Teresina Bontempi: differenze tra le versioni
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Il suo nome è legato all'[[irredentismo]] del [[Canton Ticino]] e al giornale "[[L'Adula]]" di cui fu la direttrice. Fu un personaggio al centro di continue polemiche in Ticino e nella [[Svizzera]] tutta, in particolare fra il [[1912]] e il [[1936]].
Il padre, Giacomo, fu [[segretario]] del "Dipartimento della pubblica educazione" del Cantone Ticino e Teresina seguì gli studi magistrali diventando [[Ispettore|Ispettrice]] delle [[scuola elementare|scuole elementari]] del Cantone
Fu allieva prediletta di [[Maria Montessori]] di cui introdusse nel Cantone i suoi nuovi metodi pedagogici.
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L'attività politico-culturale di Teresina Bontempi va inquadrata nella grave condizione economico-sociale nella quale versava il Ticino fra le due guerre mondiali, anche con riferimento alla cultura e alla lingua italiane, con le conseguenti ''Rivendicazioni'' presentate alle autorità federali nel 1924 e appoggiate da tutti i partiti ticinesi.<ref>Ferdinando Crespi. ''Ticino irredento''. Capitolo secondo.</ref>
Assieme con un'amica, [[Rosetta Colombi, che sposò poi Piero Parini, gerarca fascista]], fondò la rivista "L'Adula" (dal nome della cima che divide il Ticino dalla zona germanofona), stampato a [[Bellinzona]], in cui denunciava soprattutto la progressiva tedeschizzazione alla quale andava soggetto il Canton Ticino. Successivamente i toni del giornale si acuirono verso simpatie irredentiste e infine filofasciste. Al giornale collaborarono noti esponenti della cultura, non solo ticinese, ma anche del Regno: ricordiamo [[Giuseppe Prezzolini]] (che nel 1912 aprì sulla "Voce" un dibattito sull'italianità del Ticino e nel 1913 riservò un numero della rivista al tema con la partecipazione fra gli altri di [[Francesco Chiesa (scrittore)|Francesco Chiesa]]), [[Giovanni Papini]], [[Giani Stuparich]], [[Scipio Slataper]] e altri.<ref>[http://sezioni.ps-ticino.ch/sonvico/mondo/pubblicazioni/Crespi,Ticino%20irredento04.htm Articoli sull'irredentismo ticinese e l'Adula]</ref>
{{Quote|''L'Adula svolse una pubblicistica tesa ad affermare l'italianità storica, culturale e linguistica delle terre ticinesi contro l'elvetismo e l'invadenza economica e culturale della stirpe ted. e contro le tendenze accentratrici dello Stato federale. Ciò gli attirò dagli inizi l'accusa di irredentismo; tuttavia, solo dopo la prima guerra mondiale, anche per l'adesione al fascismo della Colombi (il cui marito, Piero Parini, divenne un gerarca) nell'Adula si accentuò una italofilia più politica. I sospetti, confermati dai documenti, di collegamenti della redazione con gli autori di scritti di propaganda irredentistica pubblicati in Italia, motivarono l'intervento del Consiglio federale, che decretò la chiusura del giornale.<ref>[http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/i/I24590.php L'Adula di Teresina Bontempi]</ref>}}
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