Vicenza: differenze tra le versioni

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Durante l'[[Impero romano|impero]] la città prosperò sotto [[Adriano]]; risalgono alla dominazione romana il [[Teatro Berga]] e l'[[acquedotto]] Lobia ed è possibile identificare nell'attuale [[Corso Palladio]] il [[decumano]] massimo che tagliava la città da est a ovest<ref name="Franco Barbieri 2004"/>. I reperti trovati presso Piazza delle Erbe e Piazza Biade permettono di identificare questi luoghi come la sede originaria del [[Forum (luogo)|Foro]]. Da segnalare anche la presenza nel centro storico di un [[criptoportico]] di una [[domus]] patrizia, rimasto praticamente intatto. I mosaici e i sepolcri paleocristiani rinvenuti nella basilica di San Felice e Fortunato testimoniano la fioritura delle prime comunità di fedeli dopo l'editto di [[Costantino]] del 313. La città fu devastata successivamente dai [[Barbaro|Barbari]] (in particolare [[Eruli]]), ma risorse coi [[Goti]] nel [[489]] e fiorì sotto i [[Longobardi]] prima, e i [[Franchi]] poi. Vi trovarono sede molti [[San Benedetto da Norcia|benedettini]] che si occuparono, tra l'altro, della bonifica del territorio. La città in origine sorgeva infatti su un terreno [[acquitrino]]so e subito a nord confinava con un lago che andò progressivamente prosciugandosi durante l'epoca medievale. La presenza di due corsi d'acqua (gli attuali [[Bacchiglione]] e [[Retrone]]) e la scarsa elevazione del terreno favorì il verificarsi di frequenti alluvioni fino ad epoche recenti.
Nel 1300 la città fini sotto l'egida degli scaligeri di [[Cangrande]], cui si deve la costruzione delle mura e la trasformazione in torre del campanile del monastero benedettino di San Felice e Fortunato e il conio dell'unica moneta cittadina l'[[aquilino]] d'argento.
[[File:La Citt di Vicenza - 1604.jpg|thumb|left|La città di Vicenza agli inizi del [[XVII secolo]]]]