Ercole II d'Este: differenze tra le versioni

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=== Il ducato ===
[[File:Pompeo leoni, ercole II d'este, 1554.JPG|thumb|200px|[[Pompeo Leoni]], medaglia di Ercole II d'Este, 1554.]]
Nel [[1534]] successe al padre divenendo duca nel mese di ottobre. Durante i primi anni si destreggiò bene tra le pressioni spagnole e francesi approfittando in particolare della relativa quiete dovuta la predominio spagnolo in quel periodo, sebbene molti suoi rapporti personali lo legassero maggiormente alla corte francese. Si trovò anche sotto le pressioni della curia papale che spingeva per il bando dalla sua corte di sospettati di eresia (anche [[Giovanni Calvino]] era stataostato a Ferrara nel 1536). In particolare, Renata, dopo alcune sue corrispondenze con protestanti, fu accusata di essersi convertita al [[protestantesimo]], nonostante la presenza di un tribunale speciale della [[Inquisizione]] a Ferrara. Ercole presentò le accuse di eresia contro la moglie al re [[Enrico II di Francia]] e all'inquisitore [[Oriz]] nel [[1554]]; successivamente lei confessò. Ercole riuscì a risolvere anche un'ulteriore dissidio con il papato derivate dalla riluttanza di Ercole nel concedere le riscossioni dei tributi per le lotte contro i turchi. Ciò irritò non poco Paolo III che fu quasi sul punto di scomunicarlo. Il rapporto non degenerò grazie all'accordo stipulato nel [[1539]] dal fratello di Ercole, Francesco, che comportò il versamento di 180.000 ducati d'oro alla curia.
 
Ercole si schierò con il Papa [[Paolo IV]] e con Francia contro la Spagna nel [[1556]], ponendosi al comando della lega in funzione antimperiale ma dopo l'interesse dei francesi verso Napoli, Ercole dismise l'accordo perché desiderava che [[Enrico II di Francia]] si occupasse di Milano. Tramite una mediazione di [[Cosimo I de' Medici|Cosimo de' Medici]], stipulò un accordo con gli spagnoli il [[18 maggio]] [[1558]] che gli permise di mantenere integri i suoi domini.