Penicillina: differenze tra le versioni
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La scoperta della penicillina viene attribuita allo scozzese [[Alexander Fleming]] nel 1928, che per essa vinse il [[premio Nobel per la medicina]] nel 1945. Fleming nel [[1928]] osservò che in una piastra di coltura contaminata da una muffa, la crescita batterica era inibita; così nacque la '''penicillina G''' capostipite di tutta la famiglia, usata ora solo come profarmaco per sintetizzare le nuove penicilline.
La penicillina G era attiva solo su Gram positivi e per effettuare iniezioni endovenose doveva essere salificata ('''penicillina G sodica''' o '''potassica''') ma ciò la rendeva estremamente caustica e dolorosa.
Data l'elevata idrosolubilità della molecola si distribuiva male nell'organismo e occorreva una somministrazione ogni 4 ore. Si pensò a una forma più oleosa per iniezioni, così venne esterificata prima con la [[procaina]] e in seguito con la [[benzatina]] (degli anestetici locali) che permettevano di aumentare gli intervalli di somministrazione fino a 48 ore, poiché necessitavano di esterasi dei tessuti per staccarsi dalla penicillina. Infine venne modificata direttamente la molecola portando alla scoperta della '''penicillina V''' o '''[[fenossimetilpenicillina]]''' somministrabile anche per via orale ma ancora inefficace su
È solo dal [[1941]] comunque, che la penicillina viene utilizzata contro infezioni batteriche. Nel [[1943]] l'industria americana, spinta dalle necessità belliche, ne iniziò la produzione a livello industriale, rivoluzionando il mondo della medicina e creando una nuova era per la moderna farmacoterapia.
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