Videogioco: differenze tra le versioni

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== Conseguenze psicologiche ==
Una recente ricerca dell'università dello [[Iowa]], pubblicata sul ''Journal of Experimental Social Psycology'', è giunta alla conclusione che chi gioca con videogame violenti diventa meno sensibile alla [[violenza]] presente nel mondo reale. L'85% dei videogiochi contieneconterrebbe scene violente ; la "desensibilizzazione" viene spiegata come una "una riduzione delle [[emozione|emozioni]] in reazione ad atti violenti reali". Utilizzare i giochi più violenti porterebbe non solo ad essere più violenti ma più [[aggressività|aggressivi]], [[intolleranza|intolleranti]] e certamente meno [[altruismo|altruisti]].
 
Nella ricerca sono stati scelti 257 studenti di College (124 uomini e 133 donne) ai quali è stato chiesto di giocare a videogame a scelta : alcuni violenti (''[[Carmageddon]]'', ''[[Duke Nukem]]'', ''[[Mortal Kombat]]'' e ''[[Future Cop]]'') e altri non violenti (''[[Glider Pro]]'', ''[[3D Pinball]]'', ''[[3D Munch Man]]'' e ''[[Tetra Madness]]''). Ai soggetti per tutta la durata dell'esperimento sono stati controllati i battiti [[cuore|cardiaci]] e la reattività [[epidermide|epidermica]]. Dopo la "prova" ai volontari è stato chiesto di sedersi a guardare un [[video]] di 10 minuti contenente scene di [[violenza]] reali.
 
Gli studiosi si sono accorti che coloro che avevano scelto videogiochi violenti, hanno avuto una reazione emotiva assai minore alle immagini del video rispetto a quelli che avevano interagito con giochi non violenti. Raccolti tutti i dati dei test, lo scenario che gli psicologi propongono è allarmante: sonosarebbero sufficienti 20 minuti di videogames violento per diventare meno sensibili alle brutalità del mondo reale. Ma gli psicologi si sono spinti oltre nelle loro conclusioni, definendo l'intera società del divertimento multimediale come una «macchina per la desensibilizzazione sistematica dell'individuo».<REF>[http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/scienza_e_tecnologia/videogiochi/videogames-e-violenza/videogames-e-violenza.html Articolo di ''[[La Repubblica]]'']</REF>
 
==Voci correlate==