Pont'ezzu: differenze tra le versioni
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Pont’ezzu (Ponte Vecchio, in sardo logudorese) è uno dei tre ponti romani che consentivano l’attraversamento del Rio Mannu di Ozieri. Il ponte risale presumibilmente al I secolo d.C., con un importante restauro nell’epoca imperiale, III-IV secolo d.C., ed infine rimaneggiamenti di epoca medievale
Ancora fino a pochi decenni fa, questo ponte consentiva anche agli automezzi di attraversare il fiume in prossimità di quello che fu il villaggio nuragico, romano e infine medievale in località Sa Mandra ‘e sa Jua (nel quartiere satellite di San Nicola, quartiere posto a circa 1 km dal ponte). Di questo insediamento ci rimane un nuraghe trilobato, tratti di muratura di abitazioni romane praticamente ad esso sovrapposte, ed una chiesa del XII-XIII secolo intitolata a S. Nicola distante dal nuraghe un centinaio di metri (che l’Amadu ipotizza potesse essere la parrocchiale del villaggio medievale (epoca dell’attestazione) di Pira ‘e mestighe, scomparso verso il XIV-XV secolo).
Le dimensioni del ponte sono veramente notevoli: 6 arcate con raggi decrescenti, 87,50 metri di lunghezza, circa 4,30 di larghezza e circa 8 di altezza massima, una struttura in conglomerato cementizio rivestito da conci perfettamente squadrati di pietra locale (struttura “a sacco”) perlopiù tufo calcareo ma anche basalto e trachite (rimaneggiamento basso - medievale).
Le arcate a tutto sesto sono innalzate su robusti piloni che presentano a monte e a valle potenti rostri.
LANER F., I ponti romani in Sardegna, in Almanacco Gallurese, anno 2004-2005, p. 91.
BASOLI P., Dalla Preistoria all’Età romana, in CAU G.G. – BRIGAGLIA A., a cura di, Ozieri e il suo volto, ed. Carlo Delfino, Sassari 2005, p. 28.
BASOLI P.-AMUCANO M.A. - CALARESU M., “Il mal della pietra. Il restauro del ponte romano Pont’Ezzu (Ozieri – SS)”, in Il MiBAC al Salone del Restauro di Ferrara un appuntamento consolidato, a cura della Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale - Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roma 2012, pp. 250-256.
[[Categoria:Ozieri]]
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