Acne: differenze tra le versioni

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Fino a qualche tempo fa non esisteva nessuna certezza scientifica su correlazione fra acne e dieta, igiene, sesso.<ref>{{cita libro | cognome= Merck| nome= Research Laboratories | coautori= | titolo= The Merck Manual quinta edizione p.988 | editore= Springer-Verlag | città= Milano| anno= 2008| id= ISBN 978-88-470-0707-9}}</ref>
Fin dal 1959 sono stati fatti degli studi riguardanti la dieta e l'acne e non sono state trovate evidenze significative, ma con studi più recenti (riguardanti il latte) si è visto che esiste, in realtà, una relazione tra acne e dieta. Ad esempio, in un recente studio californiano condotto su circa 47.000 infermiere si è notato che coloro che hanno bevuto più latte da adolescenti presentavano tassi più alti di acne grave rispetto a coloro che ne avevano assunto poco o niente. Una dieta a alto carico glicemico e il latte di mucca sono stati associati con l'acne. AltriIl tipilatte diinfatti associazionicontiene [[steroidi]] anabolici (cioccolato5alfa-pregnanedione, sale5alfa-androstenedione e precursori del 5afa-diidrotestosterone) che potrebbero avere un effetto nella stimolazione delle ghiandole sebacea della struttura del follicolo pilosebacea della pelle (la sensibilità della ghiandola sebacea all’azione degli ormoni maschili riconosce una componente genetica) <ref>Danby F.W., eccClin. Dermatol., 2010, 28 (6), non598</ref>. sonoL’elevato supportatiintroito di carboidrati iperglicemici e di derivati del latte ad azione insulinotropica determinano una sovrastimolazione del segnale mediato dall’insulina e dal fattore di crescita insulino-simile che sembrerebbe correlare con il tasso di prevalenza dell’acne <ref>Melnik B., Acta Derm. Venerol., 2012, Mar 15. doi: 10.2340/00015555-1358</ref> <ref>Jung J.Y. et al., Eur. J. Dermatol., 2010, 20 (6), 768</ref> <ref>Ferdowsian H.R., Levin S., Skin Therapy Letter., 2010, 15 (3), dall'evidenza1</ref>.
Altri tipi di associazioni (cioccolato, sale, ecc) non sono supportati dall'evidenza.
<ref>{{cita libro | cognome= Ferdowsian HR, Levin S| nome= Research Laboratories | coautori= | titolo= "Does diet really affect acne?". Skin Therapy Lett. 15 | editore= Springer-Verlag | città= Milano| anno= 2010| id= PMID 20361171}}</ref>
 
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Fra i sintomi e i segni clinici si ritrova dolore, anche se la maggior parte delle volte risulta asintomatica. I comedoni possono presentarsi sotto forma di puntino bianco o nero. Papule e pustole si presentano a seconda della profondità dell'infezione (se maggiormente profonda si mostrano papule) raggiungono dimensioni di 2-5 mm di diametro.<ref>{{cita libro | cognome= Merck| nome= Research Laboratories | coautori= | titolo= The Merck Manual quinta edizione p.989 | editore= Springer-Verlag | città= Milano| anno= 2008| id= ISBN 978-88-470-0707-9}}</ref>
 
== Prevenzione ==
 
Nella cura dell’acne, la terapia farmacologica può essere affiancata da alcune indicazioni igienico-comportamentali che possono essere d’aiuto nel contenere lo sviluppo delle lesioni cutanee <ref name= Pharmamedix/Acne> Pharmamedix: Acne http://www.pharmamedix.com/patologiavoce.php?pat=Acne&vo=Avvertenze </ref>.
 
L’uso di saponi o sostanze sgrassanti potrebbe essere controproducente, benché la pelle con acne tenda ad essere “grassa“. L’eccessiva azione sgrassante dei detergenti infatti provoca un effetto di “rimbalzo“ per cui la pelle, per proteggersi, aumenta la produzione di [[sebo]] (Lotti, 2002). L’eccessivo sgrassamento può inoltre alterare il film idrolipidico facilitando la colonizzazione batterica e aumentando la sensibilità della pelle alle sostanze potenzialmente irritanti. La cute con acne deve essere trattata con detergenti delicati, preferibilmente due volte al giorno, mattina e sera, prima di applicare i farmaci topici prescritti per la cura. I detergenti per la pelle possono agire per tensioattività, solubilizzazione, assorbimento e rimozione meccanica <ref>Tedeschi A. et al., Rivista della Società Italiana di Medicina Generale, 2010, Dicembre, n 6, 47</ref>.
 
I detergenti per tensioattività sono noti anche come “saponi non saponi“ e sono ottenuti attraverso un processo elaborato in cui i tensioattivi anionici e anfoteri vengono addizionati ad acidi organici in modo da ottenere soluzioni con [[pH]] simile a quello della pelle. I tensioattivi anionici e anfoteri sono sostanze [[alcaline]] con un forte potere irritante per la cute (secchezza), in grado di promuovere la [[cheratosi follicolare]] con conseguente formazione di [[comedoni]] (Solomon, Salita, 1996; Baran, Maibach., 1994). Tutti i detergenti per tensioattività (ad eccezione dei lipid-free e dei surgras, cioè detergenti arricchiti in [[lanolina]], olio di mandorle e [[glicerolo]]) possono essere arricchiti con sostanze ad azione cheratolitica, sebonormalizzante, antibatterica e antisettica <ref name= Pharmamedix/Acne/>.
 
I detergenti per solubilizzazione presentano delle strutture, [[micelle]], in grado di inglobare le impurità “grasse“ della pelle e permetterne la rimozione. Questo gruppo contiene i latti detergenti, i tonici e le soluzioni acquose. Per quanto riguarda i latti detergenti sono preferibili quelli in cui l’emulsione è olio in acqua; quelli in cui l’emulsione è acqua in olio sono indicati per pelli caratterizzate da estrema secchezza ([[xerosi]]). Le soluzioni acquose sono preparazioni a base di acqua termale a cui sono aggiunte sostanze cheratolitiche e sebonormalizzanti <ref>Tedeschi A. et al., Rivista della Società Italiana di Medicina Generale, 2010, Dicembre, n 6, 47</ref>.
 
I detergenti per assorbimento contengono sostanze in grado di assorbire le impurità grasse e l’eccesso di sebo della pelle; sono in genere addizionati con sostanze ad azione astringente e batteriostatica. I detergenti per assorbimento sono maschere da applicare sulla pelle a base di argilla, [[caolino]], polimeri di sintesi e silici. Andrebbero raccomandate 2-3 volte alla settimana per le pelli molto seborroiche <ref>Tedeschi A. et al., Rivista della Società Italiana di Medicina Generale, 2010, Dicembre, n 6, 47</ref>. A questo gruppo appartengono anche le maschere lenitive, idratanti e antiossidanti <ref name= Pharmamedix/Acne/>.
 
I detergenti per rimozione meccanica comprendono le maschere a strappo e gli scrub, paste di varia consistenza, a base di granuli naturali o sintetici che inducono una leggera abrasione per strofinamento dello strato cutaneo superficiale <ref>Bartoletti C.A., Medicina Estetica: Cosmetologia, 2001, Salus Internazionale</ref>. Sono indicati per le pelli comedoniche o con marcata seborrea, 2-3 volte a settimana <ref name= Pharmamedix/Acne/>.
 
I comedoni non devono mai essere “schiacciati“. L’azione meccanica di schiacciamento del comedone, nel tentativo di eliminarlo, possono comportare la rottura del follicolo pilifero, con il rischio di innescare il processo infiammatorio e trasformare il comedone in [[papula]] o [[pustola]], e possono indurre la formazione di cicatrici <ref name= Pharmamedix/Acne/>.
 
Un aspetto non secondario, per le ragazze o le donne con acne, è rappresentato dall’uso dei cosmetici che assume una profonda valenza psicologica in quanto permette di “nascondere“ (camouflage o maquillage correttivo) i segni lasciati dalla malattia. I cosmetici devono essere scelti con attenzione perché a seconda delle sostanze che contengono possono avere o non avere un effetto comedogenico, cioè provocare la formazione di [[comedoni]], e [[acneidogenico]] (indurre rapidamente la formazione di brufoli). Alcuni cosmetici hanno evidenziato addirittura un effetto positivo, di riduzione, delle lesioni acneiche. L’applicazione di cosmetici contenenti [[oligosaccaridi]] (molecole formate da pochi zuccheri) derivati da [[alghe]] marine complessate con [[zinco pirrolidone]] 0,1% hanno evidenziato, dopo 8 settimane di trattamento, una riduzione significative del numero di comedoni, papule e pustole rispetto ai controlli (trattati con il solo veicolo) <ref>Capitanio B. et al., Clin. Exp. Dermatol., 2012, Feb 27. doi: 10.1111/j. 1365-2230.2011.04317</ref>.
 
Sono da preferire inoltre i cosmetici che contengono sostanze ad azione sebonormalizzante e cheratolinica. Le sostanze sebonormalizzanti o seboregolatori agiscono assorbendo il sebo e conferendo un aspetto opaco alla pelle (azione “metifiant“). Le sostanze cheratoliniche agiscono sullo strato corneo riducendo l’ostruzione del follicolo pilo-sebaceo e sono indicate nelle forme di acne prevalentemente comedonica <ref name= Pharmamedix/Acne/>.
 
Un altro aspetto importante relativo al rapporto cosmesi-acne riguarda l’uso di prodotti idratanti. Questi sono indicati perchè permettono di lenire alcuni degli effetti collaterali associati ai farmaci utilizzati nella cura dell’acne, in particolare la disidratazione e la desquamazione cutanea. Le sostanze ad azione idratante possono agire trattenendo l’umidità ambientale e l’acqua presente nel cosmetico, regolando la perdita di acqua attraverso la pelle, aumentando la permanenza dell’acqua formando una sorta di gel (matrici idrofiliche). Particolarmente indicate per la pelle con acne sono le emulsioni olio in acqua. Fra le sostanze ad azione umettante ricordiamo la [[glicerina]], il [[sorbitolo]], i glicoli polipropilenici, il [[lattato d’ammonio]], l’[[urea]] e gli alfa-idrossiacidi a bassa concentrazione, il Natural Moisturizing Factor. Il Natural Moisturizing Factor è il fattore di idratazione naturale presente nello strato corneo dell’epidermide ed è formato da [[aminoacidi]] (40%), [[pirrolidone carbossilato]] di [[sodio]] o [[potassio]] (12%), lattato di sodio (12%), urea (7%), ammoniaca, acido urico, gucosamina e creatina (1,5%), citrato (0,5%), sali minerali (sodio, potassio, calcio, magnesio, cloro) (18,5%), sostanze organiche (zuccheri, acidi organici, peptidi) (8,5%) <ref name= Pharmamedix/Acne/>.
 
Per quanto riguarda la relazione alimentazione-acne, le indicazioni attualmente disponibili suggeriscono un possibile ruolo indiretto della dieta nelle manifestazioni della malattia attraverso meccanismi che portino ad un aumento della quota farmacologicamente attiva di ormoni maschili (riduzione della proteina plasmatica legante tali ormoni) e/o ad una alterazione del funzionamento della struttura pilosebacea follicolare della pelle <ref>Vaccaro S., Doctor, 2005, n 6, 40</ref>. Più che ad un consumo eccessivo di determinati alimenti, la linea di pensiero attuale è quella di focalizzare l’attenzione sull’abuso o carenza di determinate sostanze <ref name= Pharmamedix/Acne/>.
Un altro aspetto che deve essere tenuto in considerazione è il legame fra fumo di sigaretta e acne. In età adulta il fumo è risultato correlare con una particolare forma di acne, difficilmente trattabile, l’Acne Comedonica Post-Adolescenziale (CPAA). Nelle donne fumatrici questa forma di acne può arrivare ad interessare fino al 70% dei soggetti <ref>Capitanio B. et al., J. Am. Acad. Dermatol., 2010, 63 (5), 782</ref>.
 
Il sole può rappresentare un fattore di esacerbazione dell’acne per i suoi effetti infiammatori e comedogenici. In caso di esposizione al sole la pelle con acne deve essere protetta con adeguati filtri solari non comedogenici e acneidogenici <ref>Zangara A. et al., Terapia medica ragionata, 2002, Ed. Piccin</ref>.
 
== Diagnosi ==