Guido Albertelli: differenze tra le versioni

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Fu eletto più volte consigliere comunale e provinciale di Parma. Nelle elezioni del 1921 fu sconfitto dal nuovo capo carismatico delle masse popolari parmigiane, [[Guido Picelli]]. Negli anni Venti sfuggì a stento ad un attentato tesogli dai fascisti, durante il quale la sua casa e lo studio di Borgo Tommasini furono distrutti, e fu costretto a trasferirsi con la famiglia a Roma.
 
Dalla moglie Angela Gabrielli, laureata in lettere a Bologna col [[Giosuè Carducci|Carducci]], ebbe tre figli, ai quali diede nomi di eroi garibaldini: Nullo, [[Ippolito Nievo Albertelli|Ippolito Nievo]] e Pilo. Nullo (1900-1968) fu un valente ingegnere e collaborò col padre in diversi progetti; Ippolito Nievo (1901-1938) fu un celebre violoncellista; [[Pilo Albertelli|Pilo]], filosofo e attivista antifascista, fu ucciso dai nazisti nell'[[eccidio delle Fosse Ardeatine]].
 
A Parma gli è intitolata, assieme al figlio Pilo, strada Guido e Pilo Albertelli, una via del centro storico che collega via Garibaldi a via Verdi, nonchè a [[Mezzani|Mezzano Superiore]] il ''Ponte del Littorio'', progettato dallo stesso Guido negli anni venti per collegare le due sponde del fiume Parma, nel dopo-guerra, viene ribattezzato in ''Ponte Albertelli''.