Battaglia di Lepanto: differenze tra le versioni

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L'occupazione ottomana dell'isola fu legittimata dalla necessità di bloccare gli scali portuali da cui i pirati cristiani erano soliti salpare per depredare le navi turche dirette alla capitale. L'isola inoltre era stata in passato un possedimento musulmano. Solo dal 1480 era parte del dominio di [[Venezia]], città peraltro assai distante geograficamente. I sultani ottomani dunque si sentirono legittimati a rivendicare il controllo di Cipro, giovandosi, fra l'altro, del favore con cui auspicavano sarebbe stata accolta la dominazione turca dalla popolazione locale, che rimproverava ai veneziani un'eccessiva ingerenza ed un troppo duro sfruttamento.
 
Il contesto più generale è quello di una lotta generalizzata per il controllo del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]. Benché tra Oriente e Occidente gli scambi di persone, merci, denaro e tecniche non cessassero mai e anzi fossero sempre intensissimi<ref name="testo">Fernand Braudel, ''Civiltà e imperi del Mediterraneo nell'età di Filippo II'', Torino, Einaudi, 1953, p.801-807, 847-850. Le relazioni tra Venezia e Costantinopoli, soprattutto quelle di natura commerciale, erano state fino a quel momento piuttosto intense. Venezia importava dall'Oriente un'importante risorsa come il grano e nell'Impero Ottomano erano particolarmente apprezzati i prodotti di lusso provenienti dall'Italia, ad esempio stoffe pregiate,orologi, occhiali, carte geografiche a stampa e addirittura il formaggio parmigiano, vedi Alessandro Barbero, Lepanto. La battaglia dei tre imperi, Laterza 2010, p. 41-42</ref>, il crescente espansionismo ottomano in quegli anni preoccupava sempre più i governi dell'occidente mediterraneo. Esso minacciava non solo i possedimenti veneziani come Cipro, ma anche gli interessi spagnoli per via della pirateria.
Consapevole di questa tensione crescente, Pio V ritenne allora che il momento fosse propizio per coalizzare in una [[Lega Santa]] le troppo divise forze della cristianità<ref name="cris">Alessandro Barbero, ''Lepanto. La battaglia dei tre imperi'', Laterza 2010, p.126</ref>, alimentando lo [[spirito di Crociata]] per creare coesione intorno all'iniziativa.
 
Il [[vessillo]], benedetto dal Papa, giunse a [[Napoli]] il [[14 agosto]] [[1571]], dove venne consegnato solennemente a Don Giovanni d'Austria, nella [[Basilica di Santa Chiara (Napoli)|basilica di Santa Chiara]].