Fiero l'occhio svelto il passo: differenze tra le versioni

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==Storia==
L'idea dello scritto - ambientato nella regione geografica della [[Pianura padana]] ([[Parma]] e dintorni) ha preso le mosse, è spiegato nell'introduzionead inizio libro, da un raduno conviviale di un gruppi di amici nati intorno alla fine degli [[anni 1920|anni venti]], quindi quando il [[fascismo]] aveva da poco conquistato il potere, e che a fine [[anni 1970|anni settanta]] avevano all'incirca cinquant'anni.
 
Il libro non vuole essere tuttavia, per esplicita dichiarazione, un'operazione di pura [[nostalgia]] o, ancora, una sorta di scontato ''amarcord''. Anche perché, sebbene i tempi fossero "''poco ameni''" è innegabile che per molti dei giovani del tempo l'infanzia sia stata "''per molti versi felice''".
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| La morte del topo || Con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] si prospetta un nuovo tipo di [[incubo]]: il rintanarsi nel [[rifugio antiaereo]] a petto di una possibile tragica morte nella propria casa bombardata: appunto, la morte del topo. L'[[UNPA]]obbligava comunque ad oscurare le finestre con pesanti carteggi scuri.
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| Cambia la puntina || Delle musiche e dei balli dei giovannigiovanotti d'allora.
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| Il bengala || Il bombardamento delle città durante la guerra è stata una delle esperienze più traumatiche per chi nella prima metà degli [[anni 1940|anni quaranta]] aveva una quindicina d'anni o poco più. "''A quasi 40 anni di distanza''" - scrivono gli autori del libro - "''è rimasto ancora, dimenticato, qualche muro butterato di schegge e qualche edificio semidistrutto, cose che non han più tempo: il [[silos]] diroccato del Consorzio Agrario è parificato ai ruderi del [[torrione]] [[medioevo|medioevale]]''".
| Il bengala || ...
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| La macchia sul muro || La macchia sul muro era quella dovuto al cambio di quadro (e relativo formato) nel muro alle spalle della [[cattedra]] nelle aule scolastiche. Nel tempo si avvicendarono quelli di [[Vittorio Emanuele III]], [[Benito Mussolini]], [[Pietro Badoglio]], [[Umberto II di Savoia]], [[Enrico De Nicola]]. "''Negli intervalli, restavano sul muro due riquadri più chiari, dove noi, ormai cresciuti, mettevamo idealmente chi ci pareva: da [[Valerio Borghese]] a [[Pietro Nenni]] a [[Stalin|Baffone]].''"
| La macchia sul muro || ...
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| "E per Benito, e Mussolini" || ...