Campagne germanico-sarmatiche di Costantino: differenze tra le versioni

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;[[308]]: Nuovi successi furono conseguiti da Costantino contro i [[Bructeri]] nel corso dell'anno tanto da meritargli nuovamente il titolo di ''[[Germanicus maximus]]''.<ref name="Barnes149-155"/><ref name="CIL6,40776"/><ref>Y. Le Bohec, ''Armi e guerrieri di Roma antica. Da Diocleziano alla caduta dell'impero'', Roma 2008, p. 46.</ref>
:Sul finire dell'anno, viste le preoccupazioni per una tetrarchia che sembrava in crisi, l'[[11 novembre]] [[308]] si tenne a ''[[Carnuntum]]'' sull'alto [[Danubio]]<ref name="ZosimoII,10,4">[[Zosimo (storico)|Zosimo]] (''Storia nuova'', II, 10, 4) confonde ''[[Carnuntum]]'' con una località gallica.</ref>, un incontro cui parteciparono [[Galerio]], [[Massimiano]] e [[Diocleziano]], richiamato da Galerio. In questa occasione venne riorganizzata una [[tetrarchia|terza tetrarchia]]: Massimiano fu obbligato ad abdicare, mentre [[Costantino I|Costantino]] fu nuovamente degradato a [[cesare (titolo)|cesare]]; al contrario [[Licinio]], un leale commilitone di Galerio, fu nominato [[augusto (titolo)|augusto]] d'Occidente.<ref name="ZosimoIIEutropioX,11,14">[[Zosimo (storico)|ZosimoEutropio]], ''Storia[[Breviarium nuovaab Urbe condita]]'', IIX, 11, 14.</ref><ref name="EutropioXZosimoII,411,1">[[EutropioZosimo (storico)|Zosimo]], ''[[BreviariumStoria ab Urbe condita]]nuova'', XII, 411, 1.</ref><ref>Barnes, ''Constantine and Eusebius'', pp. 32–34; Elliott, pp. 42–43; Lenski, p. 65; Odahl, pp. 90–91; Pohlsander, ''Emperor Constantine'', p. 17; Potter, pp. 349–50; Treadgold, p. 29.</ref> Al termine di questa nuova campagna militare contro i Franchi, costruì l'importante forte-"testa di ponte" di [[Deutz]] (''[[Divitia]]'') in [[Germania Magna|territorio germanico]], di fronte a ''[[Colonia Agrippinensis]]''.<ref>{{CIL|13|8502}}.</ref>
 
[[File:Limes2-it.png|225px|left|thumb|Il settore di [[limes romano|frontiera]] della [[provincia romana]] della ''Germania II'' lungo l'alto corso del fiume [[Reno (Germania)|Reno]].]]
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;[[320]]: Il figlio primogenito di Costantino, [[Crispo]] (allora quindicenne, e quindi affiancato da un [[Prefettura del pretorio delle Gallie|prefetto]]), una volta ottenuto il comando militare della [[Gallia (diocesi)|Gallia]], condusse campagne militari lungo il [[limes renano|''limes'' renano]], riportando le sue prime vittorie contro i [[Franchi]] e gli Alamanni, proprio in questo stesso anno.<ref>E.Horst, ''Costantino il Grande'', Milano 1987, p. 241.</ref>
 
;[[322]]: Costantino riuscì a respingere una nuova invasione in [[Pannonia (provincia romana)|Pannonia]] da parte dei [[Sarmati]] [[Iazigi]].<ref name="Mócsy277"/><ref name="AurVictDeCaes41">[[Aurelio Vittore]], ''De Caesaribus'', 41.13.</ref><ref name="Barnes149-155">T.D. Barnes, "Victories of Constantine", in ''Zeitschrift fur Papyrologie und Epigraphik'', 20, pp. 149-155.</ref><ref name="Mócsy277"/><ref name="ZosimoII,21,1">[[Zosimo (storico)|Zosimo]], ''Storia nuova'', II, 21, 1.</ref><ref name="AurVictDeCaes41">[[Aurelio Vittore]], ''De Caesaribus'', 41.13.</ref><ref name="Baroni1028">Anselmo Baroni, ''Cronologia della storia romana dal 235 al 476'', p. 1028.</ref> In seguito a questi scontri l'imperatore [[Costantino I]] (o forse lo stesso [[Diocleziano]] prima di lui) potrebbe aver dato inizio alla costruzione del nuovo tratto di [[limes romano|Limes]], la cosiddetta "[[diga del Diavolo]]",<ref name="Mócsy279"/> la quale era costituita a nord da una serie di terrapieni che da [[Aquincum]] collegavano il fiume [[Tibisco]], per poi piegare verso sud e collegare il fiume [[Mureş (fiume)|Mureş]], percorrere il [[Banato]] fino al [[Danubio]] all'altezza di [[Viminacium]].<ref name="Maxfield210-213">V.A. Maxfield, ''L'Europa continentale'', pp. 210-213.</ref><ref name="Whittaker176-178">C.R.Whittaker, ''Frontiers of the Roman empire. A social ad economic study'', Baltimora & London, 1997, pp. 176-178.</ref> Non a caso la [[Monetazione imperiale romana|monetazione]] di quest'anno e di quello successivo celebrano la ''[[Sarmatia|SARMATIA DEVICTA]]''<ref>[[Roman Imperial Coinage]], ''Constantinus I'', VII, n. 257, 257v e 435v (Arles); VII, n.289 e 290 (Londra); VII, 48 (Sirmio); VII, n.429, 435 e 435S (Treveri), riportando la scritta: ''[[Sarmatia|SARMATIA DEVICTA]]''.</ref> e attribuiscono a Costantino l'appellativo di ''[[Sarmaticus maximus]]'' per la seconda volta.<ref name="Barnes149-155"/>
 
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[[File:Limes4-it.png|thumb|225px|Il ''limes'' lungo i confini della [[Pannonia superiore|Pannonia romana]], con il tracciato della cosiddetta ''[[diga del Diavolo]]'' in [[Sarmazia]].]]
 
:Contemporaneamente i [[Goti]]<ref name="LeBohecII,50AurVictDeCaes41"/><ref name="AurVictDeCaes41LeBohecII,50"/> di [[Rausimodo]], decisero di attraversare anch'essi l'[[Istro]] (molto più a valle) e tentarono di devastare i territori romani della [[Mesia inferiore]] e [[Tracia (provincia romana)|Tracia]].<ref name="Valesiani5.21">[http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Excerpta_Valesiana/1*.html [[Annales Valesiani]], V, 21].</ref> Costantino, informato di ciò, lasciò il suo quartier generale di [[Tessalonica]]<ref name="ZosimoII,22,3">[[Zosimo (storico)|Zosimo]], ''Storia nuova'', II, 22, 3.</ref> e si apprestò a marciare contro di loro. I barbari saputo dell'arrivo dell<nowiki>'</nowiki>''augusto'' decisero di ritirarsi in [[Valacchia]],<ref name="Schreiber78">Herman Schreiber, ''I Goti'', Milano 1981, p. 78.</ref> ma Costantino attraversato anch'egli l'Istro, raggiunse l'invasore goto e nella battaglia che ne seguì, fece grande strage degli stessi, riuscendo ad uccidere lo stesso Rausimodo.<ref name="Barnes149-155"/><ref name="ZosimoII,21,3">[[Zosimo (storico)|Zosimo]], ''Storia nuova'', II, 21, 3.</ref>
{{Quote|''Costantino [...], attraversato anch'egli l'Istro, lo assale ''[Rausimodo]'' mentre era in fuga verso una collina molto boscosa. Uccise molti [[Goti|barbari]], tra i quali lo stesso Rausimodo, e dopo averne catturato numerosi, accettò che questa moltitudine, una volta alzate le mani in segno di resa, tornassero con lui al quartier generale. Distribuiti nelle città'' [soprattutto a [[Banoštor|Bononia]]<ref name="Mócsy278">A.Mócsy, ''Pannonia and Upper Moesia'', p.278.</ref>], ''tornò a [[Tessalonica]]''.|[[Zosimo (storico)|Zosimo]], ''Storia nuova'', II, 21.3 e 22.1.}}
:I barbari chiesero la pace,<ref name="Valesiani5.21"/> e Costantino, che aveva però sconfinato, attaccando il nemico nella parte d'[[impero romano]] non di sua competenza (si trattava della [[Mesia (provincia romana)|Mesia]]), ed appartenente all'altro ''[[Augusto (titolo)|augusto]]'', [[Licinio]], scatenò così una [[Guerra civile romana (306-324)|nuova guerra civile]] tra i due.<ref name="Baroni1028"/><ref>E.Horst, ''Costantino il Grande'', Milano 1987, pp. 242-244.</ref> Contemporaneamente continuò a celebrare sulla [[monetazione imperiale romana|monetazione]] dell'anno la "''[[Sarmatia]] devicta''".<ref name="Barnes149-155"/><ref name="SarmatiaDevicta"/><ref>[[Roman Imperial Coinage]], ''Constantinus I'', VII, 48, 257 e 257v (Arles), con la scritta: ''SARMATIA DEVICTA''.</ref>
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;[[334]]<ref name="ArdevanZerbini211">R.Ardevan & L.Zerbini, ''La Dacia romana'', p.211.</ref>: Due anni più tardi, gli stessi Sarmati che avevano richiesto l'intervento "amico" del popolo romano, crearono nuovi problemi all'Impero romano, a causa di loro conflitti interni, tra la fazione dei ''Limigantes'' e degli ''Argaragantes''.<ref name="Mócsy279"/> Si narra, infatti, che gli schiavi (''Argaragantes'') cacciarono ancora una volta i padroni (''Limigantes'') dal [[Banato]], costringendo Costantino, non tanto ad intervenire militarmente,<ref name="ArdevanZerbini211"/> quanto a distribuire una massa enorme di "sfollati" (si parla di 300.000 persone) in [[Scizia]], [[Italia romana|Italia]], [[Macedonia (provincia romana)|Macedonia]], [[Tracia (provincia romana)|Tracia]]<ref name="LeBohecII,52"/><ref name="Baroni1029"/><ref>Annales Valesiani, VI, 32.</ref> ''[[Mesia superiore|Moesia Prima]]''<ref name="Mócsy279"/> e ''[[Pannonia secunda]]''.<ref name="Mócsy279"/> Vi è chi al contrario ritiene possibile una nuova campagna militare romana nei territori della piana del [[Tisza]], per mettere ordine tra le fazioni in guerra,<ref name="Whittaker176-178"/> al termine della quale Costantino ricevette per la terza volta il titolo vittorioso di "''[[Sarmaticus maximus]]''".<ref name="Barnes149-155"/><ref name="CIL2,481"/><ref>Y.Le Bohec, ''Armi e guerrieri di Roma antica. Da Diocleziano alla caduta dell'impero'', Roma, 2008, p.53; C.Scarre, ''Chronicle of the roman emperors'', New York, 1999, p.214.</ref> Vi sarebbero, infine, indizi archeologici secondo i quali Costantino avrebbe occupato parte del [[Banato]] montano,<ref name="ArdevanZerbini211"/> lungo pertanto le "vecchie" strade romane che da ''[[Dierna]]'' e ''[[Lederata]]'', conducevano a ''[[Tibiscum]]'' sessant'anni prima.
 
;[[335]] ca.circa: [[Giordane]] racconta un episodio databile a questo periodo, secondo il quale i [[Vandali]] di [[Visimar]], che abitavano la regione compresa tra il fiume ''[[Marisus]]'' ed il [[Danubio]] (forse poco a nord-ovest del [[Banato]]), si scontrarono con i [[Goti]] di [[Geberico]] e furono sconfitti. I superstiti chiesero a Costantino di essere ammessi nei territori dell'[[Impero romano]], ottenendone il permesso e stabiliendosi nella [[Pannonia inferiore|Pannonia]], dove rimasero tranquilli per almeno quarant'anni "''obbedendo alle leggi dell'Impero come gli altri abitanti della regione''".<ref>[[Giordane]], ''[[De origine actibusque Getarum]]'', 22.</ref>
 
;[[336]]: L'imperatore [[Costantino I]] ottenne nuovi successi oltre il [[Danubio]] in quei territori che una volta erano stati la [[Dacia (provincia romana)|provincia della Dacia]] romana (abbandonata sotto [[Aureliano]]), ottenendo il titolo onorifico di ''[[Dacicus maximus]]''.<ref name="Barnes149-155">T.D. Barnes, "Victories of Constantine", in ''Zeitschrift fur Papyrologie und Epigraphik'', XX, pp. 149-155.</ref><ref name="CIL6,40776">{{CIL|6|40776}}</ref><ref name="LeBohecII,52"/> E potrebbe non essere una casualità l'iscrizione rinvenuta nei pressi della ex-[[fortezza legionaria]] di ''[[Apulum]]'' che menziona una donna il cui nome sarebbe stato quello di ''Ulpia'' (riferendosi a [[Traiano]]) ''Constantina'' (riferendosi a [[Costantino]]).<ref>{{CIL|3|1203}}.</ref> Il suo significato potrebbe dare maggior credito a quanto ricordava l'imperatore [[Flavio Claudio Giuliano]], il quale sosteneva che [[Costantino]] aveva riconquistato tutti i territori che erano appartenuti a [[Traiano]], compresa la [[Dacia (provincia romana)|Dacia]].<ref name="JulDeCaes329c"/>
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[[Categoria:Guerre romano-germaniche]]