistare quasi completamente Caen, anche se sul fianco sinistro i reparti di fanteria soffrirono la perdita di circa 2.000 uomini, ma i tedeschi continuavano a tenere l'altura di Bourguébus ed un attacco tentato dalla 7ª divisione corazzata venne respinto e le difese furono ulteriormente rafforzate; la linea difensiva tedesca, a dispetto della perdita dopo più di un mese di Caen, non venne sfondata e l'attacco dovette essere interrotto<ref>{{Cita|Carell1960|p. 296|Carell 1960|harv=s}}.</ref>. L'operazione Goodwood non riuscì a realizzare l'intento degli Alleati di sfondare il dispositivo difensivo tedesco allo scopo di aprirsi la strada verso Falaise: la credibilità del generale Montgomery, a causa di questo insuccesso, diminuì fortemente, sia da parte dei generali Eisenhower e Bradley che di molti ufficiali subalterni, e le truppe soffrirono la perdita di oltre 5.500 uomini e 400 carri armati<ref>{{Cita|Hastings1985|p. 305|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>.
 
=== Fronte della 1ª armata statunitense ===
==== L'avanzata nella penisola di Cotentin e l'occupazione di Carentan ====
{{vedi anche|battaglia di Carentan}}
[[File:The Road To Carentan.jpg|thumb|right|Foto aerea della strada per [[Carentan]], sita tra le zone allagate dai tedeschi nei giorni precedenti lo [[Sbarco in Normandia|sbarco]] ]]
 
Le forze statunitensi sbarcate sulle spiagge Utah ed Omaha il 6 giugno, insieme a quelle paracadutate la notte precedente nella zona di [[Sainte-Mère-Église]], avevano il compito di occupare la penisola di Cotentin e la città di Cherbourg con il suo importante porto, compito affidato al [[VII Corps (United States Army)|VII corpo]], comandato dal generale [[Joseph Lawton Collins]], ma l'avanzata sarebbe stata condizionata non solo dalla resistenza tedesca ma anche dalla natura del terreno, il quale era caratterizzato dal ''[[bocage]]'' (una serie di terrapieni e di siepi spessi fino a tre metri e distanziati tra loro nella misura variabile di trenta e sessanta metri, difficilmente penetrabili da parte dei carri armati ed ideali per creare postazioni difensive<ref>Il ''bocage normand'' limitava fortemente la visibilità e l'efficacia dei mezzi corazzati, ed allo stesso tempo consentiva ai difensori di attaccarli a brevissima distanza. Vedi {{Cita|Biagi1995VI|p. 1951|Biagi 1995 vol. VI|harv=s}}.</ref>), e dalle zone [[Palude|paludose]] presenti nella penisola, allagate dai tedeschi nei giorni precedenti allo sbarco, allo scopo di limitare le possibili attività di truppe paracadutate o l'atterraggio di [[Aliante|alianti]]<ref>Il feldmaresciallo Rommel, nei mesi che precedettero lo sbarco, diede ordine di allagare qualsiasi terreno dove sarebbe stato possibile farlo come misura difensiva contro l'atterraggio di paracadutisti ed alianti. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 25|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>.
 
I primi movimenti delle truppe statunitensi dopo il D-Day furono effettuati dalla [[29th Infantry Division (United States)|29ª divisione di fanteria]], comandata dal generale [[Charles H. Gerhardt]], che si mosse verso ovest per congiungersi al [[2nd Ranger Battalion (United States Army)|2º battaglione Ranger]], comandato dal [[colonnello]] [[James Earl Rudder]] che presidiava il [[Pointe du Hoc]] conquistato il giorno dello sbarco, e dalla [[1st Infantry Division (United States Army)|1ª divisione di fanteria]], comandata dal generale [[Clarence R. Huebner]], la quale si congiunse l'8 giugno con le forze britanniche del XXX corpo, liberando la cittadina di [[Isigny-sur-Mer]], mentre il [[V Corps (United States Army)|V corpo]], comandato dal generale [[Leonard T. Gerow]], iniziava a raggrupparsi per dirigersi successivamente verso Caumont<ref>Il generale Montgomery aveva proposto che il V corpo statunitense procedesse immediatamente verso sud, affiancando le forze della 2ª armata britannica, ma il generale Bradley si oppose, considerando prioritario l'obiettivo di prendere Cherbourg. Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 196|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:Battle for Carentan - Map.jpg|thumb|left|Movimenti delle truppe americane durante l'[[Battaglia di Carentan|attacco a Carentan]] ]]
 
Il dispositivo difensivo tedesco presente nella zona era rappresentato da tre divisioni di fanteria: la [[91. Luftlande Infanterie-Division (Wehrmacht)|91ª]], comandata dal generale [[Eugen König]], la [[709. Infanterie-Division (Wehrmacht)|709ª]], comandata dal generale [[Karl-Wilhelm von Schlieben]], e la [[243. Infanterie-Division (Wehrmacht)|243ª]], comandata dal generale [[Heinz Hellmich]], alle quali si aggiunsero, dopo lo sbarco, la [[77. Infanterie-Division (Wehrmacht)|77ª]], comandata dal generale [[Rudolf Stegmann]], e la [[17. SS-Panzergrenadier-Division "Götz von Berlichingen"|17ª divisione SS panzergrenadier]], comandata dal Brigadeführer [[Werner Ostendorff]]. In quel settore tuttavia la 7ª armata tedesca, diversamente dal suo fianco destro, non disponeva delle unità corazzate necessarie ad effettuare un contrattacco per tentare di respingere la 1ª armata statunitense verso La Manica e quindi l'attività delle forze tedesche sarebbe stata limitata ad arginarne l'avanzata, confidando in un possibile sfondamento verso ovest da parte delle quattro divisioni corazzate presenti nel settore di Caen<ref>Delle quattro divisioni tedesche presenti nella penisola di Cotentin solo la 77ª e la 91ª erano a pieno organico, ma tutte erano comunque carenti di mezzi corazzati. Vedi {{Cita|Keegan2000|p. 391|Keegan 2000|harv=s}}.</ref>.
 
Il primo obiettivo che il generale Bradley intese realizzare fu l'occupazione della città di Carentan, importante nodo stradale della Normandia e previsto punto di congiunzione tra le forze sbarcate sulle spiagge Utah ed Omaha, la quale venne preventivamente sottoposta ad intensi bombardamenti, ma le avanguardie della 29ª e della [[90th Infantry Division (United States)|90ª divisione di fanteria]], comandata dal generale [[Jay MacKelvie]], furono inizialmente bloccate dalla resistenza tedesca e dovettero essere integrate dagli elementi dell'82ª e della 101ª divisione aerotrasportata che si trovavano sul posto<ref>L'inesperienza delle truppe statunitensi costituì per il comando Alleato una delle maggiori problematiche durante la battaglia di Normandia e spesso le unità della 29ª e della 90ª divisione, a causa della loro inettitudine e dello scarso spirito combattivo, dovettero essere sostituite dai reparti delle due divisioni aerotrasportate. Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 204|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>, mentre la [[9th Infantry Division (United States Army)|9ª divisione di fanteria]], comandata dal generale [[Manton S. Eddy]], dovette soffrire pesanti perdite per superare i [[bunker]] e le postazioni in cemento del Vallo Atlantico site a [[Saint-Marcouf (Manica)|Saint-Marcouf]] sulla strada per Carentan. Il 12 giugno le truppe Alleate fecero il loro ingresso nella città, respingendo il giorno successivo il contrattacco portato dalla 17ª divisione SS panzergrenadier<ref>Il 13 giugno le avanguardie del V corpo statunitense fecero il loro ingresso a Caumont. Vedi {{Cita|Salmaggi-Pallavisini1989|p. 538|Salmaggi, Pallavisini 1989|harv=s}}.</ref>, ma solo il 18 giugno, con la presa della cittadina di [[Barneville-Carteret]], le truppe statunitensi riuscirono ad "isolare" la parte settentrionale della penisola di Cotentin e ad iniziare ad avanzare in direzione nord verso il loro obiettivo Cherbourg<ref>Rommel, prevedendo le mosse del VII corpo tentò di salvare la 77ª divisione dirottandola verso sud e salvandola in questo modo dall'imbottigliamento nella penisola ma i suoi ordini vennero annullati da Hitler, il quale pretese che la divisione combattesse sul posto; nonostante questo il generale Stegmann autorizzò comunque la diversione verso sud ma il tentativo non ebbe successo, poiché nell'indecisione si erano persi quattro giorni ed il VII corpo statunitense era ormai a ridosso dell'unità tedesca, e lo stesso comandante rimase ucciso durante un bombardamento. Il suo sostituto, il colonnello Rudolf Bacherer, riuscì comunque a portare in salvo 1.500 uomini attraverso le linee statunitensi. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 60|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>.
 
==== La caduta di Cherbourg ====
{{vedi anche|battaglia di Cherbourg}}
[[File:Cherbourgcapture.jpg|thumb|right|Il generale tedesco [[Karl von Schlieben]] (di fronte) ed il generale statunitense [[Joseph Lawton Collins]] (a destra) durante le trattative per la resa di [[Cherbourg]] ]]
 
Isolata la penisola di Cotentin, e tagliate fuori le forze tedesche presenti nell'area, il VII corpo iniziò a dirigersi verso Cherbourg, la cui difesa venne affidata al generale Karl-Wilhelm von Schlieben, mentre al sopraggiunto [[VIII Corps (United States Army)|VIII corpo d'armata]], comandato dal generale [[Troy H. Middleton]], fu delegato il compito di mantenere e di consolidare la linea che univa Carentan a Barneville-Carteret. L'attacco, preceduto da un intenso bombardamento effettuato da circa 1.000 bombardieri e da alcuni piccoli scontri durati due giorni, iniziò il 22 giugno, appoggiato anche dal mare grazie all'azione di 2 [[Nave da battaglia|corazzate]], le unità della [[United States Navy|marina militare statunitense]] {{nave|USS|Arkansas|BB-33|6}} e {{nave|USS|Texas|BB-35|6}}, 5 [[Incrociatore|incrociatori]] ed 11 [[cacciatorpediniere]]<ref>L'attacco verso Cherbourg, preceduto da una formale richiesta di resa da parte del generale Collins della guarnigione tedesca, la quale non ottenne risposta, iniziò contemporaneamente all'offensiva sovietica sul fronte orientale, la cosiddetta "[[operazione Bagration]]". Vedi {{Cita|Salmaggi-Pallavisini1989|p. 544|Salmaggi, Pallavisini 1989|harv=s}}.</ref>, e l'avanzata fu inizialmente abbastanza rapida, in quanto il piano originario di difesa tedesco prevedeva tre deboli linee difensive esterne su di un fronte largo circa 50 chilometri ma, immediatamente dopo l'inizio dell'offensiva, tutte le forze disponibili si diressero verso le postazioni site all'interno della cinta difensiva della città, costringendo le divisioni del VII corpo ad attaccare i bunker e le [[Casamatta|casematte]] sotto il fuoco dei difensori<ref>Le postazioni difensive di Cherbourg erano state organizzate in previsione di un attacco dal mare ed il generale tedesco Erich Marcks aveva già rilevato, prima dello sbarco Alleato, la vulnerabilità delle difese in caso di attacco dall'entroterra. Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 208|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:Normandy 13 - 30 June 44.jpg|thumb|left|Linea del fronte al 30 giugno 1944]]
 
Il 24 giugno reparti della 9ª divisione occuparono [[Octeville]] ed attaccarono la periferia della città da sud-ovest, mentre, al centro dello schieramento, avanzò in direzione nord la [[79th Infantry Division (United States Army)|79ª divisione di fanteria]], comandata dal generale [[Ira T. Wyche]]; Hitler pretese la difesa ad oltranza della piazzaforte<ref>Il 21 giugno, tre giorni dopo che la penisola di Cotentin fu isolata, il Führer aveva comunicato al generale von Schlieben di "aspettarsi che si sarebbe battuto allo stesso modo in cui [[August Neidhardt von Gneisenau|Gneisenau]] si batté a [[Assedio di Kolberg (1807)|Kolberg]]", ricordando un episodio della guerra tra l'esercito prussiano e Napoleone. Vedi {{Cita|Keegan2000|p. 392|Keegan 2000|harv=s}}.</ref> confidando che la resistenza sarebbe durata almeno otto settimane, ma il generale von Schlieben, constatata l'impossibilità di resistere, si arrese il giorno 26, evitando tuttavia di ordinare la resa dei "forti", ossia le postazioni difensive dell'area portuale e del nord della penisola, le quali resistettero fino al giorno successivo, mentre solo il 1º luglio, con la conquista di [[Cap de la Hague]], le operazioni nella penisola di Cotentin poterono dirsi concluse<ref>Gli statunitensi, una volta fatti prigionieri i reparti tedeschi, si accorsero che questi erano composti da un miscuglio di sovietici, polacchi e cechi, arruolati dopo l'occupazione dei rispettivi paesi, più un numero imprecisato di operai della Todt italiani e spagnoli. Vedi {{Cita|Biagi1995VI|p. 1962|Biagi 1995 vol. VI|harv=s}}.</ref>.
 
Gli Alleati tuttavia, anche se conseguirono una notevole vittoria sul piano del morale e del prestigio, non riuscirono a sfruttare il vantaggio logistico dell'occupazione del grande porto in quanto tutte le attrezzature erano state meticolosamente demolite, i canali erano stati minati e tutti i [[Bacino di carenaggio|bacini]] erano stati resi inservibili dai relitti di navi che i tedeschi avevano preventivamente affondato, tanto che dovettero passare circa tre mesi affinché le strutture potessero essere utilizzate per lo sbarco dei materiali, ma a quella data praticamente tutti i porti della Francia e del Belgio erano già in mano Alleata<ref>{{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 63|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>.
 
=== Il fronte orientale ed il tentativo di colpo di Stato in Germania ===
==== L'offensiva sovietica ====
{{vedi anche|operazione Bagration}}
Due settimane dopo lo sbarco, e contemporaneamente all'inizio dell'attacco statunitense verso Cherbourg, il 22 giugno 1944 l'[[Armata Rossa]] sferrò l'offensiva sul [[fronte orientale (seconda guerra mondiale)|fronte orientale]] tedesco in direzione della [[Bielorussia]] e della [[Polonia]], allo scopo di accerchiare e distruggere l'[[Heeresgruppe Mitte]], comandato dal feldmaresciallo [[Ernst Busch]]<ref>L'operazione Bagration venne condotta con circa 2.500.000 uomini e circa 6.000 carri armati; le divisioni tedesche furono velocemente travolte ed il feldmaresciallo Busch venne sostituito dopo sei giorni con il feldmaresciallo Walter Model. Vedi {{Cita|Salmaggi-Pallavisini1989|p. 545|Salmaggi, Pallavisini 1989|harv=s}}.</ref>; tale offensiva, comandata dai [[Maresciallo dell'Unione Sovietica|marescialli]] [[Aleksandr Michajlovič Vasilevskij|Aleksandr Vasilevskij]] e [[Georgij Žukov]], prosciugò velocemente le ormai scarse riserve di cui la Wehrmacht disponeva e, da quel momento, rese definitivamente impossibile lo spostamento di qualunque forza, comprese quelle della [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]], da un fronte all'altro, accelerando di fatto la definitiva sconfitta del Terzo Reich che sarebbe avvenuta undici mesi dopo.
 
==== L'attentato a Hitler ====
{{vedi anche|Attentato a Hitler del 20 luglio 1944}}
Gli eventi che si succedettero nel giugno del 1944 indussero un gruppo di militari e politici, che da più di due anni cospiravano per eliminare Hitler, a passare all'azione. L'idea di un attentato ai danni del [[Führer]] ebbe le sue origini durante un incontro, avvenuto nel settembre del 1943, tra il feldmaresciallo [[Günther von Kluge]], il generale a riposo [[Ludwig Beck]], il dottor [[Carl Friedrich Goerdeler]] ed il generale [[Friedrich Olbricht]], riunitisi presso l'appartamento di quest'ultimo<ref>{{Cita|Biagi1995VI|p. 1940|Biagi 2021 vol. VI|harv=s}}</ref>. Due dei primi tentativi non furono materialmente realizzati ed il terzo fallì<ref>Dei tre tentativi il primo avvenne il 17 febbraio 1943 a [[Zaporižžja]] ma non venne realizzato a causa dell'opposizione del feldmaresciallo Erich von Manstein; il secondo il 13 marzo 1943 a [[Smolensk]] ad opera del colonnello [[Fabian von Schlabrendorff]], il quale consegnò ad un ufficiale che viaggiava in aereo con il Führer un pacchetto nel quale erano contenute due piccole cariche esplosive che tuttavia non esplosero; il terzo ebbe luogo il 21 marzo 1943 a Berlino, quando al colonnello [[Rudolf Christoph Freiherr von Gersdorff]] si rese disponibile a sacrificarsi facendosi saltare in aria mentre si trovava accanto ad Hitler ma la visita del Führer fu talmente breve da non dare il tempo all'ufficiale di azionare l'esplosivo. Vedi {{Cita|Hoffmann1994|p. 148|Hoffmann 1994|harv=s}}.</ref>; a quel punto Olbricht, il generale [[Henning von Tresckow]] ed il colonnello [[Claus Schenk von Stauffenberg]] elaborarono alcune modifiche al "piano Walküre", il piano di mobilitazione dell'esercito territoriale, per realizzare un [[colpo di Stato]] che sarebbe seguito alla morte di Hitler per poi, una volta preso il potere, porre termine alla guerra.
 
Il 20 luglio 1944, von Stauffenberg si recò alla ''[[Wolfsschanze]]'' per partecipare ad una riunione informativa sull'attuale situazione militare, dove sarebbe stato presente anche il Führer, e collocò sotto al tavolo una bomba che esplose dopo pochi minuti dalla sua uscita. Hitler sopravvisse all'attentato ed il colpo di Stato fallì nel giro di poche ore; la repressione fu feroce ed alcuni tra i più alti ufficiali della Wehrmacht furono giustiziati o si suicidarono (tra questi il feldmaresciallo von Kluge, in quel momento al comando dell'Oberbefehlshaber West), ed anche il feldmaresciallo Rommel, nonostante la sua partecipazione al complotto non fosse stata provata, fu indotto al suicidio<ref>{{Cita|Fraser1993|p. 531|Fraser 1993|harv=s}}.</ref>.
 
== La seconda fase (25 luglio - 26 agosto 1944) ==
=== Fronte della 1ª armata statunitense ===
==== L'avanzata verso sud e la conquista di Saint-Lô ====
[[File:Expanding the beachhead.jpg|thumb|right|Linea del fronte al 24 luglio 1944]]
 
Occupata Cherbourg la 1ª armata statunitense si mosse in direzione di [[Avranches]] con il duplice obiettivo di occupare totalmente la penisola di Cotentin e di realizzare una profonda penetrazione sul fianco sinistro della 7ª armata tedesca; l'offensiva, denominata in codice "[[operazione Cobra]]", prese il via il 25 luglio e prevedeva l'avanzata del VII corpo in direzione sud-ovest, sulla direttrice di [[Saint-Lô]] e di [[Marigny (Manica)|Marigny]], mentre, sul suo fianco destro, l'VIII corpo sarebbe avanzato in direzione sud attraverso [[Périers]] e [[Coutances]], puntando, protetta dall'avanzata del VII corpo, direttamente su Avranches. Nei giorni precedenti l'inizio dell'operazione reparti della 29ª divisione, appoggiati dalla [[35th Infantry Division (United States Army)|35ª divisione di fanteria]], comandata dal generale [[Paul William Baade]] e appartenente al [[XIX Corps (United States Army)|XIX corpo]] del generale [[Willis D. Crittenberger]], aprirono la strada conquistando il 18 luglio Saint-Lô e le alture che la sovrastavano, avendo ragione della tenace resistenza del [[II. Fallschirm-Korps|II corpo paracadutisti]] tedesco, comandato dal generale [[Eugen Meindl]]<ref>La conquista di Saint-Lô costò agli americani circa 5.000 perdite, 3.000 della 29ª divisione ed oltre 2.000 della 35ª divisione. Vedi {{Cita|Salmaggi-Pallavisini1989|p. 562|Salmaggi, Pallavisini 1989|harv=s}}.</ref>.
 
Il piano prevedeva l'attacco su di un fronte largo circa 7 chilometri, preceduto da un [[bombardamento a tappeto]] realizzato da circa 1.600 bombardieri ed appoggiato da circa 1.000 pezzi di artiglieria, per una profondità di circa 2.500 metri; l'avanzata della 9ª e della [[30th Infantry Division (United States Army)|30ª divisione di fanteria]], comandata dal generale [[Leland Hobbs]], e, sul loro fianco sinistro, della 1ª divisione di fanteria e della [[2nd Armored Division (United States Army)|2ª divisione corazzata]], comandata dal generale [[Edward H. Brooks]], appoggiate dalla [[4th Infantry Division (United States Army)|4ª divisione di fanteria]], comandata dal generale [[Raymond O. Barton]]<ref>L'avanzata statunitense nel primo mese della campagna era stata rallentata dalla presenza del ''bocage'' normanno ma un soldato di nome Roberts trovò un'ingegnosa soluzione, suggerendo di saldare agli Sherman i "denti di sega", ossia vomeri di metallo ricavati dagli ostacoli di cui i tedeschi avevano disseminato le spiagge, per abbattere le siepi; l'idea fu realizzata dal sergente Culin che successivamente passò alla storia per avere inventato il cosiddetto "[[Rhino (carro armato)|Rhino]]". Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 325|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>. L'attacco, inizialmente previsto per il giorno 19, in contemporanea con l'inizio dell'operazione Goodwood, fu ritardato dal maltempo e dalla pioggia che rese le strade impraticabili e solo il 24 luglio poté essere dato l'ordine ma, durante la giornata, il cielo si annuvolò nuovamente, costringendo a posticipare di un giorno l'inizio delle operazioni. Molti bombardieri erano comunque già in volo e, a causa della scarsa visibilità, sganciarono le loro bombe sui reparti avanzati della 30ª divisione che erano in attesa di avanzare<ref>Le bombe cadute sui reparti della 30ª divisione causarono la morte di 25 uomini ed il ferimento di altri 131. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 82|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>.
 
==== Il crollo del fianco sinistro tedesco ====
{{vedi anche|operazione Cobra}}
Alle ore 07:00 del 25 luglio i reparti avanzati della 30ª divisione iniziarono a ripiegare in previsione dell'attacco aereo che ebbe inizio alle 09:38: squadriglie di [[Cacciabombardiere|cacciabombardieri]] si lanciarono sulle postazione tedesche, seguite da 1.800 bombardieri ma, analogamente a quanto successo il giorno precedente, i primi lanci di bombe risultarono corti, provocando 111 morti e 490 feriti tra i soldati statunitensi<ref>L'intero gruppo comando del III battaglione del 47º reggimento fanteria della 9ª divisione fu ucciso ed il generale William Harrison della 30ª divisione scrisse in una lettera spedita ai familiari: "quando leggi tutte quelle belle cose dei nostri amici volanti ricordati che non è tutto oro quello che luccica". Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 328|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>; i primi reparti del VII corpo che avanzarono al termine del bombardamento furono investiti dal fuoco dell'artiglieria che non era stata completamente neutralizzata, ma, sebbene i tedeschi avessero opposto un'accanita resistenza e l'avanzata del primo giorno fosse stata contenuta, il generale Fritz Bayerlein, comandante della divisione corazzata [[Panzer-Lehr-Division|Panzer-Lehr]], dirottata verso ovest allo scopo di contrastare l'avanzata della 1ª armata statunitense, riferì ad un emissario del feldmaresciallo von Kluge che il fronte, tenuto da undici divisioni ormai stremate, non avrebbe potuto reggere per più di un giorno all'urto delle quindici divisioni statunitensi che stavano avanzando, annotando nel contempo i primi ripiegamenti<ref>Il bombardamento dell'[[United States Army Air Force|USAAF]] provocò circa 5.000 morti tra i soldati tedeschi e consistenti danni agli armamenti. Vedi {{Cita|Carell1960|p. 313|Carell 1960|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:American tank firing.jpg|thumb|left|Un [[cacciacarri]] statunitense [[M10 Wolverine]] apre il fuoco nei pressi di [[Saint-Lô]] ]]
 
Il 26 luglio la 2ª divisione corazzata, seguita dalla 9ª divisione di fanteria, sfondò il fronte tedesco conquistando l'importante nodo stradale a nord di [[Le Mesnil-Herman]], ed i due corpi d'armata poterono riunirsi; diversamente, l'attacco portato dall'[[8th Infantry Division (United States Army)|8ª divisione di fanteria]] (generale [[Donald A. Stroh]]) e dalla [[80th Division (United States Army)|80ª divisione di fanteria]] (generale [[Horace L. McBride]]), venne fermato dai tedeschi, i quali tuttavia si ritirarono il giorno successivo, lasciandosi dietro solo vasti campi minati. Il pomeriggio del 28 luglio la [[4th Armored Division (United States Army)|4ª divisione corazzata]], comandata dal generale [[George Smith Patton]], il quale, il 1º agosto, avrebbe costituito la [[Third United States Army|3ª armata]], occupò Coutances, realizzando il primo obiettivo dell'operazione<ref>{{Cita|Salmaggi-Pallavisini1989|p. 568|Salmaggi, Pallavisini 1989|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:Saint Lo Breakthrough.jpg|thumb|right|Movimenti del [[VII Corps (United States Army)|VII]] e dell'[[VIII Corps (United States Army)|VIII corpo]] statunitense dal 25 al 31 luglio 1944]]
 
Per tentare di arginare l'avanzata americana von Kluge inviò due divisioni corazzate nel settore ovest del fronte, la [[116. Panzer-Division (Wehrmacht)|116ª divisione corazzata]], comandata dal generale [[Gerhard von Schwerin]], e la [[2. SS-Panzer-Division "Das Reich"]], comandata dallo Standartenführer [[Christian Tychsen]]<ref>La 2. SS-Panzer-Division "Das Reich", dopo avere prestato servizio in Unione Sovietica, venne trasferita nel sud della Francia nella zona di Tolosa e, dopo lo sbarco in Normandia, venne comandata nel settore della 7ª armata, giungendo nel teatro delle operazioni il 23 giugno. Vedi {{Cita|Lucas1992|p. 128|Lucas 1992|harv=s}}.</ref>, la quale, il 29 luglio, nei pressi di [[Percy (Manica)|Percy]], attaccò la 4ª divisione di fanteria e la 2ª divisione corazzata, appena aggregata al XIX corpo che aveva ricevuto il giorno prima l'ordine di iniziare ad avanzare verso sud, infliggendogli significative perdite. Il contrattacco tedesco venne però fermato dopo un solo giorno dagli attacchi dall'aria ed dal sopraggiungere dei rinforzi statunitensi<ref>Le perdite subite dagli statunitensi durante il contrattacco del 29 luglio furono, in termini di uomini e di mezzi, decisamente più gravi di quelle subite dai tedeschi ma, mentre i primi potevano attingere a riserve quasi illimitate, i tedeschi non erano più in grado di sopportare le perdite sostenute fino a quel momento. Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 338|Hastings 1985|harv=s}}.</ref> e la 4ª divisione corazzata, la sera del 30 luglio, fece il suo ingresso ad Avranches, catturando intatto il ponte di [[Pontaubault]], aprendo di fatto agli Alleati le porte della [[Bretagna]]<ref>Per i tedeschi era di vitale importanze tenere Avranches ma la 7ª armata era stata dissanguata dalle perdite subite e la città fu occupata quasi senza combattere, e lo stesso Hausser dovette fuggire attraverso le colonne statunitensi che stavano avanzando. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 88|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>.
 
Il feldmaresciallo von Kluge, al fine di evitare il collasso del fianco sinistro del fronte tedesco, ordinò alla 77ª divisione di riconquistare a qualunque costo Avranches. Questa, appoggiata da militari sbandati provenienti da vari reparti e da elementi della [[5. Fallschirmjäger-Division (Wehrmacht)|5ª divisione paracadutisti]], riuscì a riconquistare brevemente Pontaubault ma l'arrivo dei cacciabombardieri statunitensi la costrinse a ritirarsi, ed inoltre impedì ai [[Genio militare|genieri]] tedeschi di far saltare il ponte<ref>Hitler, venuto a conoscenza del fallimento del tentativo di rioccupare Avranches commentò: "esso è fallito solo perché Kluge non voleva che avesse successo". Vedi {{Cita|Hart2009|p. 774|Liddell Hart 2009|harv=s}}.</ref>. Dopo l'infruttuoso tentativo di contrattacco tedesco la 3ª armata statunitense poté attraversare indisturbata il fiume [[Sélune]] e, forte di 7 divisioni, 100.000 uomini e 15.000 veicoli, dirigersi verso i porti fortificati di [[Brest (Francia)|Brest]], [[Lorient]] e [[Saint-Nazaire (Loira Atlantica)|Saint-Nazaire]], dove stavano velocemente confluendo tutti i reparti in rotta della 7ª armata tedesca<ref>Il 31 luglio l'alto comando tedesco ricevette un breve messaggio dal quartier generale della 7ª armata che riferiva semplicemente: "il fianco sinistro ha ceduto". Vedi {{Cita|Biagi1995VI|p. 1964|Biagi 1995 vol. VI|harv=s}}.</ref>.
 
==== La svolta a destra in Bretagna ====
{{vedi anche|battaglia di Brest}}
[[File:US advance into Brittany.jpg|thumb|right|Movimenti della [[Third United States Army|3ª armata statunitense]] nella [[Bretagna]], in direzione dei porti fortificati di [[Brest (Francia)|Brest]], [[Lorient]] e [[Saint-Nazaire (Loira Atlantica)|Saint-Nazaire]] e della [[baia di Quiberon]] ]]
 
Completata l'occupazione della penisola di Cotentin la 3ª armata statunitense piegò sulla destra ed iniziò a dirigersi verso un altro importante obiettivo: i porti siti sulla costa bretone. L'operazione tuttavia non fu esente da critiche, in quanto il solo possesso della città di Avranches non garantiva alle truppe di Patton la copertura necessaria nel caso di un contrattacco tedesco che, se riuscito, avrebbe potuto tagliare fuori l'intera 3ª armata e "chiuderla" all'interno della Bretagna; gli Alleati erano a conoscenza che le forze tedesche presenti nella regione, ossia il [[XXV. Armeekorps (Wehrmacht)|XXV corpo di fanteria]] comandato dal generale [[Wilhelm Fahrmbacher]], non disponevano di forze corazzate per effettuare una tale manovra, ma il generale Bradley, pur autorizzando la cosiddetta "svolta a destra in Bretagna", tenne a sottolineare che sarebbe stato preferibile dare il via all'operazione solo dopo avere ulteriormente consolidato il fronte<ref>Il generale Montgomery riteneva, data la debolezza delle forze tedesche presenti nel settore, che un solo corpo d'armata sarebbe stato sufficiente per occupare la Bretagna ma il generale Bradley fondava i suoi dubbi sulla possibilità di un contrattacco in un settore non ancora consolidato, annotando che "non possiamo rischiare di trovarci con una cerniera allentata". Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 361|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:US Army field gun in action.jpg|thumb|left|Artiglieria statunitense impegnata contro le postazioni difensive tedesche del porto fortificato di [[Brest (Francia)|Brest]] ]]
 
Tra l'1 ed il 2 agosto la 3ª armata riuscì a fare passare attraverso il ponte di Pontaubault quattro divisioni, di cui due corazzate, debolmente contrastate delle forze tedesche che ripiegarono velocemente verso i porti fortificati, non essendo riuscite a stabilizzare un fronte<ref>La 3ª armata non incontrò resistenza lungo il suo cammino, trovandosi di fronte solo reparti sbandati che tentavano di raggiungere le guarnigioni presenti nei porti fortificati. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 89|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>. La [[6th Armored Division (United States Army)|6ª divisione corazzata]], comandata dal generale [[Robert W. Grow]], si diresse verso ovest, marciando in un territorio già in gran parte occupato dalla [[resistenza francese]] e catturando 4.000 prigionieri praticamente senza subire perdite, mentre la 4ª divisione corazzata, passata al comando del generale [[John S. Wood]], si diresse verso sud in direzione di [[Châteaubriant]], superando [[Rennes]], la quale venne occupata il mattino del 4 agosto da reparti dell'8ª divisione di fanteria<ref>Il seppure breve ritardo dovuto alla conquista delle città e la distanza di circa 300 chilometri da Avranches a Brest consentirono ai tedeschi di rafforzare le difese di Brest, facendo perdere la possibilità di conquistarla con un veloce colpo di mano. Vedi {{Cita|Carell1960|p. 329|Carell 1960|harv=s}}.</ref>.
 
Conquistato l'importante nodo stradale il generale Wood, constatata l'insussistenza di forze nemiche sufficienti ad operare un contrattacco nel settore, largo circa 150 chilometri, che andava da Avranches all'estuario della [[Loira]], avrebbe inteso deviare verso est in direzione di [[Chartres]], iniziando a porre le basi per quella che sarebbe stata l'offensiva verso Falaise, ma il generale Middleton, in accordo con il generale Bradley, ordinò alla 4ª divisione corazzata di proseguire sull'originaria direttrice di marcia, allo scopo di occupare [[Vannes]] ed impadronirsi della [[baia di Quiberon]], destinata, secondo i piani prestabiliti nell'operazione Overlord, ad ospitare un altro porto artificiale<ref>Il generale Wood chiese ripetutamente l'autorizzazione di procedere verso est, sostenendo che la 4ª divisione corazzata avrebbe potuto arrivare a Chartres in soli due giorni, contestando il perseguimento dei piani generali dell'invasione, i quali non tenevano conto in alcun modo della situazione militare contingente, ma dovette comunque arrestare la sua marcia. Vedi {{Cita|Hart2009|p. 780|Liddell Hart 2009|harv=s}}.</ref>, tenendola di fatto bloccata di fronte a Lorient dal 6 al 10 agosto, e consentendole di riprendere la marcia verso est solo il giorno 13<ref>Il prosieguo delle operazioni dimostrò l'inutilità nel perseguire l'obiettivo di conquistare i porti bretoni poiché da un lato, dopo l'occupazione di Cherbourg, sarebbe stato naturale ritenere che anche quelli sarebbero stati resi inservibili, e dall'altro si produsse un ritardo nell'offensiva verso est che sarebbe risultata decisiva. Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 364|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>.
 
L'occupazione della Bretagna, analogamente a quanto avvenne per la conquista di Cherbourg, costituì per gli Alleati una significativa vittoria sul piano del prestigio ma non ottenne risultati apprezzabili sul piano militare; le forze tedesche presenti nella regione erano troppo deboli per contrastare un'avanzata verso est, in direzione di Falaise e Parigi, ed i porti, obiettivi primari nella preparazione dell'apertura del secondo fronte, non furono conquistati in tempo utile per renderli operativi e per essere utilizzati durante la campagna: Brest venne occupata solo il 19 settembre mentre le guarnigioni di Lorient e di Saint-Nazaire si arresero solo alla fine della guerra, e dovettero passare altre due settimane affinché le truppe statunitensi impegnate in Bretagna raggiungessero [[Argentan]] per congiungersi con il fianco sinistro della 2ª armata britannica<ref>Il generale Patton in seguito protestò in quanto venne impedito alla 3ª armata di deviare verso nord tagliando la possibile ritirata ai tedeschi, poiché questo avrebbe potuto provocare scontri con i britannici. Vedi {{Cita|Hart2009|p. 781|Liddell Hart 2009|harv=s}}.</ref>.
 
==== Il contrattacco tedesco ====
{{vedi anche|operazione Lüttich}}
[[File:Cartemortain2.jpg|thumb|right|Direttrici d'attacco del [[XXXXVII Panzerkorps (Wehrmacht)|XXXXVII corpo corazzato tedesco]] durante l'[[operazione Lüttich]] ]]
 
La veloce avanzata in Bretagna e nella [[valle della Loira]] aveva consentito agli statunitensi di sfondare il fianco sinistro dello schieramento tedesco ma questo, sul lato destro, era ancora sufficientemente stabile e solo il controllo della città di Avranches garantiva l'afflusso delle truppe e dei rifornimenti. Allo scopo di allargare il corridoio, il VII corpo avanzò verso est in direzione di [[Mortain]], che venne occupata il 3 agosto dalla 1ª divisione di fanteria e dalla 3ª divisione corazzata, mentre il XIX corpo iniziò una manovra in direzione sud-est, con l'intento di raggiungere il fiume Vire<ref>{{Cita|Salmaggi-Pallavisini1989|p. 571|Salmaggi, Pallavisini 1989|harv=s}}.</ref>. Lo spazio di circa 25 chilometri, aperto dalla 1ª armata alla base della penisola di Cotentin, era tuttavia ancora troppo sottile ed il pericolo di un contrattacco che tagliasse le linee di collegamento e che isolasse le truppe che avevano superato Avranches era ancora presente ed Hitler tentò di sfruttare questa possibilità, pianificando la cosiddetta "[[operazione Lüttich]]", ossia un attacco portato con tutte le forze corazzate in quel momento disponibili per riconquistare Mortain, isolare la 3ª armata, ristabilizzare il fronte e porre le basi per una controffensiva che avrebbe respinto gli Alleati verso la Manica<ref>Il 2 agosto il generale Warlimont giunse al comando di von Kluge per portare gli ordini del Führer ma, mentre il feldmaresciallo riteneva che l'unica possibilità di evitare il collasso fosse la pianificazione di una strategia difensiva, che permettesse alle forze tedesche di raggrupparsi in posizione difensiva all'interno della Francia, l'intenzione di Hitler era quella di sferrare una controffensiva che "spazzasse via tutto lo schieramento Alleato in Normandia". Vedi {{Cita|Carell1960|p. 331|Carell 1960|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:Americans-in-mortain.jpg|thumb|left|Soldati della [[30th Infantry Division (United States Army)|30ª divisione di fanteria statunitense]] tra le rovine di [[Mortain]] ]]
 
Nei piani del Führer l'attacco doveva essere portato con otto divisioni corazzate e una di panzergrenadier: la 1ª e 2ª SS e la [[17. SS-Panzergrenadier-Division "Götz von Berlichingen"|17ª SS-Panzergrenadier]] (quest'ultima dello Standartenführer [[Otto Binge]]), assieme alla 2ª e alla 116ª a formare il [[XXXXVII Panzerkorps (Wehrmacht)|XXXXVII corpo corazzato]] comandato dal generale [[Hans Freiherr von Funck]]; e la [[9. Panzer-Division (Wehrmacht)|9ª]] ([[Erwin Jollasse]]), e l'[[11. Panzer-Division (Wehrmacht)|11ª]] ([[Wend von Wietersheim]]), stanziate nel sud della Francia e già promesse a von Kluge il 27 luglio, assieme alla 9ª SS, passata al comando dell'Oberführer [[Friedrich-Wilhelm Bock]], e alla 10ª SS che operavano nel settore di Caen, per un totale di circa 1.400 carri armati. Lo scopo era quello di realizzare un'offensiva simile allo sfondamento operato dal generale [[Erich Ludendorff]] nella [[battaglia di Liegi]] durante la [[prima guerra mondiale]]<ref>L'intento che Hitler confidò a Warlimont era quello di "tenere il nemico confinato nella sua testa di ponte ed infliggergli gravi perdite, allo scopo di indebolirlo e riuscire alla fine a distruggerlo." Vedi {{Cita|Keegan2000|p. 398|Keegan 2000|harv=s}}.</ref>. Le condizioni del fronte tedesco tuttavia non permettevano il tempo di attesa necessario per raggruppare tutte le forze e quindi von Kluge decise di utilizzare solo le quattro divisioni già presenti nella zona, le quali disponevano di soli 250 carri armati, per l'attacco che prese il via la notte tra il 6 ed il 7 agosto<ref>Il piano di von Kluge prevedeva che tre delle quattro divisioni disponibili avrebbero avanzato verso Mortain, mentre la quarta avrebbe puntato verso Avranches; Hitler espresse il suo diniego, considerando le forze del XXXXVII corpo corazzato troppo deboli per l'obiettivo prefissato, ma autorizzò comunque l'attacco. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 91|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:Alençon 1.jpg|thumb|right|Soldati statunitensi ad [[Alençon]] durante l'avanzata verso [[Falaise (Calvados)|Falaise]] ]]
 
Le forze tedesche avanzarono senza essere precedute dal fuoco di sbarramento dell'artiglieria, allo scopo di tentare di sfruttare il fattore sorpresa: la 2ª divisione corazzata SS e la 17ª divisione SS-Panzergrenadier superarono Mortain da nord e da sud, conquistando [[Romagny (Manica)|Romagny]] e [[Le Mesnil-Adelée]], mentre la 1ª e la 116ª divisione rimasero indietro; il quartier generale di Bradley, preavvertito la sera del 6 agosto dal [[Crittografia|servizio crittografico]] [[Ultra (crittografia)|Ultra]] dell'attacco tedesco, aveva messo in allarme la 30ª divisione, la quale, immediatamente dopo l'inizio dell'attacco, aprì il fuoco con artiglieria e [[Mortaio|mortai]], rallentando la marcia del XXXXVII corpo corazzato che, il mattino del 7 agosto, venne comunque a trovarsi a soli 15 chilometri da Avranches<ref>{{Cita|Lucas1992|p. 143|Lucas 1992|harv=s}}</ref>. Il contrattacco statunitense fu immediato: la 4ª divisione corazzata fu inviata a bloccare il lato nord dell'avanzata tedesca, la 3ª divisione corazzata andò a rinforzare la 30ª divisione ed il [[XV Corps (United States Army)|XV corpo]], comandato dal generale [[Wade H. Haislip]], si diresse verso sud in direzione di [[Alençon]] e di Argentan, prospettando una larga manovra di accerchiamento<ref>L'attacco tedesco, condotto con forze insufficienti ed indebolite, offrì agli statunitensi la possibilità non solo di sconfiggere il nemico ma di annientarlo, tanto che il generale Bradley confidò ad Henry Morgenthau Jr., recatosi a trovarlo, che "questa è un'opportunità quale si presenta a un comandante non più di una volta ogni cento anni; ci accingiamo a distruggere un'intera armata tedesca". Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 366|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>.
 
Lo stesso giorno l'attacco tedesco subì un ulteriore rallentamento dovuto all'azione dei cacciabombardieri [[Royal Air Force|britannici]] [[Hawker Typhoon|Typhoon]] e dei [[Republic P-47 Thunderbolt|Thunderbolt]] [[United States Army Air Force|statunitensi]] che attaccarono la 2ª divisione corazzata, priva della copertura aerea promessa di Hitler<ref>I pochi aerei tedeschi che decollarono da Parigi vennero attaccati dagli aerei Alleati sopra le loro basi e nessuno raggiunse il campo di battaglia. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 93|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>, infliggendole gravi perdite e riducendo drasticamente il già esiguo numero di panzer disponibili, tanto che von Kluge ritenne di doverlo fermare e di riposizionare le forze in assetto difensivo, anche se Hitler insistette affinché esso fosse proseguito<ref>Il Führer ordinò di proseguire l'attacco "con audacia e sprezzo del pericolo", sostenendo che "ogni uomo deve essere convinto della vittoria". Vedi {{Cita|Keegan2000|p. 406|Keegan 2000|harv=s}}.</ref>. L'ultimo tentativo di continuare l'operazione fu costituito dall'affiancare alle residue forze rimaste l'ultima unità corazzata disponibile, la 9ª divisione, in quel momento impegnata a fronteggiare l'avanzata della 3ª armata statunitense che premeva verso est dalla Bretagna, ma anche questo tentativo non ebbe successo, contribuendo inoltre a scoprire ulteriormente il fianco sud dello schieramento che rischiava di sfaldarsi, e, soprattutto, dopo l'inizio dell'avanzata britannica nella zona di Caen in direzione di Falaise, vi era il pericolo concreto che la 7ª armata e la [[5. Panzerarmee|5ª armata corazzata]], affidata al comando del generale Heinrich Eberbach, rimanessero intrappolate; questo indusse il Führer ad interrompere l'attacco l'11 agosto, evitando tuttavia di ordinare il ripiegamento<ref>{{Cita|Carell1960|p. 337|Carell 1960|harv=s}}.</ref>.
 
=== Fronte della 2ª armata britannica ===
==== I limitati progressi di Montgomery ====
{{vedi anche|operazione Spring|operazione Bluecoat}}
[[File:Spring-counterattacks.jpg|thumb|right|Il [[contrattacco]] tedesco durante l'[[operazione Spring]] ]]
 
Contemporaneamente allo sfondamento realizzato dal VII e dall'VIII corpo statunitense sul fianco sinistro della 7ª armata tedesca, la 2ª armata britannica si mosse in direzione sud, proseguendo sulla direttrice di avanzata che, dieci giorni prima, l'avevano portata alla conquista di Caen; il 30 luglio ebbe inizio l'[[operazione Bluecoat]], ossia l'offensiva che avrebbe dovuto portare l'VIII corpo britannico, appoggiato sul suo fianco destro dal V corpo statunitense, ad avanzare in direzione di [[Vire (Calvados)|Vire]] e di [[Mont Pinçon]]. Tale operazione seguì il primo infruttuoso tentativo di avanzata, avvenuto cinque giorni prima ad opera del II corpo canadese con la cosiddetta "[[operazione Spring]]", bloccata dopo soli due giorni dal I corpo corazzato SS comandato dall'Oberstgruppenführer [[Josef Dietrich]]<ref>{{Cita|Salmaggi-Pallavisini1989|p. 527|Salmaggi, Pallavisini 1989|harv=s}}.</ref>.
 
L'operazione non ottenne i risultati previsti e, nonostante la cattura di circa 10.000 prigionieri, la resistenza opposta dalla 5ª armata corazzata e dal [[II. SS-Panzerkorps|II corpo corazzato SS]], comandato dall'Obergruppenführer [[Wilhelm Bittrich]], non consentì alle forze Alleate di andare oltre la conquista di Vire, fermando la loro avanzata dopo appena 3 chilometri. Mentre nel comando statunitense il generale Bradley assumeva il comando di tutte le forze statunitensi in Francia, designate come [[Twelfth United States Army Group|XII gruppo di armate]], il generale Montgomery, frustrato dai limitati progressi rispetto all'alleato, rimosse dal comando alcuni generali colpevoli, a suo pensare, di non motivare adeguatamente le truppe<ref>Nel comando statunitense il generale Courtney Hodges assunse il comando della 1ª armata mentre il fallimento dell'operazione Bluecoat indusse Montgomery a rimuovere dal comando i generali George Erskine e Gerard Bucknall. Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 343|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>.
 
==== Lo sfondamento della 1ª armata canadese a Falaise ====
{{vedi anche|operazione Totalise|operazione Tractable}}
[[File:Falaise 13 aout 44.jpg|thumb|right|Movimenti delle [[Alleati della seconda guerra mondiale|forze Alleate]] dal 1º al 13 agosto 1944]]
 
Contemporaneamente all'inizio del contrattacco tedesco nella zona di Mortain anche la 2ª armata britannica riprese l'avanzata ed il 6 agosto la 43ª divisione di fanteria "Wessex" conquistò la cima di [[Mont Pinçon]], mentre la 59ª divisione di fanteria "Staffordshire" attraversò il fiume Orne a nord di [[Thury-Harcourt]]. Questi movimenti precedettero l'attacco in direzione sud che prese il via la notte tra il 7 e l'8 agosto ad opera del II corpo d'armata canadese; il generale Montgomery infatti, dopo il fallimento dell'operazione Bluecoat, aveva ordinato di riprendere l'avanzata verso Falaise al fine di prendere alle spalle le forze corazzate tedesche che stavano avanzando verso Avranches, con l'ulteriore scopo di appoggiare i combattimenti difensivi degli statunitensi e di impedire a von Kluge di distogliere le forze presenti nel settore di Caen per supportare l'operazione Lüttich<ref>{{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 94|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:Operation Tractable.svg|thumb|upright|left|Movimenti delle [[Alleati della seconda guerra mondiale|forze Alleate]] durante le operazioni [[operazione Totalise|Totalise]] e [[operazione Tractable|Tractable]] ]]
 
L'attacco, denominato "[[operazione Totalise]]", fu preceduto da un bombardamento a tappeto che spianò il terreno alla [[4th Canadian Armoured Brigade|4ª brigata corazzata canadese]], alla 51ª divisione di fanteria "Highland" ed alla 3ª divisione di fanteria canadese che iniziarono ad avanzare, supportate dall'azione dell'[[Eighth Air Force|8ª forza aerea]] che tuttavia, analogamente a quanto avvenuto sul fronte statunitense, sbagliò la misura dei lanci di bombe colpendo anche le forze Alleate<ref>Alle ore 12:50 492 fortezze volanti bombardarono le linee tedesche ma causarono circa 300 morti tra le truppe canadesi e britanniche, le quali aprirono il fuoco contro gli aerei abbattendone uno. Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 385|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>. Le forze tedesche avevano perso tre divisioni corazzate, inviate ad ovest per l'attacco verso Avranches, e il primo urto fu sostenuto dall'[[89. Infanterie-Division (Wehrmacht)|89ª divisione di fanteria]], appena giunta dalla [[Norvegia]]<ref>L'89ª divisione di fanteria venne impegnata priva di armi anticarro e senza mezzi blindati, venendo velocemente travolta dall'avanzata Alleata. Vedi {{Cita|Carell1960|p. 340|Carell 1960|harv=s}}.</ref>, e dalla 12. SS-Panzer-Division "Hitlerjugend", le quali riuscirono a bloccare l'avanzata Alleata a [[Tilly-la-Campagne]]; il 9 agosto, dopo che erano stati percorsi circa 10 chilometri, un contrattacco tedesco causò la perdita di 47 carri armati Alleati<ref>Il 7 agosto i tedeschi avevano perso uno dei più famosi comandanti carristi, [[Michael Wittmann]], il quale venne attaccato da cinque Sherman britannici che distrussero il suo Tiger uccidendolo. Vedi {{Cita|Keegan2000|p. 408|Keegan 2000|harv=s}}</ref> e l'offensiva, nonostante la [[1 Dywizja Pancerna (PSZ)|1ª divisione corazzata polacca]] del generale [[Stanisław Maczek]] fosse riuscita ad occupare [[Saint-Sylvain (Calvados)|Saint-Sylvain]], iniziò a perdere slancio, tanto che, il giorno 11, dopo un fallito attacco tentato la notte del 10 verso quota 195, nella zona di [[Estrées-la-Campagne|Quesnay]], il generale Montgomery, visti i minimi progressi realizzati, dovette interromperla<ref>In quel momento i tedeschi disponevano di soli 35 panzer mentre il II corpo d'armata canadese ne possedeva più di 700 ma, visto l'affluire di, sia pur deboli, rinforzi da parte tedesca si ritenne di dovere interrompere l'offensiva, allo scopo di realizzarne una successiva, sempre coordinata con l'utilizzo massiccio di forze aeree, che avrebbe finalmente consentito agli Alleati di operare lo sfondamento verso Falaise. Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 387|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:Macz5.jpg|thumb|right|Colonna motorizzata tedesca distrutta dalla [[1 Dywizja Pancerna (PSZ)|1ª divisione corazzata polacca]] durante l'offensiva verso [[Falaise (Calvados)|Falaise]] ]]
 
Nei giorni tra il 12 ed il 14 agosto i movimenti delle truppe canadesi furono limitati alla zona di [[Laize-la-Ville]], mentre Montgomery stendeva i preparativi per l'attacco successivo, allo scopo di sfondare definitivamente il sempre più indebolito fronte tedesco di fronte a Falaise, che distava ormai solo 20 chilometri. L'attacco, la cosiddetta "[[operazione Tractable]]", prese il via il mattino del 14 agosto, preceduto nuovamente da un bombardamento corto che causò circa 300 vittime<ref>Il bombardamento fu così intenso da cancellare persino il tracciato delle strade. Vedi {{Cita|Salmaggi-Pallavisini1989|p. 374|Salmaggi, Pallavisini 1989|harv=s}}.</ref>, ma la 4ª brigata corazzata canadese, superato non senza difficoltà il fiume [[Laison]], venne immediatamente rallentata dall'azione dell'artiglieria controcarro, e la 3ª divisione di fanteria canadese, dopo avere conquistato il villaggio di [[Soulangy]], lo perdette il giorno dopo a seguito di un contrattacco, mentre la [[2nd Canadian Infantry Division|2ª divisione di fanteria canadese]], comandata dal generale [[Charles Foulkes]], approfittò del ripiegamento dei tedeschi per posizionarsi a circa due chilometri dalla periferia di Falaise, iniziando l'attacco alla città che venne liberata il 17 agosto<ref>I combattimenti all'interno di Falaise furono cruenti e tra questi vi fu quello avvenuto nella ''École supérieure'' della città, dove 60 giovani della 12. SS-Panzer-Division "Hitlerjugend", resistettero per tre giorni e solo quattro di loro sopravvissero. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 94|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>, giorno in cui Hitler destituì il feldmaresciallo von Kluge dal comando del Oberbefehlshaber West, per sostituirlo con il feldmaresciallo [[Walter Model]]<ref>Il 17 agosto il feldmaresciallo von Kluge si stava recando in automobile al fronte per incontrare personalmente il generale Heinrich Eberbach ma la sua automobile venne colpita dall'attacco di un cacciabombardiere ed il feldmaresciallo non riuscì a mettersi in comunicazione con il comando per alcune ore, ingenerando in Hitler il sospetto che egli stesse intavolando trattative con gli Alleati, e che di conseguenza potesse essere stato coinvolto nell'attentato del 20 luglio, fatto questo fu sufficiente per destituirlo dal comando. Congedatosi dalle sue truppe il feldmaresciallo scrisse una lettera al Führer annunciando il suo suicidio, unito alla preghiera di porre termine alla guerra. Vedi {{Cita|Carell1960|p. 350|Carell 1960|harv=s}}.</ref>.
 
Il nuovo comandante del fronte ovest diede immediatamente disposizioni per il ritiro della 7ª armata e di ciò che restava della 5ª armata corazzata, lasciando al II corpo corazzato SS ed al XXXXVII corpo corazzato il compito di tenere rispettivamente a nord contro i britannici ed a sud contro gli statunitensi. Quest'ultimi tuttavia erano fermi ad Argentan, mentre la 1ª divisione corazzata polacca e la [[4th Canadian (Armoured) Division|4ª divisione corazzata canadese]], comandata dal generale [[George Kitching]], procedevano lentamente verso [[Trun (Francia)|Trun]]; il 18 agosto venne occupata [[Louvières (Calvados)|Louvières]], ma l'avanzata fu ostacolata, oltreché dalla natura del terreno e dalla resistenza delle forze tedesche, dai continui attacchi aerei che, oltre ad infliggere danni e gravi perdite ai tedeschi, continuavano a colpire le avanguardie Alleate<ref>I cacciabombardieri Alleati in quel periodo effettuarono dalle 2.000 alle 3.000 sortite al giorno ma le truppe di terra continuavano a lamentare scarsa precisione nell'identificazione dei bersagli da parte dei piloti e, solo il 18 agosto, i canadesi persero 51 uomini e 21 veicoli, mentre i polacchi lamentarono la distruzione di metà delle loro scorte di benzina. Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 392|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>. Montgomery chiese ripetutamente a Simonds e [[Harry Crerar|Crerar]] (comandante della 1ª armata canadese) di accelerare la marcia al fine di chiudere rapidamente il varco tra la 1ª armata canadese e la 3ª armata statunitense, ma la resistenza della [[3. Fallschirmjäger-Division (Wehrmacht)|3ª divisione paracadutisti]] tedesca consentì a migliaia di superstiti della 7ª armata di fuggire verso est; il 19 agosto le avanguardie della 3ª armata raggiunsero la [[Senna]] a [[Mantes-la-Jolie]] ed, il 21 agosto, le truppe polacche e statunitensi si incontrarono a [[Chambois]]<ref>L'avanzata di Patton verso la Senna, ordinata da Bradley, ritardò l'azione degli statunitensi per incontrarsi con i canadesi ed i polacchi ma allo stesso tempo impedì ai tedeschi di organizzare una linea difensiva lungo la Senna. Vedi {{Cita|Keegan2000|p. 413|Keegan 2000|harv=s}}.</ref>, non riuscendo tuttavia a chiudere completamente la [[Sacca (militare)|sacca]]<ref>Dopo che le forze Alleate si riunirono a Chambois, restò una spazio largo circa 5 chilometri, lungo il fiume Dives tra Trun e Chambois, dove passarono i superstiti della 7ª armata, ai quali, il 19 agosto, il generale Hausser aveva accordato la facoltà di "salvarsi ognuno per conto proprio". Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 95|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>.
 
=== La sacca di Falaise ed i dubbi sull'avanzata verso Parigi ===
{{vedi anche|sacca di Falaise}}
[[File:Alliedsoldiersandfrenchcivilians.jpg|thumb|right|Soldati della [[50th (Northumbrian) Infantry Division|50ª divisione di fanteria canadese "Northumbria"]] a colloquio con alcuni civili francesi il 23 agosto 1944]]
 
Tra il 21 ed il 22 agosto gli ultimi reparti sbandati della 7ª armata e della 5ª armata corazzata riuscirono, combattendo od eludendo le truppe Alleate, ad evadere dalla sacca prima che questa si chiudesse definitivamente, portando a 300.000 il numero complessivo dei soldati che riuscirono a salvarsi, ma fino al 24 agosto un ponte gettato da reparti del genio sulla Senna consentì il passaggio, oltre che delle truppe, anche a 25.000 veicoli che poterono attraversarlo solo di notte<ref>Il merito del passaggio di un così grande numero di soldati e di mezzi al di là della Senna fu attribuito agli ultimi combattenti della 12. SS-Panzer-Division "Hitlerjugend", i quali resistettero fino all'ultimo allo scopo di tenere aperto un passaggio per le truppe in ritirata. Vedi {{Cita|Keegan2000|p. 413|Keegan 2000|harv=s}}.</ref>. La chiusura della sacca costò ai tedeschi la perdita di 60.000 uomini, che si aggiunsero al totale di quaranta divisioni perdute durante la battaglia di Normandia, ma Montgomery, che solo due giorni prima aveva emanato una direttiva esortando i comandanti sul campo a "compiere un ultimo sforzo per tappare la bottiglia normanna", nonostante fosse giunto alla conclusione che tutte le forze tedesche ad ovest delle linee alleate erano state annientate o catturate, si era parimenti reso conto che la sacca era stata chiusa con notevole ritardo, permettendo la fuga ad un numero troppo elevato di soldati ed infatti, immediatamente dopo l'incontro tra i reparti avanzati delle due armate Alleate, il generale Crerar rimosse dal comando della 4ª divisione corazzata il generale George Kitching, colpevole a suo dire di non essere avanzato abbastanza velocemente, sostituendolo con il generale [[Christopher Vokes]]<ref>La chiusura tardiva della sacca consentì la fuga anche ad un cospicuo numero di alti ufficiali e molti comandanti nella 1ª armata canadese seguirono lo stesso destino del generale Kitching. Vedi {{Cita|Hastings1985|p. 395|Hastings 1985|harv=s}}.</ref>.
 
Una volta eliminata la resistenza delle due armate tedesche di stanza in Normandia, la 2ª divisione corazzata francese, comandata dal generale [[Philippe Leclerc de Hauteclocque]], inquadrata nella 3ª armata statunitense, il 23 agosto si mosse verso Parigi dove, da accordi intercorsi tra gli Alleati, sarebbe entrata per prima. Era accaduto infatti che [[Charles de Gaulle]], insieme al generale [[Henri Giraud]] del [[Comitato Francese di Liberazione Nazionale]], il 9 agosto si era incontrato con il generale Eisenhower<ref>Il generale de Gaulle, durante un precedente incontro, aveva ottenendo dal comando Alleato anche la responsabilità del Comitato nell'amministrazione della Francia liberata. Vedi {{Cita|Biagi1992|p. 402|Biagi 1992|harv=s}}.</ref> allo scopo di convincerlo a fare entrare per prima nella [[Capitale (città)|capitale]] l'unità francese, vedendosi opporre, anche per mano di Bradley, alcune obiezioni in merito all'avanzata verso Parigi: dal punto di vista logistico la necessità, dopo la liberazione, di rifornire i due milioni di abitanti; dal punto di vista politico, la volontà di non interferire nella lotta di potere tra la destra e la sinistra francese, elemento che sarebbe stato inevitabile essendo il generale da Gaulle il presidente del [[Governo provvisorio della Repubblica francese]]; dal punto di vista militare, la sostanziale inutilità dell'obiettivo, che avrebbe ritardato l'inseguimento delle due armate tedesche in ritirata. L'insistenza francese produsse l'effetto desiderato ed Eisenhower avallò la proposta, dichiarando che "non vi fossero validi motivi per ritardare l'occupazione di Parigi"<ref>L'opinione contraria all'occupazione di Parigi era stata sostenuta anche da Montgomery, il quale non solo riteneva che questo avrebbe impedito di incalzare le due armate tedesche ma sottolineò che avrebbe preferito aggirare la città ed attenderne la resa, ed ancora più esplicito fu il parere di Bradley, secondo il quale Parigi "non avrebbe dovuto significare nient'altro che un punto nero sulla nostra cartina. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 106|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>.
 
=== La liberazione di Parigi e la fine della battaglia di Normandia ===
{{vedi anche|liberazione di Parigi}}
[[File:Battle for paris FFI1.png|thumb|right|Abitanti di Parigi aprono il fuoco contro le truppe tedesche durante l'insurrezione]]
Adolf Hitler, a seguito dell'avanzata degli Alleati in Normandia e verso Parigi, il 7 agosto convocò il generale [[Dietrich von Choltitz]] a [[Kętrzyn|Rastenburg]], nominandolo comandante militare di ''Groß-Paris'' ("grande Parigi", intesa come l'intero [[Agglomerazione|agglomerato urbano]]), conferendogli tutti i poteri di comandante di una fortezza assediata. Il 10 agosto gli trasmise i suoi piani per la difesa, sostenendo che il mantenimento della capitale francese sarebbe stato di vitale importanza sia strategica che politica; l'idea del Führer si basava sul pericolo dello sfondamento dell'intero fronte, con annessa la perdita delle rampe di lancio da cui partivano le bombe volanti dirette in Inghilterra, e sul fatto che la perdita di Parigi aveva storicamente sempre rappresentato la perdita di tutta la Francia, e quindi dette disposizioni affinché la città fosse predisposta ad una difesa estrema ed, in caso di sconfitta, che tutte le sue strutture fossero distrutte<ref>Hitler sostenne che Parigi "deve essere difesa fino all'ultimo uomo, senza badare alle distruzioni che potrebbero produrvisi; tutto deve essere minato, Parigi sarà trasformata in un mucchio di rovine ed il comandante deve difendere la città fino all'ultimo e, se necessario, rimanervi seppellito". Vedi {{Cita|Biagi1995VI|p. 2069|Biagi 1995 vol. VI|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:Exploitation.jpg|thumb|left|Linea del fronte il 25 agosto 1944, al termine della battaglia di Normandia]]
 
I successi delle armate Alleate, e soprattutto l'approssimarsi della sconfitta delle forze occupanti, incoraggiarono la popolazione di Parigi, in quel momento occupata da 20.000 soldati tedeschi, ad iniziare alcuni movimenti di ribellione, alla quale nessun ufficiale di collegamento Alleato poté opporsi<ref>La rivolta non poté essere controllata dai comandi Alleati, in quanto a Parigi nessuna fazione politica, essenzialmente comunisti e nazionalisti, "era disposta a farsi mettere nell'ombra dall'altra", né tanto meno a farsi sottrarre il merito della presa della città. Vedi {{Cita|Carell1960|p. 374|Carell 1960|harv=s}}.</ref>. Il 10 agosto elementi del [[Partito Comunista Francese|partito comunista]] organizzarono uno [[sciopero]], bloccando il traffico ferroviario in arrivo ed in partenza dalla capitale, inducendo von Choltitz a diramare l'ordine di disarmare la [[Police nationale|polizia]], la quale, rifiutandosi di ottemperarlo, si ammutinò; il 15 agosto avvenne una grande manifestazione spontanea che radunò la folla di fronte alla [[cattedrale di Notre-Dame]] per ascoltare le notizie provenienti dal fronte, il giorno 18 i muri della città furono ricoperti di manifesti che incitavano alla rivolta ed il 19 agosto 3.000 tra [[Gendarmerie nationale|gendarmi]] ed agenti di polizia occuparono la prefettura di Parigi, dando di fatto il via all'insurrezione che provocò i primi scontri a fuoco all'interno della città<ref>Il municipio, il tribunale ed il ministero della guerra vennero velocemente occupati e membri della resistenza incendiarono alcuni carri armati e, nei combattimenti che seguirono, furono uccisi 50 soldati tedeschi ed oltre 100 furono feriti. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 109|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>.
 
Il giorno successivo, dopo che von Choltitz aveva autorizzato, in segno di distensione, il rilascio di 4.213 prigionieri francesi, venne negoziata una [[Cessate il fuoco|tregua]] tra questi ed il [[Agente consolare|console]] [[svezia|svedese]] e rappresentante della [[Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale|Croce Rossa]] [[Raoul Nordling]] che venne inizialmente accettata<ref>Nel momento in cui la tregua venne accettata von Choltitz compì un altro gesto di distensione, liberando Alexandre Parodi, uno dei capi della resistenza più fedeli a de Gaulle. Vedi {{Cita|Keegan2000|p. 415|Keegan 2000|harv=s}}.</ref> ma il 21 agosto le SS, disattendendo le disposizioni per la tregua che miravano da un lato a consentire ai tedeschi di lasciare la città senza spargimenti di sangue e dall'altro ad evitarne la distruzione, aprirono il fuoco sui civili facendo riprendere i combattimenti che, da quel momento, cessarono solo dopo la liberazione della città<ref>Le imboscate contro i tedeschi si susseguirono in tutte le strade, furono innalzate più di 400 barricate e dalle finestre delle case vennero lanciate bombe molotov sui blindati tedeschi. Vedi {{Cita|Biagi1995VI|p. 2075|Biagi 1995 vol. VI|harv=s}}.</ref>. La situazione che si stava delineando a Parigi indusse il generale Eisenhower ad accelerare i tempi per la liberazione e, mentre il 23 agosto due divisioni della 3ª armata statunitense (la [[7th Armored Division (United States Army)|7ª divisione corazzata]] comandata dal generale [[Robert W. Hasbruck]] e la 79ª divisione di fanteria), avevano attraversato la Senna, ed in città era iniziata la caccia ai "''collabos''" ed alle "''souris grises''", venne autorizzato l'invio della 4ª divisione di fanteria e della 2ª divisione corazzata francese, forte di 16.000 uomini e 2.000 veicoli, direttamente su Parigi<ref>La decisione del generale Eisenhower fu influenzata anche dalla volontà di permettere la resa tedesca, consentendo a von Choltitz di trattarla "da militare a militare" con le autorità Alleate. Vedi {{Cita|Carell1960|p. 376|Carell 1960|harv=s}}.</ref>.
 
[[File:Crowds of French patriots line the Champs Elysees.jpg|thumb|left|La "parata della vittoria" della [[2e division blindée|2ª divisione corazzata francese]] sugli [[Champs-Élysées]] il 26 agosto 1944]]
[[File:American troops march down the Champs Elysees.jpg|thumb|right|La parata della [[28th Infantry Division (United States Army)|28ª divisione di fanteria americana]] sugli [[Champs-Élysées]] il 29 agosto 1944]]
 
Il 24 agosto lo SHAEF impartì le disposizioni per l'occupazione della capitale e la sera stessa il capitano [[Raymond Dronne]] si incontrò con il segretario generale del CNR ([[Conseil National de la Résistance]]) [[Georges Bidault]] all'[[Hôtel de Ville (Parigi)|Hôtel de Ville]] per comunicargliele. A mezzanotte, accolto dalle campane di Notre-Dame, il generale Leclerc fece il suo ingresso in città. Il giorno dopo, nel primo pomeriggio, dopo l'ultimo significativo scontro a fuoco, von Choltitz venne prelevato dall'[[Hôtel Meurice]], dove aveva sede il suo quartier generale, e portato in municipio dove, alla presenza di Leclerc, gli vennero dettate le condizioni per la resa; dopo che queste furono accettate, venne trasferito alla [[Gare de Paris Montparnasse]], dove impartì l'ordine ai reparti al suo comando di deporre le armi<ref>Il generale von Choltitz disobbedì all'ordine di Hitler di distruggere la città, impedendo inoltre il protrarsi di un'inutile resistenza, firmando formalmente la resa alle ore 15:15. Vedi {{Cita|Salmaggi-Pallavisini1989|p. 581|Salmaggi, Pallavisini 1989|harv=s}}.</ref>. Il generale de Gaulle giunse a Parigi alle 19:15 e si recò al ministero della guerra dove rifiutò di leggere il proclama, redatto da Bidault, tenendo un breve discorso dal balcone senza mai pronunciare le parole "resistenza" e "CNR", ed il 26 agosto pretese, non senza polemiche e contro il parere del comando Alleato, che le truppe francesi sfilassero in parata lungo gli Champs-Élysées<ref>Il generale Leonard T. Gerow, comandante del V corpo, aveva ordinato ai reparti francesi di spostarsi nella zona a nord-est della città, allo scopo di prevenire possibili contrattacchi tedeschi ma gli era stato comunicato da Leclerc che de Gaulle aveva a sua volta ordinato la parata della vittoria e che non si doveva contare sulle truppe francesi per almeno dodici ore. Gerow fece presente a Leclerc che egli si trovava sotto al suo comando e che quindi non poteva ricevere ordini da altri che non fosse lui ma la risposta di de Gaulle fu "vi ho prestato Leclerc e mi sembra di potervelo riprendere per poche ore". Vedi {{Cita|Biagi1995VI|p. 2084|Biagi 1995 vol. VI|harv=s}}.</ref>.
 
Il 28 agosto il generale de Gaulle dette l'ordine di scioglimento per le forze della [[Francia libera]] e per tutte le organizzazioni della resistenza, sottolineando che chi avesse desiderato continuare a combattere i tedeschi avrebbe potuto farlo solo entrando nel nuovo esercito francese. Il giorno dopo, con Parigi già completamente liberata, avvenne la parata della [[28th Infantry Division (United States Army)|28ª divisione di fanteria]] statunitense, comandata dal generale [[Norman Cota]], ponendo ufficialmente termine alla battaglia di Normandia<ref>La parata della 28ª divisione venne considerata una dimostrazione di forza, tendente ad appoggiare la pretesa di de Gaulle di comandare il governo provvisorio francese. Vedi {{Cita|H&Wvol.FortezzaEuropa|p. 111|AA.VV. Fortezza Europa 1993|harv=s}}.</ref>.
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro |autore= AA.VV.|titolo= Il terzo Reich, vol. Fortezza Europa|anno= 1993 |editore= H&W |id= {{NoISBN}}|cid=H&Wvol.FortezzaEuropa}}
* {{cita libro |autore= AA.VV.|titolo= La Storia, La Biblioteca di Repubblica, L'età dei totalitarismi e la seconda guerra mondiale, vol. 13|anno= 2004 |editore= De Agostini|id= {{NoISBN}}|cid=LaRepubblica2004}}
* {{cita libro|autore= Stephen Badsey|titolo= Normandy 1944. Allied landings and breakout| lingua= inglese |anno= 1990 |editore=Osprey|id= ISBN 0-85045-921-4 |cid=Badsey1990}}
* {{cita libro|autore= Eddy Bauer |titolo= Storia controversa della seconda guerra mondiale, vol. VI |anno= 1971 |editore=De Agostini |id={{NoISBN}} |cid=Bauer1971}}
* {{cita libro|autore= Enzo Biagi |wkautore=Enzo Biagi|titolo= La seconda guerra mondiale, parlano i protagonisti|anno= 1992 |editore=Rizzoli |id=ISBN 88-17-11175-9 |cid=Biagi1992}}
* {{cita libro|autore= Enzo Biagi |titolo= La seconda guerra mondiale, vol. VI |anno= 1995 |editore=Fabbri Editori |id={{NoISBN}} |cid=Biagi1995VI}}
* {{cita libro|autore= Paul Carell |titolo= Arrivano! Sie kommen!|anno= 1960 |editore=Bur |id=ISBN 88-17-11925-3 |cid=Carell1960}}
* {{cita libro|autore= David Fraser |titolo= Rommel, l'ambiguità di un soldato|anno= 1993 |editore=Mondadori|id=ISBN 88-04-41884-3 |cid=Fraser1993}}
* {{cita libro|autore= Peter Hoffmann|titolo=Tedeschi contro il nazismo|anno= 1994 |editore=il Mulino|id= ISBN 88-15-04641-0 |cid=Hoffmann1994}}
* {{cita libro|autore= Basil H. Liddell Hart|wkautore=Basil Liddell Hart|titolo=Storia militare della seconda guerra mondiale|anno= 1970 |edizione=2009 |editore=Oscar Storia, Mondadori |città= Milano |id=ISBN 978-88-04-42151-1 |cid=Hart2009}}
*{{cita libro|autore= Max Hastings|titolo=Overlord Il D Day e la battaglia di Normandia|anno= 1985 |edizione=1999 |editore=Oscar Storia, Mondadori |città= Milano |id=ISBN 88-04-37856-5 |cid=Hastings1985}}
* {{cita libro|autore= John Keegan|titolo= La seconda guerra mondiale|anno= 2000 |editore=Rizzoli|id= ISBN 88-17-86340-8 |cid=Keegan2000}}
* {{cita libro|autore= James Lucas|titolo= Il ruolo militare della 2ª divisione SS|anno= 1992|editore= H&W|id= ISBN 88-7133-060-9|cid=Lucas1992}}
* {{cita libro|cognome=Overy |nome=Richard |titolo=Russia in guerra |anno= 2000 |editore=Il Saggiatore |città=Milano |id=ISBN 88-428-0890-3 |cid=Overy2000 }}
* {{cita libro |autore= Cesare Salmaggi - Alfredo Pallavisini|titolo= La seconda guerra mondiale |anno= 1989 |editore= Mondadori |id= ISBN 88-04-39248-7|cid=Salmaggi-Pallavisini1989}}
 
== Voci correlate ==
* [[Sbarco in Normandia]]
* [[Fronte occidentale (seconda guerra mondiale)]]
 
{{seconda guerra mondiale}}
{{Portale|Francia|guerra|seconda guerra mondiale|storia}}
{{vetrina|15|gennaio|2012|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Battaglia di Normandia|arg=guerra|arg2=storia}}
 
[[Categoria:Guerra nel 1944]]
[[Categoria:Francia nella seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Germania nella seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Battaglie della seconda guerra mondiale che coinvolgono la Germania|Normandia]]
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{{Link VdQ|da}}
{{Link V|de}}
{{Link V|id}}
[[ar:عملية أوفرلورد]]
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