Guerra antica: differenze tra le versioni
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Dall'India, gli elefanti da guerra furono portati all'impero persiano, dove furono utilizzati in diverse campagne. Il re persiano [[Dario III di Persia|Dario III]] - come abbiamo già rammentato - impiegò una cinquantina di elefanti indiani alla battaglia di Gaugamela, che lo oppose ad Alessandro Magno. Nella [[battaglia dell'Idaspe]], il re indiano [http://en.wikipedia.org/wiki/Porus Poro], signore del [[Punjab]], con un inferiore esercito di 200 elefanti, 2000 cavalieri e 20000 fanti, creò notevoli difficoltà ad Alessandro Magno, che pure si giovava di 4000 cavalieri e 50000 fanti, ed alla fine riuscì in qualche modo a sopraffare Poro. All'epoca, l'[http://en.wikipedia.org/wiki/Magadha Impero Magadha], in una zona più a nord-est dell'India e nel [http://en.wikipedia.org/wiki/Bengal Bengala], contava su 6000 elefanti da guerra, 80000 cavalieri e 8000 carri da battaglia. Se Alessandro Magno avesse deciso di continuare la campagna in India, avrebbe fronteggiato una resistenza eccezionalmente forte da parte di un esercito così poderoso.
[[Chanakya]] era un professore di [[scienze politiche]] dell'[[Università di Takshashila]], successivamente divenuto [[primo ministro]] dell'imperatore [[Chandragupta Maurya]], il fondatore dell'[[Impero Maurya]]. Chanakya scrisse l'''[[Arthashastra]]'', che trattava vari argomenti della guerra antica assai dettagliatamente, comprese varie techiche e strategie attinenti alla guerra. Esse includevano i primissimi casi d'impiego dello [[spionaggio]] e degli [[omicidio|assassinii politici]]. Queste tecniche furono utilizzate da Chandragupta Maurya, già allievo di Chanakya, e poi da [[Ashoka|Ashoka il Grande]] ([[304 a.C.]] - [[232 a.C.]]).
==Voci correlate==
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