'''Michail Bakunin''' nacque nel piccolo villaggio di [[Prjamuchino]], presso [[Tver]]. Figlio di nobili proprietari terrieri, Bakunin frequentò in gioventù la scuola di artiglieria di [[San Pietroburgo|Pietroburgo]]. Prima a [[Mosca (Russia)|Mosca]] e successivamente a [[Dresda]], si appassionò di [[filosofia]] e in particolare agli scritti di [[Friedrich Schelling|Schelling]] e [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]]. L'evento che cambiò radicalmente la sua vita, fu però l'insurrezione di [[Dresda]] del 1849, o sollevazione di maggio, un evento afferente alla [[primavera dei popoli]], durante la quale gli fu compagno di lotta [[Wagner]], e dopo la quale, essendo stato catturato dalle truppe tedesche, fu condannato, il [[14 gennaio]] [[1850]], alla pena di morte, commutata in carcere a vita. Nel [[1851]] venne trasferito nella [[Fortezza di San Pietro e San Paolo|fortezza di Pietro e Paolo]], in [[Russia]]. In quella circostanza, su richiesta del conte [[Orlov]], scrisse una confessione allo zar [[Nicola I di Russia|Nicola I]]. Nel [[1857]], la pena fu commutata dall'ergastolo all'esilio a vita in [[Siberia]], da cui riuscì a scappare, attraverso il [[Giappone]] e gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], nel [[1861]].
Nel [[1865]] cominciò il suo soggiorno in [[Italia]], a [[Napoli]], dove fondò il giornale "Libertà e giustizia" ed organizzò la sezione del movimento denominato [[Lega Internazionale dei Lavoratori]].