Procolo di Pozzuoli: differenze tra le versioni
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Tra la fine del V e gli inizi del VI secolo, al santo fu dedicato, come chiesa, lo splendido edificio marmoreo pseudoperiptero esastilo, di ordine corinzio con due rampe laterali che ascendono al basamento del pronao, che il ricco mercante Lucio Calpurnio aveva fatto erigere a Pozzuoli in onore dell'imperatore [[Ottaviano Augusto]].Questo tempio fu costruito dall'architetto [[Lucio Cocceio Aucto]] sui resti di un precedente tempio di età repubblicana risalente al 194 a.C,già ristrutturato da [[Silla]] nel 78 a.C. Le prime notizie della chiesa di San Procolo nel castro risalgono al 1027;qualche tempo dopo si ha notizia di un'altra chiesa dedicata a San Procolo nei pressi della sepoltura del Santo nel pretorio di Falcidio. Nel 1538 questo edificio di epoca augustea subì gravi danni a seguito dello sprofondamento di Tripergole e della conseguente nascita del [[Monte Nuovo]].Il vescovo Castaldo lo restaurò, e per far fronte alla spesa occorrente ottenne con decreto 16 giugno 1544, dal pontefice [[Paolo III]] la facoltà di vendere beni stabili della mensa vescovile fino al prezzo di 200 ducati d'oro di Camera. Nel [[1632]] il vescovo [[Martin de Leon y Cardenas]], poi arcivescovo di Palermo, arricchì e trasformò questa costruzione, inglobando nelle strutture barocche le precedenti vestigia del tempio romano. Grazie all'intervento degli architetti Bartolomeo Picchiati e [[Cosimo Fanzago]],fece aggiungere il coro, con annessa la sala Capitolare, arricchita con splendidi affreschi raffiguranti tutti i vescovi di Pozzuoli fino al 1732 e il campanile, oggi andato perduto ad eccezione di tre delle sue quattro antiche campane. Inoltre costruì nella nuova cattedrale un'apposita cappella per il culto dell'Eucarestia, provvedendola di un magnifico altare cesellato in marmi policromi e di ciborio ornato di bronzo dorato e di lapislazzuli. Qualche tempo dopo, il vescovo Zezza mise in collegamento con il Duomo l'ex chiesa della SS Trinità, esistente già nel [[XII secolo]], adibendola a sagrestia. Nel 1817 venne annessa anche l'adiacente capppella del SS. Corpo di Cristo, edificata nel 1354 con il nome di S. Giacomo degli Apostoli dal principe [[Luigi di Taranto]], marito della [[regina Giovanna I]], la quale nel 1363 la donò al Capitolo dei Canonici di Pozzuoli, perché pregassero per lei e la sua famiglia. Per distinguerla, forse, dall'altra chiesa di San Giacomo (l'attuale chiesa del Carmine) fu chiamata nel 1500 San Giacomo Reale, e verso il 1587,appunto, chiesa del Corpo di Cristo. A seguito di recenti restauri, ha riasssunto la sua precedente autonomia. Il duomo, dichiarato monumento nazionale con regio decreto n.1746 del 21 novembre 1940, divenne basilica minore pontificia con bolla di [[Pio XII]] del 25 novembre 1959.La navata centrale della Cattedrale venne completamente distrutta da un incendio, nella notte tra il 16 e il 17 maggio 1964 e da allora, la chiesa del Carmine svolge le funzioni di Cattedrale e dal 1995 la moderna chiesa di [[San Paolo]], nel quartiere di [[Monterusciello]], quelle di concattedrale. Successivi restauri,iniziati nel 1968 e attualmente in fase di svolgimento, hanno riportato alla luce le antiche strutture romane.
== Quadri superstiti all'incendio del 1964 ==
* Decollazione di San Gennaro di Agostino Beltrano;
* Gesù lava i piedi ai discepoli di Giacinto Diano;
* Addio di Gesù alla Madre di Giacinto Diano;
* Martirio dei Santi Onesimo, Alfio e Filadelfo della Scuola del Lanfranco;
* San Procolo e Nicea di Artemisia Gentileschi;
* Martirio di Sant' Artema di Giovanni Lanfranco;
* Adorazione dei pastori di Cesare Fracanzano;
* Martirio di Sant'Alessandro di Agostino Beltrano;
* San Gennaro nellAnfiteatro di Artemisia Gentileschi;
* Arrivo di San Paolo a Pozzuoli di Giovanni Lanfranco
== L'inno a San Procolo ==
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