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«''Comandante di gruppo di artiglieria particolarmente impegnato ed esposto, con l’esempio e l’ascendente personale fece della propria unità un forte ed agguerrito strumento di lotta che, anche nel logorio di un lungo, estenuante ripiegamento, conservò, per suo merito e nonostante quotidiane sanguinose perdite, intatta la coesione disciplinare e la capacità operativa. Catturato e sottoposto, per la fierezza del carattere e l’inflessibile attaccamento al dovere ed all’onore militare, a inenarrabili patimenti e privazioni, per oltre undici anni di prigionia seppe opporre alle più allettanti lusinghe ed alle più crudeli minacce e sevizie la dirittura del contegno, la cosciente indifferenza al sacrificio dalla vita, la completa dedizione di tutto se stesso alla Patria lontana ed alle sue istituzioni. Col suo fiero contegno fu per i compagni di prigionia simbolo delle più elette virtù di uomo e di soldato e per gli stessi nemici esempio di incorruttibile rettitudine e di fulgido valore. – Russia, 1942 – 1954''».
 
* Tenente '''[[Don Pasquale DE BARBIERI]]''','''[[ medaglia d'oro al valor militare alla memoria, ]]''' con la seguente motivazione:
«''Cappellano militare di altissime doti intellettuali e spirituali. Sempre presente dove più incombeva il pericolo ad alleviare con la voce della fede e del cuore ogni sofferenza. Durante un sanguinosissimo combattimento, invitato più volte a porsi in salvo, rifiutava per rimanere presso i suoi artiglieri feriti. Ferito lui stesso in più parti del corpo e reso cieco da un colpo di mortaio, invitato nuovamente a salvarsi, rispondeva: « Il mio posto è qui », e illuminato solo da sublime spirito di altruismo brancolava tra i morenti e continuava la sua santa missione chiudendo l’esistenza feconda di carità e d’amore fra gli artiglieri nei quali, in tre campagne, aveva alimentato la fiamma del dovere coi sacri ideali di Dio e della Patria. — Arbusow (Fronte russo), 26 dicembre 1942.''».
 
* Tenente medico '''[[Guido MIOTTO]]''','''[[ medaglia d'oro al valor militare alla memoria, ]]''' con la seguente motivazione:
«''Ufficiale medico di un gruppo di artiglieria divisionale, incurante del pericolo si prodigava nel raccogliere e curare i feriti e gli ammalati nei posti più avanzati e battuti, distinguendosi particolarmente durante duro ripiegamento. Catturato, si dedicava senza risparmio e senza preoccuparsi della sua incolumità tra innumerevoli ammalati di morbo contagioso, finché, colpito egli stesso dal male, moriva nel compimento del suo dovere stoicamente compiuto. —Fronte russo, dicembre 1942 - aprile 1943.''».