Giacomo Babini: differenze tra le versioni

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==Biografia==
 
Nato ad [[Verghereto|Alfero]] il [[22 febbraio]] [[1929]], viene ordinato [[sacerdote]] il [[26 giugno]] del [[1953]] nella [[Duomo di Sansepolcro|Cattedralecattedrale di Sansepolcro]] dal vescovo [[Pompeo Ghezzi]]. Prima parroco a [[Pratieghi]] di [[Badia Tedalda]], è successivamente incaricato della pastorale del mondo del lavoro come cappellano del grande stabilimento [[Buitoni]] a [[Sansepolcro]]. Nel 1966 diventa [[parroco]] della [[parrocchia]] della Cattedrale di Sansepolcro, dopo che il vescovo [[Abele Conigli]] aveva deciso, avvalendosi delle prerogative concesse da papa [[Paolo VI]] ai vescovi dopo il [[Concilio Vaticano II]], di togliere la parrocchia al [[Capitolo (canonici)|capitolo della Cattedrale]] e di affidarla a una comunità di quattro presbiteri. Eletto vescovo ausiliare della [[diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro]] il [[25 luglio]] [[1987]], gli viene affidata la sede titolare di [[Diocesi di Tubune di Mauritania|Tubune di Mauritania]] (nella quale succede a [[Silvano Piovanelli]]). Il [[19 settembre]] dello stesso anno viene consacrato [[vescovo]] da monsignor [[Giovanni D'Ascenzi]], essendo conconsacranti principali i vescovi [[Abele Conigli]] e [[Angelo Scapecchi]].
 
Il [[7 dicembre]] [[1991]] viene eletto vescovo di [[Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello|Pitigliano-Sovana-Orbetello]]. Il [[13 luglio]] [[1996]] passa alla [[diocesi di Grosseto]], della quale è vescovo fino al [[2001]], anno in cui diviene emerito. Gli succede da [[Franco Agostinelli]]. Attualmente risiede a Sansepolcro.
 
==Controversie==