Fiero l'occhio svelto il passo: differenze tra le versioni
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| Ballata a memoria || Modi di dire, versi di canzoni ed espressioni gergali dell'epoca (che hanno fatto epoca).
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| La morte del topo || Con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] si prospetta un nuovo tipo di [[incubo]]: il rintanarsi nel [[rifugio antiaereo]] a petto di una possibile tragica morte nella propria casa bombardata: appunto, la morte del topo.
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| Cambia la puntina || Delle musiche e dei balli dei giovanotti d'allora.
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| La macchia sul muro || [[File:Mussolini In helmet benito39.png|right|75px|Benito Mussolini]]La macchia sul muro era quella dovuto al cambio di quadro (e relativo formato) nel muro alle spalle della [[cattedra]] nelle aule scolastiche. Nel tempo si avvicendarono quelli di [[Vittorio Emanuele III]], [[Benito Mussolini]], [[Pietro Badoglio]], [[Umberto II di Savoia]], [[Enrico De Nicola]]. <br />"''Negli intervalli, restavano sul muro due riquadri più chiari, dove noi, ormai cresciuti, mettevamo idealmente chi ci pareva: da [[Valerio Borghese]] a [[Pietro Nenni]] a [[Stalin|Baffone]].''"
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| "E per Benito, e Mussolini" || Numerosi erano in epoca fascista gli inni
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| Fatevi sotto piccioncini miei || Era il detto classico di [[Dick Fulmine]], un popolare personaggio dei [[fumetti]], i cui eroi esotici ebbero durante il fascismo i nomi italianizzati,
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| Via le mani di lì || La difficile iniziazione sessuale che iniziava nelle [[sagrestia|sagrestie]] delle [[chiesa (istituzione)|chiese]] con l'imbarazzante momento della [[confessione religiosa|confessione]] di pensieri peccaminosi (in vista delle future escursioni per i vicoli in cui sorgevano le più gettonate [[casa di tolleranza|case di tolleranza]]).
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| Le brutte cose || La dura vita in [[collegio]] alle prese con problemi di [[fame]]. Le ''brutte cose'' cui fa riferimento il titolo del capitolo era il 'rito' della [[masturbazione]] di gruppo che
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|Il bar della Compagnia || Parente stretto del muretto, il bar della compagnia era, al tempo del fascio come in ogni tempo, il punto di raduno della compagnia di amici che tirava tardi davanti al locale facendo a gara a chi le sparava più grosse.
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| La tessera || È, per estensione, quella annonaria con i bollini che davano diritto al ritiro, su scala mensile, di quantitativi di prodotti alimentari. Al di là delle tessere - spesso utilizzate come 'merce' di scambio con prodotti non compresi nella lista - vi era la fantasia tipica del popolo italiano che consentiva di utilizzare, a fini alimentari, anche quelli che in altri frangenti sarebbero stati considerati scarti, come le bucce di [[patata (alimento)|patata]] con cui si poteva fare, se tostate, del simil '[[caffè]]' o delle '[[sigarette]]' o, se fermentate, dei [[liquori]], sia pure di bassa lega.
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| Quando nelle pentole bollivano i tailleur || Con l'[[autarchia]] venne il momento d'oro delle [[sartoria|sartine]], abili, oltre che nel confezionare, anche nel riadattare vecchi vestiti. Ideati in colore inizialmente chiaro secondo il criterio della [[matrioska|matrioske]] ([[redingote]], chemisier, [[tailleur]])
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| La pace arrivò, felice come l'ultimo giorno di scuola || La confusione che regnò in Italia nei giorni immediatamente successivi il [[25 aprile]] [[1945]] - giorno della Liberazione - non impedì ai ragazzi di allora di vivere l'euforia di quel giorno - il primo giorno di [[pace]] - con lo spirito di chi inizia una lunga vacanza. In definitiva
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