Peshitta: differenze tra le versioni

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Mostra alcune somiglianze linguistiche ed esegetiche coi Targumin aramaici. In altri passi (soprattutto Isaia, Salmi e i deuterocanonici, senza Tobia) i traduttori si sono basati sulla traduzione greca della Settanta.
 
[[Image:6thBeatitude.png|frame|La sesta beatitudine di Matteo 5,8 dalla Peshitta.:<br>''{{unicode|Ṭûḇayhôn l'aylên daḏkên b-lebbhôn: d-henôn neḥzôn l'alāhâ.}}''<br>Letteralmente: Buoni per sempre (i) puri in (il) cuore, (poi)ché loro vedranno Dio]]
 
Circa il Nuovo Testamento, la Peshitta mostra continuità sia col Diatesseron che con la Vecchia Siriaca. In alcuni passi, in particolare per gli [[Atti degli Apostoli]], è particolarmente evidente l'influsso dei manoscritti greci della famiglia occidentale. Nella Peshitta mancano completamente i libri neotestamentari di 2Pt, 2-3 Gv, Gd, Ap. Le moderne bibbie siriache li includono a partire da traduzioni più tarde del VI-VII secolo.
The Peshitta version of the New Testament shows a continuation of the tradition of the Diatessaron and Old Syriac versions, displaying some lively 'Western' renderings (particularly clear in the Acts of the Apostles). It combines with this some of the more complex 'Byzantine' readings of the fifth century. One peculiar feature of the Peshitta is the absence of [[2 Peter]], [[2 John]], [[3 John]], [[Epistle of Jude|Jude]] and [[Book of Revelation|Revelation]]. Modern Syriac Bibles add sixth or seventh century translations of these five books to a revised Peshitta text.
 
== Sviluppi moderni ==