Giuseppe Apolloni: differenze tra le versioni

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Tornato a Vicenza nel [[1852]], si dedicò alla composizione, scrivendo per il [[Teatro Eretenio]] la sua prima opera, ''[[Adelchi (Apolloni)|Adelchi]]'', rappresentata il [[14 ottobre]] [[1852]], e per [[Venezia]] ''[[L'ebreo]]'' ([[25 gennaio]] [[1855]], [[Teatro La Fenice]]), che ottenne molto successo<ref name=Masutto />, tanto che anche l'opera precedente venne riproposta il [[26 dicembre]] [[1856]]. ''L'ebreo'' venne in seguito rappresentato anche in altre città e all'estero<ref name=Masutto /> (Odessa,1867/68).
 
Le altre tre opere di Apolloni (''[[Pietro d’AbanoD'Abano (opera)|Pietro D'Abano]]'', Venezia 1856; ''[[Il conte di Königsmark]]'', [[Firenze]] [[1866]]; ''[[Gustavo Wasa]]'', [[Trieste]] [[1872]]) ebbero molto meno successo.
 
Apolloni compose anche ''I canti dell’Appennino'', una rapsodia sinfonica su temi popolari, e alcune composizioni sacre. Uno ''Stabat mater'', lasciato incompiuto e terminato da altri musicisti, venne eseguito al Teatro Eretenio di Vicenza all'inizio del 1890 come commemorazione di Apolloni.<ref>''In memoria del maestro Apolloni'', La Stampa, 25 gennaio 1890, pagina 3</ref>